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Assicurazioni auto: le truffe più diffuse

Dalla simulazione di un incidente o infortunio alla denuncia di un sinistro mai avvenuto, le frodi assicurative sono tra i reati più diffusi in Italia

Quali sono le truffe più diffuse a danno delle assicurazioni auto e perché vanno così di moda? Dalla simulazione di un incidente o infortunio alla denuncia di un sinistro mai avvenuto, le frodi assicurative sono tra i reati più diffusi in Italia. Talmente tante e molto diverse, che esistono delle vere e proprie associazioni per delinquere che commettono questo tipo di reato. Questo perché c’è un confine molto sottile che oscilla tra il legale e l’illegale da non permettere di distinguere da subito ciò che è reale da ciò che è stato costruito ad hoc attraverso una rete di complici mascherati da professionisti rispettabili. Infatti, il 40% degli utenti procede alla pratica di risarcimento non consapevole di essere vittima di un teatrino volto a estorcere denaro alle assicurazioni. Ma vediamo quali sono le truffe più diffuse.

Assicurazione auto: accordarsi per simulare un incidente

Tra le truffe assicurazione auto che vanno più di moda c’è quella di accordarsi con un altro conducente per realizzare un sinistro stradale. Quindi, per esempio, Tizio si mette d’accordo con Caio affinché avvenga un lieve tamponamento, poi una volta che il primo ha tamponato il secondo, Caio si reca in ospedale lamentando dei dolori accompagnato da un testimone, che possa appunto confermare l’accaduto. In questo caso si configura il reato di fraudolento danneggiamento, punito con la reclusione da uno a cinque anni.

Assicurazione auto: aggravare le proprie condizioni di salute

Un altro modo per truffare le assicurazioni auto è quello di accentuare i sintomi o procurarsi delle vere e proprie lesioni dopo un sinistro realmente accaduto. Visto che non si può chiedere il risarcimento per un dolore se lo stato di salute non è comprovato con idonea documentazione medica che attesti, per esempio, la presenza di qualcosa di rotto o fratturato, molte persone di provocano volontariamente delle ferite o aggravano delle lesioni per ottenere un risarcimento più cospicuo e poter così truffare le assicurazioni. Anche in questo caso è prevista la pena della reclusione da uno a cinque anni per chi, al fine di conseguire per sé o per altri l’indennizzo di un’assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione, cagiona a sé stesso una lesione personale o aggrava le conseguenze della lesione personale prodotta da un infortunio.

Assicurazione auto: denunciare un sinistro non accaduto

Si può addirittura denunciare un sinistro mai accaduto. Si può per esempio spacciare una vecchia rientranza nella carrozzeria per un urto con un altro veicolo, oppure coinvolgere un terzo, lamentando di essere stati toccati al fine di farlo fermare, oppure c’è chi arrivare addirittura a danneggiare la propria auto per poi andare dall’assicurazione e dire di averla trovata così e non sapere chi sia stato. Anche in questo caso si tratta di reato e si rischia la galera da uno a cinque anni.

Assicurazione auto: truffa con finti testimoni

È più facile perseguire tutte le truffe assicurazione auto se ci sono persone disposte ad essere pagate per dichiarare il falso in tribunale. Costoro sono i falsi testimoni e se non hanno preso parte diretta alla truffa, scatta il reato di falsa testimonianza punito con la reclusione da due a sei anni.

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