Citroen: 20 anni fa l’addio alla 2CV
Il 27 luglio di venti anni fa, uscì di produzione la Citroen 2CV, vettura simbolo dell’automobile che ha motorizzato la Francia, al pari della Volkswagen Maggiolino per la Germania e la Fiat 500 per l’Italia. L’idea della 2CV nacque nel 1935 da parte di Michelin, a quei tempi azionista di maggioranza del Double Chevron. Il
Il 27 luglio di venti anni fa, uscì di produzione la Citroen 2CV, vettura simbolo dell’automobile che ha motorizzato la Francia, al pari della Volkswagen Maggiolino per la Germania e la Fiat 500 per l’Italia. L’idea della 2CV nacque nel 1935 da parte di Michelin, a quei tempi azionista di maggioranza del Double Chevron. Il tutto tramutò nel progetto TPV – acronimo di Toute Petite Voiture – che partì l’anno seguente. Allo sviluppo della vettura partecipò anche il presidente Pierre Boulanger, mentre la parte tecnica fu affidata ad André Lefèbvre e il design della carrozzeria fu concepito dall’italiano Flaminio Bertoni. Ma il progetto fu interrotto dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
L’auto così debuttò al Salone di Parigi del 1948. Il nome derivava dalla potenza fiscale e si trattava di una vettura essenziale, assolutamente pratica, economia, robusta, polivalente e dedicata ad una clientela universale. La Citroen 2CV fu inizialmente equipaggiata con il motore a 2 cilindri contrapposti – raffreddato ad aria – da 375 cc di cilindrata e 9 CV di potenza, abbinato al cambio manuale a 3 marce. La 2CV presentava soluzioni innovative come la trazione anteriore, le sospensioni all’avanguardia, carrozzeria a 4 porte, abitacolo a 4 posti e ampio bagagliaio, dato che la vettura era lunga più di 380 cm. Tuttavia, la commercializzazione partì il 22 settembre 1949.
Nel ’58 la gamma fu allargata versione 4×4 denominata Sahara, dotata di due motori da 12 CV posizionati uno all’avantreno e l’altro al retrotreno. In seguito, il propulsore bicilindrico 425 da 12 CV andò ad equipaggiare la versione di serie a due ruote motrici. La gamma della 2CV fu rivoluzionata nel 1970, quando debuttarono le nuove versioni 2CV4 e 2CV6. La prima era mossa dal motore 435 da 26 CV e la seconda era equipaggiata con il potente 602 da 33 CV. Entrambi i propulsori furono abbinati al cambio meccanico a 4 marce. Dalla Citroen 2CV sono stati derivati i modelli Méhari, Ami 6 e Ami 8, Dyane e Acadiane.
Inoltre, la Citroen 2CV è ricordata anche per esser stata realizzata in circa trenta versioni speciali. La prima ha debuttato nel ’76 e denominata appunto Spécial. Sempre lo stesso anno ha debuttato la Spot, realizzata in soli 1800 esemplari e caratterizzata dalla tonalità bicolore della carrozzeria. Nel ’79 fu la volta della Club con sedili anteriori separati e in tessuto Jersey, mentre la versione speciale più famosa fu la Charleston che debuttò nel 1981. Si trattava della 2CV con carrozzeria bicolore in Rouge Délage e nero, prodotta fino all’uscita di produzione. Nel 1982 fu introdotta la 007, realizzata in soli 500 esemplari.
La 2CV 007 nacque sull’onda del successo del film “007: Solo per i tuoi occhi”, dove fu utilizzata un’esemplare di Citroen 2CV con al volante l’attore Roger Moore. L’auto era riconoscibile per il colore giallo Hélios e gli adesivi posteriori che riporducevano i buchi delle pallottole. Nel 1985, invece, arrivò la versione speciale Dolly. Subito dopo cominciò la fase calante della Citroen 2CV, anche perché fu introdotta l’innovativa AX nel 1986. Infatti, il 29 febbraio 1988 fu interrotta la produzione della 2CV nell’impianto francese di Levallois. Contemporaneamente, l’auto uscì dai listini italiani.
L’assemblaggio della Citroen 2CV proseguì nell’impianto portoghese di Mangualde fino al 27 luglio 1990, quando alle 16:30 l’ultimo esemplare uscì dalle catene di montaggio. In totale, la Citroen 2CV è stata prodotta in 5.114.969 unità, di cui 1.246.335 nella versione veicolo commerciale denominata Acadiane.