Citroen C3: primo contatto su strada
La nuova C3 concentra in meno di 4 metri il futuro del marchio Citroen.
Per Citroen la C3 è un modello fondamentale. Basti pensare che dal 2002 ad oggi ha saputo vendere 3.5 milioni di esemplari, diventando l’auto del Double Chevron più venduta di sempre. La nuova generazione della compatta, proprio per questo motivo, non poteva di certo esere una banale evoluzione del modello uscente. La prima, abissale, differenza rispetto alla seconda generazione della C3, è il design. I richiami alla Cactus non mancano di certo, vedasi Airbump, luci diurne a Led sottili e frontale che stringe l’occhio al look da crossover, senza contare gli interni: semplici, esteticamente puliti e decisamente pratici.
La mia prova della compatta è iniziata analizzando l’estetica di questa nuova vettura. Sotto alcuni aspetti la Citroen C3 ricorda un corssover: muso alto, look muscoloso del frontale e dettagli in plastica per la protezione dagli urti. Guardandola meglio però si capisce subito che si tratta di una compatta e, salendo, ci si aspetterebbe di trovare un abitacolo “compatto”. Apro la portiera e scopro che non è così. La nuova Citroen C3 è molto spaziosa, luminosa e ti dà una sensazione di ampiezza rara su vetture di questo segmento.
Mi siedo al volante e noto una posizione comoda, ben regolabile, dove posso tenere sott’occhio tutti i parametri dell’auto e controllare, senza il minimo problema anche l’infotainment. Oltre a questo noto che Citroen ha curato molto i vani portaoggetti, posizionando tasche molto larghe nelle portiere ed un enorme vano portaoggetti da 16 litri davanti al passeggero: praticamente ci sta qualsiasi cosa. Noto poi che i richiami estetici alla C4 Cactus non si limitano ad Airbump e design esterno: le maniglie porta sono a cinghia, proprio come sulla sorella maggiore e la plancia è minimalista e si sviluppa orizzontalmente proponendo finiture in tessuto piacevoli e personalizzabili.
Nell’abitacolo la plastica è davvero tanta e non è nemmeno morbida. Caratteristiche che, in genere, mi farebbero criticare una scelta di questo genere. Sulla nuova Citroen C3 però le plastiche sono ben lavorate, rifinite con cura e propongono un design piacevole che si armonizza perfettamente con l’anima di quest’auto. Rispetto al minimalismo della plancia i sedili sono tutt’altra cosa. Sembrano delle poltrone, sono molto spessi e hanno una seduta decisamente più comoda rispetto alla Cactus. Anche dopo centinaia di chilometri al volante non ci si stanca. Anche la visibilità è molto buona, una caratteristica essenziale per ogni city car che si rispetti.
[rating title=”VOTO” value=”8″ value_title=”Primo Contatto” layout=”left”]Quando ci si siede al posto del passeggero si iniziano però a notare i limiti imposti dalle compatte dimensioni esterne. Lo spazio non manca, certo, ma alcuni particolari, come il design della plancia nella zona del cassettino a fianco del pulsante di accensione, limitano i movimenti delle gambe, risultando, in alcune posizioni, fastidiosi a livello delle ginocchia. Buona invece l’abitabilità posteriore considerando che l’auto è lunga meno di 4 metri. Lo spazio per la testa, se non si prende il tetto in cristallo, è buono, così come lo spazio per le gambe, a patto che chi siede davanti non sia troppo alto: gli schienali sono davvero voluminosi. Bisogna però contare che Citroen è riuscita anche a ricavare un bagagliaio da ben 300 litri che, nel nostro caso, ci ha permesso di accogliere tre trolley rigidi, uno zaino e altre borse: davvero capiente e ben sfruttabile.
Alla guida la nuova Citroen C3 si rivela piacevole nonostante l’esigua potenza dei suoi propulsori benzina 3 cilindri. Alcune motorizzazioni sopravvivono al cambio di generazione: un esempio è il collaudato PureTech 1.2 da 82 cavalli, un aspirato con cambio manuale a cinque marce. Vista la massa nell’ordine della tonnellata la Citroen C3 da 82 cavalli si muove bene, è agile e sale rapidamente di giri. Il cambio è morbido, fa sentire gli innesti ma, da classica cittadina, ha gli innesti lunghi e la frizione morbida e facile da utilizzare. In autostrada con l’82 cavalli a cinque marce si è costretti a viaggiare con il motore a 4 mila giri per mantenere andature attorno ai 120 chilometri orari, peccato non avere la sesta. Chi volesse optare per una trasmissione automatica a sei marce dovrà attendere i primi mesi del prossimo anno quando arriverà il 1.2 turbo da 110 cavalli con cambio automatico EAT6.
Durante la mia prova ho potuto assaggiare anche questa versione che, a detta degli esperti, è ancora un po’ acerba e in fase di sviluppo visto che al lancio mancano ancora parecchi mesi. La comodità offerta da questo tipo di trasmissione è impagabile ma, a mio giudizio, su una citycar del genere è sempre meglio avere un manuale. Proprio visto che la versione guidata non era quella definitiva che arriverà sul mercato ne darò giudizio nei prossimi mesi dopo aver provato un esemplare “finito”.
Sulle strade delle montagne alle spalle di Barcellona la nuova Citroen C3 si è lasciata guidare in maniera piacevole mostrando uno sterzo non eccessivamente morbido ma molto più sensibile e piacevole rispetto al modello uscente. Discorso simile anche per l’assetto, comodo ma non eccessivamente cedevole, permette di viaggiare piacevolmente rimanendo ben isolati dalle sconnessioni stradali. Di livello anche il comfort acustico: il motore è ben isolato e si sente davvero poco ma ad alte velocità i fruscii aerodinamici sono sensibili.
Dal punto di vista della tecnologia la Citroen C3 riprende, in parte, quanto già visto sul resto della gamma PSA. L’infotainment è stato evoluto ed ora è connesso, rapido e intuitivo. La compatibilità con MirrorLink ed Apple CarPlay è già garantita mentre bisognerà aspettare il prossimo anno per avere Android Auto. Lo stesso discorso vale anche per il sistema di frenata automatica in caso di emergenza: sarà lanciato successivamente e non sarà disponibile sui primi modelli. Tra le curiosità offerte da questa citycar c’è la Citroen ConnectedCam, una videocamera integrata nel supporto dello specchietto interno che permette di realizzare foto e brevi video di quello che si vede davanti all’auto per poi poterli salvare sul proprio smartphone o condividerli sui social network in maniera automatica. Il funzionamento è semplice, basta premere un tasto, ma per riprendere esattamente ciò che si vuole bisogna prenderci la mano.
Questo accessorio è proposto, insieme alla videocamera di retromarcia, ad un costo di 500 euro, all’interno di una gamma che comprende 15 diverse versioni con tre motori a benzina da 68, 82 o 110 cavalli, un GPL da 82 cavalli e due diesel da 75 o 100 cavalli. I prezzi partono da 12.250 euro ma per avere una Citroen C3 diesel serve spendere almeno 15 mila euro. Dopo il primo contatto su strada la Citroen C3 mi è sembrata un’auto valida e interessante, facile da guidare, solida e ben costruita. Le sue dimensioni e caratteristiche non ne limitano la fruibilità grazie a soluzioni pensate per migliorare la praticità di utilizzo ed il comfort; l’unica incognita riguarda il design che potrebbe dividere la clientela.