Le antenate della nuova Alfa Romeo Giulietta – Seconda parte
Dopo aver parlato dei modelli Alfasud e Alfa 33, l’attenzione si sposta sulle Alfa Romeo 145, 146 e 147, vale a dire le tre antenate della nuova Giulietta nate sotto la gestione Fiat che, nel 1986, aveva rilevato la Casa di Arese, ai quei tempi di proprietà dell’IRI. Infatti, l’Alfa 145 nacque nel 1994 ed
Dopo aver parlato dei modelli Alfasud e Alfa 33, l’attenzione si sposta sulle Alfa Romeo 145, 146 e 147, vale a dire le tre antenate della nuova Giulietta nate sotto la gestione Fiat che, nel 1986, aveva rilevato la Casa di Arese, ai quei tempi di proprietà dell’IRI. Infatti, l’Alfa 145 nacque nel 1994 ed era realizzata sulla piattaforma modificata della Fiat Tipo, la stessa su cui sarebbero state sviluppate la Bravo e la Brava introdotte l’anno seguente. Si trattava di una vettura che rompeva con il passato, in quanto caratterizzata da una carrozzeria a 3 porte e due volumi. La linea fortemente votata alla sportività portava la firma di Walter De Silva, allora capo del Centro Stile Alfa Romeo.
Nonostante l’aspetto di compattezza, la 145 aveva ingombri simili all’Alfa 33 seconda serie, essendo lunga 409 cm, larga 171 cm e alta 143 cm, mentre il passo ammontava a 254 cm. Al momento del lancio, la gamma delle motorizzazioni era composta dai boxer 1.3 IE da 90 CV, 1.6 IE da 103 CV e 1.7 16V da 129 CV, mentre l’offerta dei diesel era limitata al 2.0 TD da 90 CV che, a dispetto della sigla, era lo stesso 1.9 turbodiesel già utilizzato per molti modelli Fiat e Lancia. Erano previsti due allestimenti: base ed L. Quest’ultimo era riconoscibile per i paraurti con la parte bassa in tinta con la carrozzeria.
Nel ’95 arrivò l’Alfa Romeo 146, la variante a 5 porte e due volumi e mezzo della 145, come quest’ultima disegnata sempre da De Silva. La 146 era lunga 426 cm, ovvero 17 in più rispetto all’Alfa 145. Sempre in quell’anno uscì di scena l’Alfa Romeo 33, in quanto l’Alfa 146 era la sua diretta discendente. Sia per quanto riguarda le motorizzazioni che gli allestimenti, la gamma della 146 era identica a quella della vettura da cui derivava. Nel 1996, le due compatte di Alfa Romeo furono equipaggiate con il motore 2.0 Twin Spark 16V da 155 CV che fu appannaggio della versione Quadrifoglio per la 145 e della versioni TI per la 146.
L’anno successivo, invece, entrambe le vetture furono sottoposte ad un lieve restyling che interessò la parte frontale e gli interni. Inoltre, l’airbag per il guidatore diventò di serie per tutte le versioni. Ma la novità più importante riguardò la gamma motori perché, per far fronte alla normativa Euro 2, i motori boxer lasciarono il passo ai più moderni propulsori Twin Spark plurivalvole. I vari 1.3 IE, 1.6 IE e 1.7 16V furono sostituiti rispettivamente dai 1.4 TS 16V da 103 CV, 1.6 TS 16V da 120 CV e 1.8 TS 16V da 144 CV. Sempre nel ’97, debuttarono anche le versioni speciali Junior con una caratterizzazione sportiva simile alle 145 Quadrifoglio e 146 TI.
Le Alfa 145 e 146 subirono un ultimo aggiornamento estetico nel ’99. In quest’occasione, il 2.0 TD lasciò il posto al più moderno 1.9 JTD da 105 CV, mentre i motori Twin Spark 1.8 16V e 2.0 16V furono depotenziati, rispettivamente, a 140 e 150 CV. Nel 2000, invece, debuttò l’Alfa Romeo 147 destinata a sostituire l’accoppiata di modelli nati nel lustro precedente. Si trattava di una vettura caratterizzata da un unico corpo con carrozzeria a 3 e 5 porte, disegnata da De Silva in collaborazione con i suoi delfini Wolfgang Egger e Flavio Manzoni, prima che il “trio” si trasferisse in Seat alla corte di Ferdinand Piech.
