Hyundai i40: il nostro test su strada
Hyundai i40 1.7 CRDi 136 Cv Style Prova su strada
Dopo la prima presa di contatto in Norvegia, siamo tornati al volante della nuova Hyundai i40 in versione diesel in occasione della presentazione stampa Italiana di Barberino del Mugello. La i40 debutterà nei concessionari italiani nel week end del 17-18 Settembre con carrozzeria Station Wagon, richiesta ormai dal 70% dei clienti del segmento D in Italia, e sarà poi declinata anche in versione berlina a partire dall’inzio del 2012. Hyundai entra in questo combattutissimo segmento con un prodotto studiato nel centro stile tedesco, pensato per i clienti Europei e nato per alzare ulteriormente il livello del brand.
Seguendo quella che sarà la probabile tendenza del mercato, abbiamo provato su strada la versione 1.7 CRDi 136 CV Style. l’attuale top di gamma a gasolio della i40, proposta sul mercato a 31.100 Euro, a cui vanno aggiunti 1200 Euro per la trasmissione automatica. A listino è disponibile anche la variante 115 Cv dello stesso propulsore, unica per ora ad offrire lo Start/Stop, oltre ai benzina 1.6 GDI 135 Cv e 2.0 GDI 177 Cv con prezzi di listino a partire da 23.450 Euro. Hyundai ha previsto un target di circa 3000 esemplari per il 2012, inserendosi in quella fascia del segmento D dove attualmente dominano Ford Mondeo, Opel Insignia, Volkswagen Passat, Peugeot 508 e gli altri modelli francesi di casa Citroen e Renault: un’arma importante sarà quella dell’ingresso a pieno titolo nelle flotte aziendali, con programmi specifici e nuovi servizi, che coincideranno con un potenziamento della rete vendita a livello qualitativo e di formazione. La prima prova della i40 ha riscosso molto interesse qui su Autoblog.it ed abbiamo deciso di tornare al volante della vettura coreana seguendo le vostre osservazioni e le vostre domande.
IL DIESEL 1.7 136 Cv
Alcuni lettori hanno criticato la scelta di proporre un solo motore diesel da 1,7 litri negli step di potenza da 115 e 136 Cv. I vertici della filiale italiana hanno confermato questa scelta per contenere i costi d’esercizio ed offrire un buon mix di prestazioni e consumi, ma l’arrivo di un più potente 2 litri non è affatto smentito: il notevole successo di vendite della SUV Ix35 ha creato lunghe attese per le consegne ed ha richiesto modifiche alle strategie produttive dei modelli e dei propulsori. Il 2 litri Crdi, magari proprio nello step 184 Cv proposto sulla ix35, potrebbe quindi diventare in futuro il top di gamma i40, allargando così l’offerta del modello sulle richiestissime motorizzazioni a gasolio.
Su strada, comunque, il 1.7 136 Cv non soffre complessi di inferiorità e dona alla i40 un buon passo: al di là della potenza massima e dei dati tecnici, i 320 Nm di coppia massima vengono erogati in maniera molto lineare da 1500 fino a 4000 giri, lavorando in ottima simbiosi con la trasmissione automatica a 6 rapporti. Ad una Station Wagon come questa viene innanzitutto chiesto comfort di marcia e facilità di guida, elementi che la i40 riesce a dare fin dal primo momento: i comandi molto leggeri, lo sterzo piuttosto accurato e le cambiate fluide e con limitati slittamenti del convertitore di coppia riescono a mettere a proprio agio il guidatore.
Il cambio automatico influsce sull’accelerazione portando da 10,6 a 12 secondi netti il tempo necessario per raggiungere i 100 km/h, ma offre anche i paddles solidali al volante per la selezione manuale dei rapporti. La trasmissione rappresenta un progetto totalmente nuovo sviluppato dalla stessa Hyundai, con un aumento di peso di soli 20 kg rispetto al manuale, un nuovo sistema che inserisce la folle nelle soste prolungate per ridurre i consumi ed uno speciale convertitore ‘flat’ aggiuntivo che rende effettivamente più rapide le cambiate. Il consumo medio combinato del 1.7 136 Cv Automatico è pari a 6 l/100 km, contro i 5,1 dichiarati per la trasmissione manuale, con peggioramenti più sensibili solo sul ciclo urbano puro. Nella nostra prova, adottando vari stili di guida e non risparmiando sulle accelerate non abbiamo comunque superato gli 8 l/100 km di media indicati dal computer di bordo.
La verve sportiva non è, comunque, il piatto forte di questa versione ed ogni regolazione dell’assetto e della vettura in generale lo dimostrano. La Coreana dà il meglio di sè viaggiando in relax, grazie alla buona insonorizzazione, all’assetto confortevole ma con limitato rollio, alla posizione di guida rilassante e ben sostenuta dai sedili in pelle con regolazione elettrica ed alla completa dotazione multimediale, piuttosto intuitiva nell’utilizzo. Stona, nell’insieme, la resa dell’impianto Audio al di sotto delle aspettative quanto a corposità del suono, ma si tratta di un peccato veniale in un contesto molto positivo, grazie anche ai comandi al volante ed all’ampio schermo touch screen intorno al quale si sviluppa la plancia.
