Mercedes SLS AMG: la nostra prova su strada
Abbiamo provato la Mercedes SLS AMG. La nuova supercar tedesca è il primo progetto completo del reparto AMG e sostituisce la McLaren Mercedes SLR. Nel nostro test, svolto a Forte dei Marmi, abbiamo guidato la nuova “ali di gabbiano” su strade collinari, nel traffico ed in autostrada, trovando conferma dell’anima da granturismo a 360 gradi
Abbiamo provato la Mercedes SLS AMG. La nuova supercar tedesca è il primo progetto completo del reparto AMG e sostituisce la McLaren Mercedes SLR. Nel nostro test, svolto a Forte dei Marmi, abbiamo guidato la nuova “ali di gabbiano” su strade collinari, nel traffico ed in autostrada, trovando conferma dell’anima da granturismo a 360 gradi che Mercedes ha voluto infondere nella SLS fin dall’inizio del progetto.
Una supercar che ispira subito confidenza, nonostante i 571 Cv a disposizione, che si lascia guidare nel traffico, pur con dimensioni importanti e che si è rivelata persino “pratica”, grazie all’ottima accessibilità delle portiere verticali ed al confort degno della stella sul cofano. Seguiteci nella prova della nuova SLS.
UNA LINEA DA TOGLIERE IL FIATO
La linea della SLS catalizza l’attenzione di qualunque essere umano nel raggio di qualche chilometro: non potrebbe essere altrimenti, grazie alle sue proporzioni, con l’immenso cofano, l’abitacolo appollaiato sull’asse posteriore e sopratutto per via delle storiche portiere ad ala di gabbiano. Proprio loro, che consentono un accessibilità ottima, sono però un’arma a doppio taglio: allenatevi bene nel salire, scendere e sopratutto chiudere la portiera, per evitare situazioni imbarazzanti, attirando inevitabilmente l’ironia dei passanti.
Una volta seduti però, la SLS accoglie pilota e passeggero in un ambiente semplice ed elegante. Manca forse qualche slancio coraggioso nel design, degno di supercar più esotiche, ma la qualità e l’ergonomia di ogni dettaglio sono di assoluto rilievo. Climatizzatore, navigatore e molti altri accessori sono comuni ad altri modelli Mercedes, ma in questo caso non si tratta di un difetto: semplicemente aiutano a mettere a proprio agio il guidatore, già proiettato verso l’esperienza al volante della SLS.
Inizialmente, fasciati da telaio, portiera e tunnel centrale, si ha la sensazione che il montante sia troppo invadente e, sopratutto, che il cofano sia immenso, ma bastano pochi chilometri (e gli immancabili sensori di parcheggio) per entrare in sintonia con la coupè. Dimenticatevi, comunque, di portare con voi molti bagagli, visto che l’abitacolo termina dietro agli schienali, mentre il bagagliaio da 176 litri, di forma irregolare, permette solo di trasportare il minimo indispensabile, anche se molto velocemente.
SU STRADA: DOCILE ANCHE SENZA ASSETTO REGOLABILE
Una volta raccolte le idee, regolato il sedile sportivo dalle proporzioni ideali ed il volante, perfettamente verticale e piuttosto piccolo, è il momento di premere il pulsante START. Un “evento” segnato da un profondo ruggito del V8 M159, decisamente melodioso, che per un attimo tuona e poi torna a sonnecchiare al minimo. A quel punto il rapporto con la SLS può prendere diverse strade, grazie sopratutto all’elettronica di bordo ed al cambio AMG Speedshift DCT doppia frizione 7 rapporti: scegliendo la posizione Confort del cambio, la AMG scivola via nel traffico snocciolando i rapporti grazie all’immensa coppia di 66,3 kgm, mentre salendo con le opzioni verso Sport, Sport Plus e Manual aumenta l’adrenalina ed il coinvolgimento del pilota, con la possibilità di combinare anche i settaggi dei controlli di stabilità e trazione tramite il pulsante “riassuntivo” AMG.
Su strada è possibile sfruttare solo una piccola parte del potenziale di questa supercar, ma ogni volta che l’acceleratore può affondare un po’, la spinta è corposissima, accompagnata da una voce gutturale che esplode sapientemente dagli scarichi posteriori, mentre il telaio assorbe senza fare una piega. Proprio le sospensioni meritano un discorso a parte: Mercedes, in controtendenza rispetto ai concorrenti, non offre nessuna regolazione dell’assetto, ma si affida ad una taratura fissa.
Nella realtà quotidiana questo si traduce in un assetto sportivo ma non troppo rigido, quasi esente da rollio e beccheggio ma capace di assorbire le sconnessioni del “mondo reale”. Non avendo avuto modo di testare la SLS in pista non possiamo esprimere un giudizio sul suo comportamento al limite, ma quel che è certo è che questo tipo di regolazione si dimostra adatta all’uso che, probabilmente, il 99% dei clienti farà di quest’auto.