L’Alfa 147 adottava alcuni stilemi già visti sulla 156 e fu la protagonista dell’edizione 2000 del Salone di Torino, l’ultima tenutasi nel capoluogo piemontese. L’auto aveva misure simili a quella dell’Alfa 145, ma risultava migliore in termini di comfort e abitabilità. La 147 era lunga 417 cm, larga 173 cm e alta 144 cm, mentre il passo ammontava a 255 cm. Al momento del lancio, era disponibile solo nella variante a 3 porte e con i motori Twin Spark 1.6 16V da 105 e 120 CV, nonché il 2.0 16V da 150 CV abbinato esclusivamente al cambio sequenziale Selespeed e al dispositivo ESP. Il listino partiva da 32.400.000 Lire, pari a circa 16.900 euro.
La gamma dell’Alfa Romeo 147 era declinata nei nuovi allestimenti Progression e Distinctive, quest’ultimo completo di cerchi in lega. Nel 2001, contemporaneamente all’uscita di scena delle Alfa 145 e 146 e alla conquista del titolo “Auto dell’Anno”, arrivarono le versioni 5 porte e a gasolio. La 147 fu la prima vettura del gruppo ad adottare il 1.9 JTD con potenza incrementata a 116 CV. Nel 2002, oltre all’ingresso delle versioni speciali Plug-In e Connect, la compatta del Biscione fu sottoposta al test EuroNCAP in cui ottenne solamente tre stelle. L’offerta, invece, si ampliò con l’arrivo del 1.9 JTD 16V da 140 CV.
Ma quell’anno la scena fu dominata dalla 147 GTA, equipaggiata con il mitico motore Busso 3.2 V6 da 250 CV di potenza e 300 Nm di coppia massima che spingeva la vettura fino ad una velocità massima di 246 km/h, scattando da 0 a 100 in 6,3 secondi. Queste prestazioni erano raggiunte sia con il cambio manuale a 6 marce che con il sequenziale Selespeed. Nel 2003, l’Alfa 147 fu arricchita dall’allestimento entry level denominato Impression e dal 1.9 JTD nella versione depotenziata a 100 CV, mentre l’anno dopo arrivarono le versioni speciali Cup e Cup Sport.
Sempre nel 2004, l’Alfa Romeo 147 fu sottoposta al restyling di metà carriera, questa volta ad opera di Giugiaro. La vettura guadagnò anche 5 cm in lunghezza che passò a 422 cm. Inoltre, la potenza del 1.9 JTD 16V fu incrementata a 150 CV, grazie all’adozione dell’M-Jet. Lo stesso sistema fu introdotto l’anno seguente anche sul 1.9 JTD a 8 valvole, la cui potenza fu portata a 120 CV. Nel 2006, in concomitanza con l’uscita dal listino della 147 GTA che non fu rinnovata nello stile, arrivarono anche gli allestimenti speciali Black Line e Collezione, nonché l’allestimento Exclusive che si poneva al top di gamma.
Altri allestimenti speciali sono stati introdotti nel 2007, come C’N’C, Murphy&Nye e Q2, quest’ultimo caratterizzante l’omonimo sistema composto dal differenziale autobloccante posizionato all’avantreno. L’ultima novità per l’Alfa 147 risale al 2008, con l’avvento della versione speciale Ducati Corse, abbinata al motore 1.9 JTDm da 170 CV. In attesa di cedere il passo alla nuova Giulietta, la 147 è ancora disponibile sul mercato solamente nelle versioni con carrozzeria a 5 porte, negli allestimenti Moving e Progression, nelle motorizzazioni 1.6 TS da 105 e 120 CV, nonché 1.9 JTDm da 120 e 150 CV, con un listino che parte da 17.330 euro. Oltre ad un’auto importante per Alfa Romeo soprattutto negli ultimi 10 anni, con l’Alfa 147 se ne andrà anche un pezzo di storia della Casa del Biscione. Infatti, l’Alfa Romeo Giulietta non verrà assemblata a Pomigliano d’Arco ma a Cassino, nello stesso impianto dove vengono prodotte anche Fiat Bravo e Lancia Delta.