Honda CR-V: nel 2019 anche in versione hybrid
Il 2019 sarà l’anno del debutto ufficiale della prima versione di Honda CR-V in variante hybrid.
Il prossimo anno sarà quello del debutto della nuova Honda CR-V ibrida. Il SUV nipponico debutta quindi in Europa con una versione hybrid e si candida ufficialmente come autentico competitor della connazionale Toyota RAV-4. Fresca di nuovo modello, la CR-V è stata appena presentata, l’ibrida dovrebbe cavalcare l’onda di un look completamente rinnovato. Arduo il compito dell’ultima arrivata della casa giapponese che – val la pena ricordarlo: tra il 2013 e il 2017 anni è stato il SUV più venduto al mondo. L’ibrida che verrà sfoggerà quindi un disegno del tutto rinnovato rispetto agli stilemi passati di casa Honda. Oggi abbiamo quindi a che fare con un modello molto più originale e personale – buono anche per “dar più nell’occhio” rispetto al modello mandato in pensione.
Ma vediamo come funziona il sistema ibrido che vedremo dal prossimo anno sulla Honda CR-V 2019. Nome in codice i-MMD – e consiste in un motore elettrico, un generatore e – come ovvio che sia – un pacco di batterie al litio. La parte termica è invece interpretata da un motore benzina da 2 litri di cilindrata da 184 CV di potenza e 315 Nm di coppia massima. Il tutto, e probabilmente la chicca è proprio qua: gestito da un’inedita trasmissione automatica che fa dell’efficienza il proprio stile di vita. Guardando proprio alle dichiarazioni arrivate dal quartier generale Honda, la CR-V Hybrid non userà un cambio automatico tradizionale, bensì avrà le parti in movimenti connesse direttamente tra loro grazie ad un singolo rapporto, fisso. Risultato? Un trasferimento della coppia motrice molto più fluido, ma anche uno smacco a molte case ancora legate al vecchio e caro e-CVT.
La nuova ibrida formato SUV potrà quindi sfruttare fino a tre differenti modalità di guida, scelte a discrezione della sola elettronica, quindi senza tasti da cui switchare. Il giudizio della stessa elettronica prediligerà quindi la miglior alimentazione con la quale viaggiare in base al tipo di guida che avrà sposato chi siede al volante. Si va quindi dalla modalità 100% elettrica a quella termica. E poi c’è la terza situazione: quella in cui il motore da due litri termico alimenta il generatore che a propria volta carica le batterie. Passaggi che avvengono in una frazione di secondo, adattandosi a tutte le situazioni di guida. Perché l’imperativo ormai è uno: ottimizzare, sempre.