Jaguar Land Rover presenta “Mobility”, la portiera che si apre da sola
Una tecnologia che può essere d’aiuto alle persone disabili che utilizzano l’auto oppure in quelle situazioni nelle quali si ha un bimbo in braccio o le mani occupate. E’ “Mobility”, la portiera che si apre da sola di Jaguar Land Rover.
Jaguar Land Rover ha studiato una portiera che si apre da sola, per facilitare l’accesso a bordo delle proprie vetture. Si chiama “Mobility” e il prototipo è attualmente installato su una Range Rover Sport per la fase di sperimentazione, impiega sensori di movimento e il sistema di ingresso senza chiave già utilizzato sulle vetture di serie per rilevare l’avvicinarsi del guidatore ed aprirsi automaticamente. Una sorta di maggiordomo invisibile.
Oltre che attraverso il sensore di prossimità, che rileva l’avvicinarsi del guidatore, la portiera “Mobility” si apre anche mediate comandi gestuali. Una volta a bordo, è possibile richiudere la portiera tramite il pulsante posto sul cielo del veicolo, evitando così di doversi sporgere allungando il braccio all’esterno del veicolo. Il software integrato nel sistema di infotainment mostra lo stato di ciascuna porta e consente di azionare le portiere anteriori dall’interno dell’abitacolo.
La portiera “Mobility” posta sul lato guida integra i sensori radar che rilevano la presenza di eventuali altri ostacoli – come paletti, lampioni o muretti – e che bloccano il meccanismo di apertura, evitando così possibili urti. La portiera, inoltre, può essere programmata per chiudersi e bloccarsi quando il guidatore lascia il veicolo.
La tecnologia “Mobility” può essere di aiuto ai disabili che impiegano l’auto come principale mezzo di trasporto, Inoltre, è comoda in quelle situazioni in cui si ha in braccio un bimbo, un seggiolino per bambini o pacchi voluminosi, dal momento che evita di dover liberare almeno una mano per aprire la portiera. Per il collaudo della portiera “Mobility” Jaguar Land Rover si avvale della collaborazion con l’ex Royal Marine Mark Ormrod – il primo reduce britannico del conflitto afgano ad aver subito tre amputazioni – medaglia d’oro delle Competizioni Invictus Games.