Renault-Gordini: uno storico connubio
Con l’annuncio della rinascita di Gordini, ripercorriamo le tappe fondamentali della storia di una delle firme più illustri nel campo automobilistico. Tutto nasce dalla passione per la sportività di Amedeo Gordini, un preparatore francese di origini italiane. Il primo impegno agonistico di Gordini risale al 1946, quando sigla un accordo con Simca. Dal 1950 al
Con l’annuncio della rinascita di Gordini, ripercorriamo le tappe fondamentali della storia di una delle firme più illustri nel campo automobilistico. Tutto nasce dalla passione per la sportività di Amedeo Gordini, un preparatore francese di origini italiane. Il primo impegno agonistico di Gordini risale al 1946, quando sigla un accordo con Simca. Dal 1950 al ’57, la Casa francese ha disputato 40 gran premi nel campionato di Formula 1 come scuderia Simca-Gordini.
Il connubio tra il preparatore e Renault, invece, nacque nel ’58, con la realizzazione della Dauphine Gordini, mossa dal motore 845 di cilindrata che erogava una potenza massima di 38 CV. Gordini era riuscito ad incrementare la potenza di 8 CV grazie al carburatore maggiorato, una nuova testata e miglioramenti al sistema di raffreddamento. La vettura era in grado di raggiungere una velocità massima di 130 km/h. L’anno successivo arrivò la versione con carburatore a doppio corpo da 55 CV che spingeva la Renault Dauphine fino a 140 km/h.
Ma la vettura più rappresentativa dello storico connubio resta la R8 Gordini che si distingueva dalla Renault 8 per la calandra a 4 fari tondi e l’esclusiva livrea “bleu de France”. La prima R8 Gordini esordì nel 1964 ed era equipaggiata con il propulsore 1100 da 90 CV, abbinato ad un cambio a 5 marce. Inoltre, la vettura si rivelò ottima per l’impiego nei rally. Tra il ’64 e il ’66, la R8 Gordini conquisto tre edizioni del Rally di Corsica. Sempre nel ’66, nacque la “Coppa Gordini”, dove vennero utilizzate le prime R8 1300. La versione di serie della R8 Gordini 1300 da 100 CV di potenza arrivò sul mercato nel 1967, mentre l’anno dopo la vettura fu sottoposta al restyling. Prima di abbandonare le scene nel ’71, la R8 si aggiudicò l’edizione 1969 del Rally di Montecarlo e il Rally di Girona del 1971. Nel corso della sua carriera, sono state prodotte circa 11.500 Renault 8 Gordini, di cui 9.000 esemplari in versione 1300.
Sulla base della R8 Gordini fu concepita la A110 di Alpine, Casa francese a cui Gordini legò il proprio nome attraverso i motori V8 Renault-Gordini che equipaggiarono, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, le monoposto impegnate nella 24 ore di Le Mans. Sempre nel 1971, arrivò la Renault 12 Gordini, erede della R8. Oltre al tipico colore blu, la R12 Gordini era disponibile anche nella colorazione giallo Renault Sport con strisce longitudinali nere. La vettura era mossa dal motore 1.6 da 125 CV che spingeva la R12 fino a 185 km/h. Invece, le versioni da competizione erano equipaggiate con il più potente 1.6 da 160 CV che garantiva una velocità massima superiore ai 200 km/h. La Renault 12 Gordini uscì di produzione nel ’74. L’anno successivo fu introdotto l’ultimo modello del connubio sportivo: la Renault 17 Gordini, venduta in Italia come R177 per ovvii motivi scaramantici. Nonostante avesse la carrozzeria coupé, la R17 Gordini non ebbe lo stesso successo delle progenitrici, anche perché sotto il cofano si trovava il motore 1.6 iniezione da 108 CV, col quale la vettura raggiungeva una velocità massima di 180 km/h. La Renault 17 Gordini uscì di scena nel 1979, senza lasciare eredi.