Alfa Romeo e Maserati: l’Italia conquista l’America
Un concorso di design del Gruppo FCA per gli studenti americani ha visto la vittoria di tre lavori ispirati alle marche italiane. La sfida era immaginare una hypercar
Riguarda gli americani, però è sempre suggestivo immaginare l’ipotetico aspetto futuro di auto che portano nomi così prestigiosi come Alfa Romeo e Maserati. Il Gruppo FCA, sezione statunitense, ha organizzato un concorso di design per studenti delle scuole superiori americane. La competizione si chiama Drive for Design, il nome spiega tutto. La sfida per i ragazzi era creare la forma di un “ultimate status vehicle”, che potremmo tradurre come auto di livello assoluto, insomma una hypercar. Ovviamente dovevano essere impiegati i marchi del gruppo. Ricordiamo che FCA possiede anche brand a stelle e strisce molto prestigiosi al di là dell’oceano: Jeep e Dodge su tutti. Ma a colpire la fantasia dei vincitori americani sono stati i marchi italiani: appunto Alfa Romeo e Maserati.
Alfa Romeo: Serpente, il progetto vincitore
Il primo premio è andato ad uno studente di Miami, Maximillian Cooper. Il suo lavoro (nel disegno in alto) si chiama “Alfa Romeo Serpente“; probabilmente il ragazzo è rimasto affascinato dal biscione dell’Alfa Romeo e ha cercato una traduzione del termine generale. Possibile anche che abbia voluto infondere una reminiscenza terminologica della Dodge Viper, indimenticata GT stradale da cui è derivata la versione per le competizioni endurance. Ma questo Serpente è un’Alfa in tutto e per tutto, perché rispetta i classici stilemi della marca italiana: il quadrifoglio sulla fiancata e il trilobo nella grembialatura anteriore (cioè la zona inferiore del paraurti) con tanto di scudettone al centro. Effettivamente l’auto somiglia proprio ad un rettile in procinto di mordere. Veicolo tutto proteso in avanti, motore centrale, possibilmente tradizionale. Coda piatta, nessuna appendice aerodinamica, quindi carico verticale tutto generato dal fondo della vettura, come testimonia l’enorme elemento estrattore in coda.
Alfa Romeo Racing, il secondo classificato
Il secondo premio è andato a Mason Ross, studente dello stato di Washington. Il suo progetto si chiama semplicemente “Alfa Romeo Racing“, come la scuderia di Formula 1. La sua idea di prototipo per la 24 ore di Le Mans post-2021, quando le hypercar sostituiranno la classe LMP1? Chissà. Potrebbe però anche trattarsi di un’auto elettrica, perché davanti non c’è alcuna presa d’aria e mancano anche quelle laterali per un tradizionale motore centrale. Dai disegni non è chiaro da dove debba entrare l’aria per raffreddare anche eventuali motori elettrici e batterie. La forma è estrema e lascia poco alla tradizione, a parte il triangolo del quadrifoglio sulla fiancata e lo scudetto molto piccolo, il trilobo non è gran che accennato. Comunque resta affascinante.
Maserati: Pescecane, la terza classificata
Il lavoro che si è classificato al terzo posto trae ancora ispirazione dal mondo dei predatori naturali, qui però si entra in acqua. Opera di Vincent Piaskowski, studente di Brimingham, Michigan. Avendo scelto il mondo oceanico, è inevitabile che la Maserati sarebbe stata la marca di riferimento: il famoso tridente richiama Nettuno, da qui al Pescecane il passo è breve. Questo è indubbiamente un crossover, molto nervoso e pieno di appendici, pinne ovviamente. Anche la zona anteriore ricorda la dentatura dello squalo. E’ da sottolineare come tutti questi giovani vedano l’Italia come terra delle auto più suggestive al mondo e la rispettino al punto di aver scelto nomi in italiano per i loro lavori: Serpente e Pescecane, non Snake o Shark; e il logo di Alfa Romeo Racing scelto dal secondo classificato mette in piena evidenza il tricolore della nostra bandiera. Qualcosa che dovrebbe farci riflettere.