Auto più vendute al mondo: la classifica del 2018
La Toyota Corolla resta la regina globale. Corre forte Volkswagen Tiguan. La Jeep Compass è la vettura con la migliore crescita mondiale. I modelli con la migliore performance sono tutti SUV. Ancora nessuna auto italiana tra le prime 100
Diamo un’occhiata alle auto più vendute al mondo del 2018, la classifica alla fine dell’anno. Ricordiamo che, secondo le elaborazioni di Focus2Move, nel 2018 sono state immatricolate globalmente 95,6 milioni di autovetture (fra cui vengono conteggiati anche i pick-up leggeri). Nelle prime posizioni è sempre vivace il duello fra Toyota e Volkswagen, in mezzo alle quali s’inseriscono i modelli campioni di Ford e Honda. Ma, sebbene sia fuori dalla top 10, la miglior performance in assoluto dell’anno è stata registrata dalla Jeep Compass, capace di crescere del 57,6% rispetto al 2017. Non esiste invece alcun modello di una marca italiana tra le prime 100 auto al mondo, esclusa la Jeep Renegade che va considerata molto italiana dato il progetto comune con la Fiat 500X e la produzione nella fabbrica di Melfi; si trova comunque al 67° posto, 270.747 unità vendute globalmente, un calo del 4,2% rispetto al 2017. Ma ora vediamo in dettaglio le prime 10 posizioni.
Auto più vendute al mondo 2018: le prime 10
Al primo posto tra le 10 auto più vendute al mondo nel 2018 resta la Toyota Corolla. La berlina giapponese ha resistito bene al tramonto della serie attuale, in attesa dell’arrivo fra poco della nuova generazione: -1,7% con 1.181.445 unità vendute. Conserva il secondo posto anche il re dei pick-up, cioè Ford F-150 e fratelli vari, racchiusi sotto il nome di F-Series; stabile con un +0,4% e 1.080.757 esemplari venduti tra USA e Canada. Sale invece sul podio il primo SUV, Toyota RAV4, forte di una crescita del 3,6% e 837.624 unità immatricolate.
Resta stabile al quarto posto la Honda Civic, 837.624 unità e +0,7%. Al 5° posto Volkswagen Tiguan, che guadagna due posizioni e si afferma come secondo SUV al mondo, per il momento: il modello tedesco ha registrato un’eccellente annata grazie ad un autorevole +8,6%, pari a 791.275 unità. Pesante caduta invece per la Volkswagen Golf che risente dell’età, 6° posto (tre in meno): in attesa della nuova generazione la regina delle berline europee deve segnare un -10,3% con 789.519 esemplari immatricolati.
Perde una posizione anche il SUV Honda CR-V, 7° con un calo dell’1,5% e 747.646 unità. In grande ascesa invece la nuova Volkswagen Polo, +11,3% con 725.643 unità che la fanno salire di due gradini all’8° posto. Entra nella top 10 al 9° posto la Toyota Camry, berlina che nel 2019 tornerà sul mercato europeo: +3,8% e 661.383 unità vendute. Al 10° posto troviamo il SUV Chevrolet Silverado; il modello di punta della General Motors guadagna due posizioni nonostante un calo dell’1,4% nelle vendite, attestate a 651.090 unità. A ridosso delle prime 10 posizioni troviamo, nell’ordine, Hyundai Elantra, il pick-up RAM 1500 con i suoi derivati, Hyundai Tucson, il pick-up Toyota Hilux e la Honda Accord.
Auto più vendute al mondo: le migliori
Passando alla performance, cioè alla differenza in percentuale nelle vendite tra 2018 e 2017, vediamo cosa è accaduto dietro alla fenomenale Jeep Compass, limitandoci ad osservare i modelli commercializzati anche in Europa. Vogliamo sottolineare che sono tutti SUV, per rimarcare una volta di più dove vanno oggi le preferenze dei compratori. Il modello compatto Ford Ecosport ha ottenuto la migliore differenza dopo la Compass, un +33,3% e 326.822 immatricolazioni che hanno consentito di scalare la classifica, 45° posto dal 91° del 2017. Troviamo poi la Jeep Wrangler (fuoristrada vero, non SUV, ma entra nella stessa categoria), +26,9%, 292.670 unità vendute e 57° posto dal 100°.
Anche il Mitsubishi Outlander ha registrato una performance eccellente, +18,6%, 261.037 unità e 77° posto contro il 109°. Segue Toyota C-HR, +16,8%, 330.579 unità e 44° posto dal 65°. Ottima annata pure per Mercedes GLC: +14,6%, 357.443 unità, 41° posto dal 50°. Troviamo quindi Peugeot 3008, +13,7%, 237.235 unità, 94° posto contro il 117°. Kia Sportage ha registrato un +12,1%, 482.623 unità e 18° posto contro il 25°. Ottima annata anche per Mazda CX-5, +11,8%, 458.252 unità e 25° posto contro il 30°. Della Polo abbiamo detto. Segue la BMW Serie 5, +11,1%, 379.090 unità e 36° posto contro il 43°. Chiude la serie delle crescite in doppia cifra Toyota Hilux, +11%, 560.872 unità e 14° posto contro il 20°.
Auto più vendute al mondo: le peggiori
Chi ha ottenuto la peggiore performance del 2018? Chi è calato di più rispetto all’anno precedente? Parliamo sempre di modelli che si trovano nelle prime 100 posizioni e sono commercializzati anche in Europa. Notiamo che i tre cali più pesanti (escludendo, ripetiamo, i modelli venduti solo fuori dall’Europa) sono stati registrati dalla Ford. Pessima annata per la Focus, per la quale i risultati derivati dall’ingresso della nuova generazione si vedranno nel 2019. Per il momento deve registrare un -29,1%, 463.196 unità e 23° posto dal 9°. Stesso discorso per il SUV Edge, il cui restyling sta per arrivare nei concessionari: -18,8%, 240.395 unità e 91° posto dal 57°. Va male globalmente il restyling della Kuga, -17,7%, 229.616 unità e 98° posto contro il 71°. Troviamo poi la Toyota Prius, -11,7%, 238.856 unità e 93° posto contro il 78°. La Golf chiude la graduatoria dei cali in doppia cifra.
Dobbiamo parlare delle auto italiane. Per il terzo anno consecutivo, Jeep a parte, nessun modello nazionale è presente tra le prime 100 auto del mondo. L’ultima volta è stata nel 2015, quando la Fiat 500 aveva chiuso all’81° posto (in calo). L’assenza è anche dalle classifiche europee, dove troviamo solo le Fiat principali (ma perché qui pesano le vendite italiane). Non è solo questione di prezzi, perché fra le top 100 troviamo tante auto premium e alcune anche di lusso, come le tedesche di classe executive: BMW Serie 5, Audi A6 e Mercedes Classe E. Ci sono anche i SUV di segmento D, come GLC e Q5, circa a metà classifica. Cioè i rivali dell’Alfa Romeo Stelvio.
Il vero problema dei modelli italiani è la mancanza di appeal fuori dall’Italia (la Ferrari non fa testo, allo stesso modo degli altri marchi di super-nicchia extralusso al di fuori del Gruppo FCA, come Lamborghini o Pagani). La questione è commerciale, industriale e finanziaria, perché a livello tecnico i modelli italiani hanno poco da invidiare ai concorrenti. E’ anche vero che, dal punto di vista delle aziende, le classifiche contano fino ad un certo punto, perché ciò che conta sono i profitti. Ma se il prodotto non si vende abbastanza, non arrivano nemmeno gli utili. Nemmeno la Jeep da sola può reggere troppo a lungo le sorti di un intero gruppo.