Tutto, nella SLS, fa pensare ad una Granturismo che nasce per macinare chilometri in ogni condizione, su bellissime statali solitarie o su lunghe autostrade senza limiti ed il mix di confort, sportività e classe sono decisamente lontani da una mangiacordoli di professione, che aspetta solo un treno di semislick per potersi scatenare nel week end. Probabile che SLS sia capace di staccare tempi degni di nota, certo, ma non è questo il suo spirito, un po’ come alcune delle sue concorrenti, vedi Ferrari 599 GTB o Aston Martin DB9, che possono contare su versioni dedicate alla guida estrema: speriamo che AMG sviluppi davvero la SLS Black Series, per capire i veri limiti del nuovo telaio in Alluminio e del V8 a carter secco, sicuramente pronto ad erogare ancora qualche cavallo in più.
CAMBIO: SPORT PLUS MEGLIO DEL MANUALE
Sulle strade collinari, teatro della nostra prova, il susseguirsi di curve e cambi di pendenza hanno evidenziato l’ottimo inserimento dell’avantreno ed il lavoro puntuale dell’elettronica, che gestisce la trazione senza mortificare il pilota, visto che l’acceleratore, incredibilmente sensibile, porta ad aprire gas senza troppe remore. Usando la trasmissione in modalità manuale, i piccoli paddles solidali con il volante si dimostrano un po’ duri, mentre l’opzione Sport Plus si rivela la più equilibrata: legge le intenzioni del pilota con grande accuratezza, esegue scalate puntuali con sonore doppiette e scoppi in rilascio, sale di marcia solo quando i giri motore sono al limite e tiene sempre il V8 nella zona del contagiri più interessante ed appagante.
Il pilota può comunque intervenire con i paddles, ma passato l’entusiasmo iniziale, finisce per tenere le mani fisse alle 9 e 15, grazie allo sterzo diretto, leggero ma molto accurato, concentrandosi su traiettorie e frenate. A proposito di dischi e pinze, l’auto a nostra disposizione montava l’impianto base, che su strada non può essere sfruttato certo al limite, mentre in opzione è disponibile il kit carboceramico.
Rientrando alla base, dopo una breve sgroppata in autostrada che in un attimo ci mostra le doti assolute di ripresa della SLS, capace di velocità siderali in un fazzoletto d’asfalto, attraversiamo un centro abitato a passo d’uomo. Cambio in modalità confort, il V8 gira sotto i 1500 giri facendosi comunque sentire in sottofondo, mentre la trasmissione doppia frizione fa del suo meglio per garantire la necessaria fluidità, pur con qualche leggerissimo strappo. La sagoma della SLS si riflette sulle vetrine con una eleganza difficile da eguagliare, mentre già qualcuno si ferma per scattare foto o indicare agli amici l’avvistamento della settimana.
Dall’interno, seduti così in basso ed isolati dal mondo esterno, tutto scorre tranquillamente ed il confort torna ad essere degno di altre Mercedes con qualche portiera in più e tanti cavalli in meno. Qualcuno, a questo punto, potrebbe già desiderare la SLS Roadster, ormai pronta al debutto, ma personalmente non scambierei il vento nei capelli ed il sound del V8 in Dolby Sourround con quelle enormi ed affascinanti portiere e la linea muscolosa della coupè.
IL PREZZO DELLA PASSIONE
Una volta innamorati perdutamente della SLS, potreste sempre rimanere bloccati da alcuni aspetti “secondari”: il consumo medio dichiarato di 7,6 l/100 km, difficilmente replicabile a causa dei 571 Cv che chiedono solo un po’ di svago ed il prezzo, pari a 183.800 €. In realtà le possibilità di personalizzazione sono tali e tante da rendere il listino una pura formalità: la “nostra” SLS, con vernice opaca speciale, specchi in carbonio, kit carbonio per il vano motore, interni designo, impianti hi-fi Bang&Olufsen, cerchi da 20” e volante in alcantara, sfiora già i 230.000 €…
IL CONFRONTO CON LA SLR
Un’ultima nota: grazie alla collaborazione della Concessionaria La Rotonda di Firenze, abbiamo immortalato la SLS accanto ad una rarissima SLR Stirling Moss, una occasione davvero ghiotta per vedere l’ultima incarnazione del progetto SLR. E’ l’occasione per un paragone estetico, ma sopratutto tecnico, tra due modi molto diversi di concepire una supercar. AMG ha preso una strada decisamente diversa rispetto a quella decisa a suo tempo insieme a McLaren e Gordon Murray. Addio all’effetto suolo, con estrattore, scarichi laterali e fondo sigillato, addio al compressore ed alle sue complicazioni progettuali, addio al cambio con convertitore posizionato anteriormente, ma sopratutto addio alla monoscocca in carbonio, sostituita da una rigida e ben più economica struttura in alluminio.
In questo modo la SLS è veloce quasi quanto la SLR, altrettanto drammaticamente bella e proposta ad un prezzo praticamente dimezzato. Il tempo ci dirà se l’evoluzione è stata positiva, ma i principali concorrenti della SLS sono già in agitazione per le sue doti stradali: pratica come una Porsche 911 Turbo S, veloce quasi quanto Ferrari 599 GTB Fiorano, affascinante come una Aston Martin DB9, anche se, osservando semplicemente i listini, la SLS viene paragonata a Ferrari 458 Italia e Lamborghini Gallardo, lontane anni luce dal suo target. Qualcuno potrebbe davvero tradire la squadra del cuore.