QUALITA’, PERSONALITA’ E DESIGN
Presentarsi nel segmento D, contro i principali costruttori internazionali, è sicuramente una sfida importante per Hyundai, che da tempo ha deciso di rinnovare la propria immagine ed il posizionamento sul mercato. La i40 in questo senso rappresenta una scelta coraggiosa, che giunge dopo aver piazzato successi come Ix35 ed Ix20, in concomitanza con il lancio della innovativa Veloster e subito prima di un prodotto dalle grandi aspettative come la nuova i30.
Secondo gli studi di marketing, il mercato italiano cerca elementi di design, qualità e personalità del prodotto che in altre nazioni hanno meno importanza nell’acquisto. Il family feeling dei modelli recenti della casa coreana dimostra, in questo senso, uno studio accurato sull’immagine globale della gamma con l’introduzione del Fluidic Design. Il passo “psicologico” tutto italiano verso l’acquisto di un marchio più giovane e meno blasonato rispetto ad altri è, in parte, già avvenuto, anche se sicuramente la i40 dovrà vedersela con dei veri e propri “mostri sacri” del settore.
Alcuni lettori hanno sollevato dubbi circa il valore residuo del modello, elemento chiave anche considerando l’accesso al mercato delle flotte aziendali. La filiale italiana ha risposto alle nostre domande mostrando i primi dati previsionali relativi al mercati tedeschi ed austriaci, dove la i40 è già in vendita e dove si sta già affermando proprio per i valore residuo in linea con la concorrenza più affermate. Ovviamente il mercato Italiano ha dinamiche diverse, ma su questi valori giocherà molto la formula di garanzia con 5 anni a chilometri illimitati e con assistenza stradale.
Un’altro elemento a favore della i40 è sicuramente quello della qualità percepita: la dotazione molto completa di accessori e la tecnologia di ultima generazione disponibile a bordo sono elementi molto concorrenziali. Dettagli come il sistema di arretramento automatico del sedile elettrico ventilato, per facilitare l’accesso e l’uscita dal posto guida, derivano da modelli di categoria superiore e, sicuramente, contribuiscono a mettere a proprio agio il guidatore, che già dalla versione base della gamma, denominata Classic, può contare su 9 airbag (compreso quello per le ginocchia del guidatore ed i laterali posteriori), controllo stabilità, radio MP3 con comandi al volante, clima manuale, fari direzionali e cerchi da 16″, passando per la Comfort e giungendo alla Style della nostra prova completa di Navigatore satellitare con schermo da 7″, bluetooth, sensore pioggia, retrocamera per la manovra, pulsante di accensione con chiave intelligente, fari allo xeno adattivi, vetri oscurati posteriori, cruise control e cerchi da 18″.
SU STRADA CON LA i40
Abbiamo percorso circa 100 km con la i40 sulle strade statali toscane, apprezzando la qualità della vita a bordo e l’impostazione “user-friendly” di ogni elemento: collegato il proprio smartphone alla presa USB, settato il bluetooth in pochi secondi, la i40 si trasforma in un ottimo ufficio viaggiante, con un bagagliaio da 550 litri ed un abitacolo confortevole anche per 5 passeggeri. I 4,77 metri di lunghezza non preoccupano, mentre il montante anteriore molto inclinato e massiccio richiede un minimo di abitudine nella guida sui percorsi più tortuosi, dove la fluidità di marcia viene esaltata. Nonostante l’impronta a terra e la spalla ribassata dei pneumatici da 18″ le sconnessioni dell’asfalto vengono filtrate correttamente, mentre la potenza a disposizione non mette mai in crisi l’equilibrio dinamico.
Il tasto Sport sulla plancia consente di modificare la logica di gestione della trasmissione automatica velocizzando leggermente gli innesti e sfruttando il motore al limite dei 4000 giri, ma risulta quasi “stonato” rispetto allo spirito di questa versione, che può sfruttare la coppia del 1,7 diesel senza ricorrere necessariamente alla zona più alta del contagiri. Non risaltano particolari sbavature nelle finiture, mentre tutto l’abitacolo risente positivamente della presenza del grande tetto panoramico optional, utile per fornire un ricambio d’aria aggiuntivo ma sopratutto capace di illuminare l’intero vano interno con luce naturale. Se impegnata oltre i normali ritmi del traffico stradale, la i40 mostra comunque un buon mordente dell’impianto frenante e la prontezza necessaria per un sorpasso, quando è meglio lasciare all’automatico il compito di sfruttare tutti i Nm del propulsore senza tirare inutilmente i giri con la selezione manuale.
PREGI E DIFETTI
Piace
– Abbinamento tra il 1.7 Crdi 136 Cv ed il cambio automatico
– dotazioni di serie
– Qualità della vita a bordo
Non piace
– Visibilità anteriore in particolari condizioni a causa del montante
– Qualità dell’impianto Audio