Nissan X-Trail 2.0 dCi LE: il test di Autoblog
Prova su trada Nissan X-Trail 2.0 dCi LE: recensione e foto
Non è facile essere una Nissan X-Trail al giorno d’oggi: la 4×4 giapponese si trova infatti a fare i conti con la tendenza del mercato a preferire l’estetica sulla sostanza, le forme sulla funzione, il trendy sul concreto. Quello che vogliamo dire è che su strade popolate da SUV più o meno grandi, con e spesso senza trazione integrale (magari l’unico off-road che hanno visto è stato il ghiaino del vialetto di casa), la X-trail appare per certi versi quasi in controtendenza; anche a confronto con gli altri modelli del costruttore: mancano infatti le forme morbide e rassicuranti di Juke e Qashqai e quell’aspetto da “Via del Corso” che tanto attira le signore col chiwawa.
La X-Trail, al contrario, propone un linguaggio stilistico solido, squadrato, che si rifà ai canoni estetici alla base del genoma di un vero fuoristrada; sembra quasi guardarti, con i sui fanali ridisegnati in occasione del restyling, invitandoti a sporcarla con fango, acqua e polvere su tracciati che non crederesti alla sua portata.
A modo suo tuttavia, la X-Trail non vi farà sfigurare nemmeno all’appuntamento per lo Spritz delle 18; specie se interrata fino al tetto. Abbiamo provato per voi la versione 2.0 dCi LE da 150 CV, equipaggiata con l’allestimento più ricco. Scoprite come va nella nostra prova su strada ed in fuoristrada.
Design ed interni
Dopo il facelift, il modello dispone di gruppi ottici anteriori che mescolano linee tese e spezzate a motivi curvilinei. Il risultato è gradevole ed accentua le forme della mascherina. Quest’ultima sottende un fascione anteriore massiccio che incorpora luci fendinebbia. Il design della fiancata è semplice ma gradevole, reso più atletico dai parafanghi pronunciati e dall’ampia superficie vetrata laterale. Il posteriore ripropone il classico motivo a fanaleria verticale, certamente non all’ultima moda ma complessivamente proporzionato.
Gli interni sono spaziosi e ben architettati; tutti i comandi principali sono a portata di mano: lo schermo del sistema multimediale è chiaro e ben visibile. Tuttavia data la numerosità di tasti e manopole, ci vuole un po’ di apprendistato per gestirlo al meglio. Di contro i controlli del climatizzatore sono estremamente semplici. I materiali usati per la parte alta della plancia sono di buona qualità: parliamo di plastiche non morbidissime al tatto ma che danno l’impressione di essere costruite per durare nel tempo. Meno bene i pannelli portiera, specie nella parte bassa, dove ci saremmo aspettati qualcosa in più.
In compenso l’abitabilità del divanetto posteriore è ottima così come la capacità di carico. La strumentazione, che nel corso del tempo è traslata dalla porzione centrale della plancia per finire in una posizione più convenzionale, è chiara e ben leggibile. Funzionale il nuovo computer di bordo che segnala il momento ottimale per il cambio di rapporto. Il posto di guida, ampiamente regolabile, trasmette quel senso di dominanza sulla strada caro a tutti i veicoli di questo genere. Buoni i pellami usati per rivestire la selleria, morbidi e apparentemente molto resistenti. Potente il climatizzatore ed ottima la qualità dell’impianto audio, con casse grifate Bose, ampiamente interfacciabile con supporti esterni.
Sottopelle: motore ed aerodinamica rivisti e trazione integrale intelligente
Sotto pelle le innovazioni principali riguardano il motore diesel, messo nuovamente a punto per migliorare consumi ed emissioni (euro 5). A tal proposito sono stati rivisti anche i rapporti al cambio e l’aerodinamica. Il 2.0 dCi beneficia dell’aggiunta di un condotto per iniettore, per un totale di sette, mentre il corpo del pistone è stato rimodellato per adattarsi alla nuova configurazione degli iniettori. Rinnovata, per chi ne fosse interessato, anche la trasmissione automatica, che ora genera minore attrito.
Grazie all’aerodinamica ottimizzata del sottoscocca, il coefficiente di resistenza aerodinamica di X-Trail è passato da 0,36 a 0,35. Sono stati inoltre adottati pneumatici a ridotta resistenza al rotolamento. Inalterata l’ottima architettura costruttiva, basata su una piattaforma caratterizzata da una grande rigidità torsionale che ha debuttato con questa seconda generazione del modello. Le sospensioni, totalmente indipendenti, presentano all’anteriore uno schema MacPherson con ampia barra stabilizzatrice per ridurre il rollio ed il beccheggio generati dal baricentro alto; multi-link al retrotreno.
Intelligente il sistema di trazione integrale a gestione elettronica All-Mode 4×4-i, ora evoluto per lavorare in sinergia con l’ESP, favorire le partenze su pendenze superiori al 10% (mantiene il freno per qualche secondo) e mantenere costante la velocità nelle discese più impegnative. Il sistema si imposta con facilità mediante il selettore montato vicino al cambio.
