GP Singapore 2018: il commento della gara
Il commento sulla vittoria di Hamilton a Singapore, quindicesima prova del mondiale di Formula 1 2018.
Cala la notte sul Gp di Singapore e sulla Ferrari. Sono andate piano le Rosse, poche balle. Nulla ha funzionato, sin dal venerdì. Son sembrati in affanno da subito, con Kimi e Seb impiccati nella guida ed anche a muro, con uno studio dei pneumatici e delle mescole diverse dagli altri due, ossia Red Bull e Mercedes. Sembrava comunque avessero tutto sotto controllo, che in q3 avrebbero dominato. Invece le frecce d’argento hanno presentato una vendetta freddissima, gelando Seb e conquistando una pole position pesantissima per la gara, il morale ed il mondiale.
Si è parlato di giro epico, trascendentale, mitico. Credo che Lewis il giro in qualifica lo faccia sempre e lo faccia bene, è la sua qualità più grande. Loderei invece Verstappen, non ha sbagliato nulla a Singapore come nelle ultime gare, tirando fuori dalla Red Bull il massimo ed anche di più. Il distacco inflitto ai rispettivi compagni di squadra è identico, intorno ai 7 decimi ma va ricordato e sottolineato che Bottas non è Ricciardo.
Una prima fila di cuore e piede e talento. Seb e Kimi invece stesso tempo, segnale di una performance della SF71H plafonata. Pronti, via, Seb sembra indiavolato. Passa Max di prepotenza all’esterno, si preannuncia una gara maschia. Safety car per rimuovere la macchina di Ocon, mandato a muro dal suo compagno Perez. Da quando Sergio è stato il fulcro della cordata per acquisire la Force India è fuori controllo, agisce da proprietario della squadra e della pista, gioca a ping pong con Ocon e chiunque gli capiti a tiro. Incredibile.
Riparte la gara, la furia di Vettel si ferma contro i limiti velocistici della sua Ferrari. Provano ad aggredire la gara con una strategia diversa ma quando manca la velocità, c’è poco da fare, da inventare, da tentare. Lewis invece fa ciò che vuole, accelera, rallenta, gestisce, riprende margine dopo i doppiaggi. Max tenta di braccarlo ma mancano cavalli per contrastare la freccia d’argento. Da applausi la sua uscita box, povero Seb.
La Mercedes, almeno a Singapore, è stata più veloce della Ferrari. Non si parla di gestione gara, di strategie, di Lewis che rischia e non sbaglia. Son stati proprio più veloci sul giro secco, sul ritmo gara. La squadra ha lavorato a casa, ha fatto i compiti e li ha fatti bene. Ho avuto anche l’impressione che Ham abbia ora più imbottitura nel casco per indossare una calotta più grande, riempiendo maggiormente l’abitacolo ed ottimizzando chissà quale flusso aerodinamico. Insomma un affinamento incredibile di tutto il pacchetto che sta dando ottimi frutti.
Mancano 6 gare alla fine e tanti punti, tutto può succedere, tutto è possibile. Purtroppo, oltre la matematica, il mondiale lo ha già vinto Lewis, veloce, fortunato, spietato e finalmente efficace in ottica gara, suo punto debole da sempre. