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FCA, Mike Manley: ecco cosa ho imparato da Sergio Marchionne

Sergio Marchionne continua ad essere fonte di ispirazione per FCA. Mike Manley, il nuovo numero uno del gruppo, ha raccontato cosa ha imparato dal suo predecessore.

Mike Manley ha imparato molto da Sergio Marchionne. La scorsa settimana, durante una visita a Detroit per inaugurare un secondo impianto di assemblaggio e nominare il COO per il Nord America, il nuovo numero uno di FCA ha confessato di aver studiato attentamente le lezioni del suo predecessore, imparando anche dai gesti (e dagli errori) del manager italo-canadese.

Già, perché Sergio Marchionne è stato un protagonista del mondo Automotive, nel quale ha profuso un impegno totale. Un impegno che lo ha portato a ricoprire molti ruoli dirigenziali, ad essere costantemente in giro per il mondo e prendere in prima persone molte decisioni operative.

Mai fermare la produzione

La lezione più importante che Manley ha imparato da Marchionne è legata agli errori commessi nel disastroso lancio della Jeep Cherokee del 2013, quando lo stabilmento di produzione venne chiuso per essere riorganizzato. Una chiusura durata quasi un anno, che ha lasciato il Marchio senza un SUV medio per tutto il periodo di chiusura. Una scelta pagata cara in termini di volumi di vendite e e di ricavi.

Per Sergio Marchionne fu un errore indigesto, che Mike Manley non intende ripetere ora che c’è da riorganizzare Jefferson North Assembly Plant, fabbrica che assembla il Grand Cherokee e il Dodge Durango per il mercato americano. Per evitare di fermare la produzione rimanendo senza SUV di fascia alta, FCA riaprirà il Mack II, un impianto fermo dal 2012 che produceva motori e che si trova a poca distanza dal Jefferson North.

Imparare a delegare

Sergio Marchionne

Un’altra lezione che Manley ha tratto dal lavoro di Sergio Marchionne è quella di imparare a delegare compiti e funzioni, evitando di collezionare titoli e responsabilità. Per Manley, la dedizione completa e assoluta di Sergio per il lavoro era ammirevole – addirittura “meravigliosa” – ma ha influito sulla sua prematura scomparsa, che ha privato il Gruppo e il mondo dell’auto di un formidabile protagonista.

Sia chiaro: non che Marchionne abbia mai detto a qualcuno di delegare, questa è la conseguenza che Manley ha tratto dall’esperienza umana del suo predecessore. Da quando Mike Manley ha preso le redini di FCA – lo scorso 21 luglio – si è concentrato sul suo ruolo di CEO distribuendo le altre funzioni ai suo subalterni, alcuni dei quali sono stati chiamati ad avere maggiori poteri e responsabilità.

Ad esempio, il 6 dicembre Mike Manley ha nominato Mark Stewart come COO della regione nordamericana di FCA, un ruolo svolto in precedenza da Sergio Marchionne e poi da Manley. Ad ottobre, ha nominato Pietro Gorlier a capo della regione FCA Europa, Medio Oriente e Africa. Manley aveva ricoperto provvisioriamente questo ruolo dopo la morte di Marchionne, seguita – pochi giorni dopo – dalle improvvise dimissioni di Alfredo Altavilla.

Dunque Sergio Marchionne continua ad essere fonte di ispirazione per l’azienda che ha gestito. Il suo successore, Mike Manley, da persona intelligente ha deciso di imparare dagli errori di chi lo ha preceduto perché – e queta è la terza lezione – il primo obiettivo di un bravo manager è quello di mettere al primo posto i risultati dell’azienda.