Tre le modalità d’esercizio: “Auto” distribuisce la coppia tra gli assali secondo necessità; al di sotto degli 80 km/h il sistema ripartisce con più precisione la coppia motrice facilitando il lavoro dell’ESP al fine di prevenire il pattinamento e fenomeni di instabilità. Sopra gli 80 km/h, se l’anteriore perde grip, il sistema invia più coppia motrice all’assale posteriore. La modalità “Lock”, attiva fino ad una velocità di 40 km/h, mantiene fissa al 50/50 la ripartizione della potenza fra i due assi per massimizzare la resa in fuoristrada. Viene automaticamente disinserita quando si spegne il motore. La modalità “2wd” è invece studiata per contenere i consumi.
Su strada: piacevole su asfalto, godibile in fuoristrada
Su strada la X-Trail si è rivelata un mezzo piacevole e convincente. Nonostante il peso, la spinta assicurata dal motore ci è sembrata adeguata ed in linea con le aspettative: buona la capacità di accelerazione e ripresa nonostante un piccolo “buco” di potenza nella parte bassa del contagiri, prima che l’ondata di coppia massima (320 Nm) assicurata dal quattro cilindri intervenga a vincere le masse in gioco. Brio anche dai 3000 ai 4000 rpm. Vibrazioni molto contenute, se non nulle e buon incapsulamento complessivo del motore. Nelle riprese, se si vuole maggiore incisività, bisogna scalare marcia. Nulla di troppo stancante, specie con la trasmissione di questa Nissan, dotata di una frizione leggera e di una leva che, nonostante una corsa non contenutissima, è sempre maneggevole e priva di impuntamenti e mediamente contrastata nella sua azione. Chiedendo tutto al motore i consumi salgono sensibilmente, come ci si aspetta da un’auto con queste caratteristiche. Ma, se si guida con parsimonia, non è difficile rimanere ben oltre la soglia psicologica dei 10 km con un litro.
A livello dinamico la vettura si è rivelata messa a punto come si deve. L’assetto, pur confortevole e capace di assorbire senza problemi qualsiasi asperità, minimizza i fenomeni di rollio e beccheggio, tipici di vetture con baricentro elevato. Solo forzando violentemente il ritmo la X-Trail tende fisiologicamente a coricarsi, senza tuttavia perdere la traiettoria impostata o il grip con l’asfalto. Fra le curve più strette il peso si sente: specie negli ingressi più violenti nei tornanti, le inerzie cercano di vincere il grip generato all’anteriore che, nella peggiore delle ipotesi, si perde in un naturale quanto gestibile sottosterzo. Di contro, a controlli elettronici staccati, è possibile lavorare col freno in entrata (ma c’è da maltrattare il pedale), generando evidenti trasferimenti di carico che spingono la coda verso l’esterno. In questo modo, e senza particolari manovre di controsterzo, il muso tende a chiudere la traiettoria più velocemente. Parliamo comunque di reazioni molto sane, alla portata di qualsiasi guidatore e che sottolineano le qualità dinamiche di telaio, autotelaio e trazione integrale della X-Trail. In questo senso la generosa gommatura dei cerchi da 18’ ci mette del suo.
Lo sterzo, demoltiplicato, ma comunque godibile, non è un mostro di comunicatività. Tuttavia fa bene il suo dovere permettendo di mantenere con facilità medie elevate ed assecondando i pruriti dinamici del suo guidatore. Fra le strade con curve ad ampio raggio la motricità del veicolo permette di guidare a medie molto elevate senza che la meccanica ne soffra o l’elevata sensazione di sicurezza sia compromessa. Buona la frenata che non perde mordente neanche nell’uso più intenso. In fuoristrada l’altezza da terra della vettura e gli angoli d’attacco favorevoli permettono di affrontare senza difficoltà ostacoli di medio e medio-elevata difficoltà. La trazione assicurata dal sistema all-mode è sempre elevata e, nelle situazioni più complesse, si può sempre contare sulla modalità “Lock”. Anche in off-road le sospensioni si sono rivelate adeguate digerendo senza conseguenze la “prova del salto” (guarda gallery fotografica). In definitiva non è difficile immaginare di potersi godere un bel pic-nic “selvatico” con la famiglia: le buoni doti di carico ed arrampicata di questo mezzo lo permettono del resto. L’altezza da terrà consente inoltre di attraversare senza difficoltà guadi di altezza anche consistente.
Test realizzato da: Lorenzo Baroni e Omar Abu Eideh
Foto di: Omar Abu Eideh e Jordan Beresford
Prezzi
2.0 dCi 150 CV XE 29.560 euro
2.0 dCi 150 CV SE 31.160 euro
2.0 dCi 150 CV LE 38.010 euro
Pregi e Difetti
Piace
Comportamento stradale
Capacità in fuoristrada
Costruzione solida
Spaziosità interna e volumetria di carico
Stile massiccio e robusto
Buon rapporto qualità/prezzo
Non piace
Migliorabile in alcune finiture
Erogazione migliorabile sotto i 2.200 giri