60 anni RAI TV: buon compleanno!
Autoblog fa gli auguri di buon compleanno alla RAI TV!
Buon compleanno TV! Il suo primo vagito si sentì e si vide quel 3 gennaio del 1954. Lo schermo, rigorosamente in bianco e nero, pochissime ore di trasmissione ogni giorno, su un solo canale, naturalmente. Impiegò pochissimo a sedurre gli italiani, un po’ di più ad entrare in tutte le case perché costava molto. Spesso c’era un solo apparecchio in un intero condominio ed il privilegiato proprietario doveva ospitare tutti o quasi per le serate chiave. E’ storia nota, raccontata e replicata dalla stessa Rai mille volte, ma è sempre divertente riscoprire aneddoti dimenticati.
Sessant’anni sono pochi e moltissimi: provate a dire ai giovanissimi di oggi che solo poco tempo fa la TV non esisteva e non ci si pensava nemmeno. Ad ogni anniversario tornano alla mente più o meno le stesse cose ed è come una vecchia favola diventata realtà. Tanto magica da provocare quel riflesso condizionato di agitare la mano non appena scopre di essere davanti a una telecamera. Quel che è successo in questi sei decenni e quello che è stato il ruolo della TV, prima solo pubblica poi anche privata, le tante e grandi critiche che si potrebbero fare accanto agli elogi, fanno parte del nostro quotidiano.
Quella unica TV pubblica e timorata non poteva restare da sola, i concorrenti sono cresciuti a dismisura anche se spesso è stata di pessima qualità e a danno di tutti. Ma anche questa è storia più che nota, ve la raccontano tutti i giorni i colleghi di Tvblog. Molti oggi hanno voluto ricordare l’anniversario numero 60 e i maligni si chiedono se entro i 65 andrà in pensione, almeno come TV pubblica per diventare anch’essa privata. Insomma sulla TV tutti, nessuno escluso, ha qualcosa di dire perché è diventato un patrimonio irrinunciabile per tutti anche se non è perfetta per non dire di peggio.
Noi di Autoblog possiamo vederla con l’occhio di chi fa il nostro mestiere di cronisti dell’automobile, un’ ”invenzione” che ha il doppio degli anni della Tv e che ha avuto e continua ad avere un ruolo ben più importante. Ebbene, sotto questo profilo è stata una TV ingrata, volutamente distratta e profondamente carente. Per molti anni al solo “servizio” della Fiat quando in Italia si potevano comprare solo le utilitarie torinesi che detenevano il 90 % del mercato. Preclusa a lungo per i costruttori esteri, rigida e attenta (a volte ancora oggi) alle citazioni di marche e modelli per non glorificare prodotti esteri o semplicemente per non offrire pubblicità gratuita. Non è da oggi che l’auto è uno dei maggiori contribuenti pubblicitari della TV cui sono dedicati ogni anno circa la metà dei budget di tutte le case automobilistiche. Cifre enormi che risanano o arricchiscono le emittenti che tuttavia offrono da sempre un’informazione più che ridotta limitando le proprie attenzioni allo sport, ovvero alla F1, come abbiamo visto questa mattina su Motorsportblog.
Dal grande Piero Casucci degli anni sessanta, a Mario Poltronieri a Ezio Zermiani, per citare solo i nomi dei padri storici della telecronaca Rai di F1, tutti hanno regalato grandi emozioni agli appassionati dei motori. Non lo stesso è stato per il “prodotto”, l’automobile di tutti, declassata alla remunerativa comunicazione pubblicitaria ma privata dei valori dell’informazione.
Ricordo che nei primi anni ‘70 si riusciva a parlare un po’ di automobili in trasmissioni dedicate ai consumatori come “Io compro tu compri” condotta in studio da nomi celebri del tempo, Enza Sampò e Luisa Rivelli. Qualcosa di simile alla celebre “Mi manda Lubrano” ideata vent’anni dopo, nel 1990 da Anna Tortora, in onda su Rai 3 che divenne in seguito “Mi manda Rai 3” dopo l’uscita di Antonio Lubrano. Partecipai più volte a entrambe le trasmissioni, fatte e curate molto bene ma sempre avare nell’aprire all’auto e solo per la giusta critica a favore del consumatore.
Mancava però tutto il resto.
Solo verso la metà degli anni ’80 sulla rete 2 nasce “Start, muoversi come e perché” ideata e realizzata magistralmente da Paolo Meucci (lo stesso di TV7 e di TG Dossier) dedicata alla mobilità terra-mare-cielo ovunque nel mondo, che dimostrò quanto quegli argomenti avessero un grande pubblico. Ma fu un episodio felice abbandonato dalla Rai dopo qualche anno. Nell’88 e ’89 una parentesi fu offerta con “Automia” condotta in diretta domenicale da Sandra Milo per merito di un illuminato Antonio Ghini, allora responsabile della comunicazione Renault (poi a lungo capo ufficio stampa della Ferrari) che la promosse e finanziò senza chiedere in cambio la celebrazione della sua marca. Ebbi il piacere di esserne uno degli autori insieme ancora una volta a Paolo Meucci, ma… finiti i soldi finita la cronaca dell’auto, fin quando a metà degli anni ’90 arrivò, ancora una volta sulla rete 2 (per la Rete1 l’auto era quasi tabù) “TG 2 Motori” che ancora oggi resiste a cura del vicedirettore Rocco Tolfa e condotta ormai da anni dalla brava e bella collega Maria Leitner. Meno di 15 minuti a settimana per la Rai sono sufficienti, sempre meglio del nulla di Mediaset.
Nel 2000, poi, arriva anche “Easy Driver” in onda ancora oggi, che infila l’auto come protagonista di temi sostanzialmente turistici. Per costruire una trasmissione di informazione e approfondimento completo sull’auto ci voleva Rainews 24 con “Quattro Tempi” di Luciano Ragona iniziata circa quattro anni fa, prima e unica trasmissione sull’auto trasmessa in “diretta”.
Insomma non si può dire che l’auto sia mai stata veramente la benvenuta sugli schermi televisivi Rai, Mediaset o La7 che sia (Enrico Mentana non vuole neppure sentirne parlare) lasciando alle piccole tv private una lunga serie di imitazioni del TG 2 Motori.
Ma noi dell’auto siamo più generosi e gli auguri li facciamo ugualmente: Buon compleanno TV.