Saab: Spyker ha ereditato anche la sua storia
Oltre ad aver rilevato Saab, Spyker ha ereditato anche la storia di una delle Case automobilistiche più importanti del panorama mondiale. Saab, acronimo di Svenka Aeroplan Aktie Bolaget, nasce nel 1937 come industria aeronautica. La riconversione industriale avviene nel secondo dopoguerra e, nel 1947, la Casa scandinava comincia ad occuparsi di automobili che verranno prodotte
Oltre ad aver rilevato Saab, Spyker ha ereditato anche la storia di una delle Case automobilistiche più importanti del panorama mondiale. Saab, acronimo di Svenka Aeroplan Aktie Bolaget, nasce nel 1937 come industria aeronautica. La riconversione industriale avviene nel secondo dopoguerra e, nel 1947, la Casa scandinava comincia ad occuparsi di automobili che verranno prodotte nell’impianto di Trollhättan. La prima auto di Saab è il prototipo di una utilitaria denominato “UrSaab” che viene presentato proprio nel ’47.
La vettura ha una carrozzeria molto aerodinamica e di colore verde, progettata dagli stessi ingegneri che concepivano gli aeroplani. La UrSaab si distingue per le soluzioni tecniche adottate, vale a dire la trazione anteriore e il motore bicilindrico a due tempi di origine DKW, posizionato all’avantreno, 764 di cilindrata e capace di erogare una potenza di 25 CV. Dalla UrSaab deriva la Saab 92, vettura di serie che debutta sul mercato nel ’49. Viene scelto il numero 92 perché dal 90 in poi vengono identificati gli aerei di tipo civile.
Nel 1950, l’utilitaria svedese partecipa al Rally di Montecarlo, inaugurando il connubio tra Saab e questa disciplina sportiva. Nel ’52 arrivano i primi aggiornamenti estetici per la 92, mentre due anni più tardi debutta la 92B. Il 1954 è un anno importante per Saab, la cui produzione supera le 10.000 unità, mentre a Goteborg viene inaugurato l’impianto dove verranno progettati e prodotti motori e cambi. Nel ’55, invece, nasce la Saab 93 che rappresenta l’evoluzione estetica e tecnica della 92.
Anche la 93 debutta nel 1956 nei rally, vincendo il Rally di Wiesbaden. Lo stesso anno cominciano le esportazioni verso gli USA che, in breve tempo, diventerà il mercato estero più importante. Inoltre, viene prodotta anche Saab 94, conosciuta come Sonett I, solamente in 6 esemplari. Si tratta di una spider a 2 posti con carrozzeria in vetroresina, mossa dal motore 750 da 57 CV. Nel ’57 arriva la Saab 93B che trionfa nel Rally di Finlandia, detto anche dei “1000 Laghi”.
Nel 1958 debutta la 750 GT, versione sportiva della 93B con potenza di 45 CV, grazie a cui raggiunge una velocità massima di 150 km/h. L’anno dopo vengono introdotte la 93F e la 95. Quest’ultima è la variante station wagon della 93, caratterizzata da un’abitacolo versatile a 7 posti. Nel ’60, invece, arriva la Saab 96, disponibile anch’essa nella versione sportiva 750 GT. La 96 sarà la prima vettura di successo della Casa scandinava, venduta in oltre 547.000 esemplari.
Intanto, continua l’impiego in campo agonistico, dove la Saab 96 si distingue vincendo tre volte consecutive il RAC, nelle stagioni 1960, 1961 e 1962. In questo periodo la 750 GT viene sostituita dalla 850 Sport da 52 CV ed equipaggiata con freni a disco anteriori. La vettura vince le edizioni 1962 e 1963 del Rally di Montecarlo con al volante il pilota Erik Carlsson, già collaudatore ufficiale di Saab. Nel ’65, la potenza della 96 Sport raggiunge i 55 CV, mentre la produzione di Saab supera le 250.000 unità.
Il 1966 è segnato dalla nascita della Sonett II, un’interessante coupé biposto equipaggiata con il motore a tre cilindri da 60 CV che spinge la vettura fino a 170 km/h. L’anno dopo, invece, la Saab 96 cede il passo alla 99 a 2 porte e 5 posti, mossa dal propulsore 1.7 a quattro cilindri di origine Triumph da 85 CV e dotata di quattro freni a disco. Nel ’69 la società assume la ragione sociale Saab-Scania AB, a seguito dell’acquisizione della Casa produttrice di veicoli industriali, mentre in Finlandia nasce l’impianto Saab-Valmet.
