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Pininfarina esce dalla joint venture VEPB. La Bluecar a Bolloré

Vincent Bolloré ed il suo Bolloré Group hanno acquisito da Pininfarina la restante quota azionaria della società Véhicules Electriques Pininfarina Bolloré (V.E.B.P.), joint venture creata nel marzo 2009 per agevolare la produzione dell’utilitaria elettrica Bluecar. Questa manovra finanziaria muove un ammontare complessivo di 10 milioni di euro e sposta il 50% delle azioni, ora possedute


Vincent Bolloré ed il suo Bolloré Group hanno acquisito da Pininfarina la restante quota azionaria della società Véhicules Electriques Pininfarina Bolloré (V.E.B.P.), joint venture creata nel marzo 2009 per agevolare la produzione dell’utilitaria elettrica Bluecar. Questa manovra finanziaria muove un ammontare complessivo di 10 milioni di euro e sposta il 50% delle azioni, ora possedute interamente dall’imprenditore francese che perfezionerà l’acquisto entro i prossimi trenta giorni. Pininfarina ha comunque la possibilità di proporsi come fornitore privilegiato, sfruttando gli accordi firmati nello scorso settembre che prevedono anche la concessione di royalities e l’utilizzo dello stabilimento di Bairo Canavese, in parte affittato alla società Cecomp incaricata della produzione.

Il motivo della rinuncia è subordinato a mere questioni economiche. Repubblica fornisce una sua analisi. “Perché, allora, Pininfarina ha scelto di fare un passo indietro nella joint venture? Il motivo è semplice: se Bolloré avesse chiesto un aumento di capitale per la V.E.P.B. per partire con gli investimenti, la Pininfarina non sarebbe stata in grado di fare la sua parte di sforzo economico. Mentre con il passo indietro dei manager di Cambiano il finanziere è libero di partire con gli investimenti”. È sufficiente analizzare il bilancio 2010 per attribuire veridicità della ricostruzione. Al termine dello scorso anno Pininfarina ha registrato un passivo di 33.1 milioni di euro, ancor più allarmante rispetto ai 31 milioni del 2009, mentre il giro d’affari è aumentato da a 201.6 a 204.6 milioni. Nel bilancio 2010 hanno influito i mancati 22.6 milioni che Mitsubishi avrebbe dovuto corrispondere per un contenzioso legale relativo alla produzione della CZC. Questo scenario a tinte fosche diventa ancora più plumbeo dopo il mancato rinnovo della partnership con Volvo.

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