Nel 1970 si allarga la gamma della Saab 99 con l’aggiunta della variante a quattro porte che porta al debutto il nuovo motore 1850 da 88 CV, sempre di origine Triumph. Inoltre, arriva la Sonett III con motore 1.5 di origine Ford. Due anni più tardi viene introdotta la 99 EMS, equipaggiata con il propulsore 2.0 ad iniezione, sviluppato dalla stessa Casa di Trollhättan che dal ’73 è esteso a tutti i modelli Saab. Nel 1974 la Sonett esce di scena, dopo esser stata assemblata in 10.219 unità tra II eIII serie. Al suo posto arriva la 99 Combi Coupé.
Nel ’76 Saab avvia i contatti con Fiat, mentre l’anno successivo rivoluziona il mercato introducendo la 99 Turbo con motore sovralimentato. Invece, il 1978 vede la luce la Saab 900, l’auto che diventerà la bandiera più rappresentativa del brand scandinavo. Dopo la vittoria di Stig Blomqvist al Rally di Svezia del 1980 con la 99 Turbo, tra l’altro disponibile da quell’anno nella variante a 5 porte, prolifera la gamma della Saab 900 che si compone delle versioni a due volumi a 3 e 5 porte, nonché a tre volumi a 2 e 4 porte.
I colloqui con Fiat portano alla nascita delle versioni scandinave dei modelli Autobianchi A112 e Lancia Delta, venduti rispettivamente come Saab Lancia A112 e Saab Lancia 600. Inoltre, nel 1984 arriva la Saab 9000, vettura a cinque porte di segmento E realizzata in joint-venture con il Lingotto che dallo stesso progetto deriverà le vetture Fiat Croma, Lancia Thema e Alfa Romeo 164. Nel 1985 la Saab 99 subisce un restyling piuttosto marcato e cambia la denominazione in Saab 90 che scomparirà nel 1987, anno in cui Saab registra il record di vendite con 134.112 immatricolazioni.
Sempre nel 1987 viene commercializzata in Europa la Saab 900 Cabriolet che l’anno precedente aveva debuttato sul mercato USA. Anche in questo caso, la Casa di Trollhättan rivoluziona il segmento introducendo la capote in tela multistrato, utile per l’utilizzo della vettura anche in inverno. Nel 1988 debutta la 9000 CD, variante a quattro porte della Saab 9000, soprannominata anche “Thema svedese”. Con il successivo restyling, la 9000 con linea fastback a 5 porte assumerà la sigla CS.
A fine ’89, nonostante le trattative in essere con Fiat, il 51% delle attività automobilistiche di Saab viene rilevato da General Motors che, nel 1990, crea la nuova società Saab Automobile AB. Il primo frutto di questo accordo è la nascita della 900 seconda generazione, avvenuta nel ’93. Quattro anni dopo, in occasione dei 50 anni di attività, la 9000 viene sostituita dalla Saab 9-5. Nel 1998, la 900 viene sottoposta al restyling di metà carriera e cambia la denominazione in Saab 9-3 che sarà la prima vettura della Casa svedese equipaggiata con un motore diesel.
Nel ’99 arriva la 9-5 Wagon, mentre nel primo anno del terzo millennio GM diventa proprietaria di Saab al 100%. Nel 2002 viene introdotta la Saab 9-3 Sport Sedan, affiancata l’anno successivo dalla rinnovata variante Cabriolet. Due anni più tardi debuttano le versioni BioPower con alimentazione ad etanolo, nonché la 9-2X per gli USA che deriva dalla Subaru Impreza, rivelatasi poi un fiasco commerciale. Nel 2005 fanno il loro ingresso la 9-3 SportHatch e la 9-7X, prima SUV di Saab e derivata dalla Chevrolet TrailBlazer.
Sotto l’egida di GM viene meno il fascino di Saab che corre ai ripari nel 2006 con il restyling della 9-5 e due anni dopo con quello della gamma 9-3. L’anno scorso, subito dopo la presentazione della Saab 9-3X, la Casa scandinava viene messa in vendita, dato che General Motors è in forte crisi. Dopo vari tentennamenti e l’annuncio della chiusura, Saab è stata rilevata da Spyker, Casa olandese produttrice di supercar che confida nei nuovi modelli 9-4X e 9-5 per ritornare ai fasti del passato. Spyker ha fissato il 2012 come anno in cui tornerà la redditività, grazie alle vendite di Saab che viaggeranno sulle 100/125 mila unità annue.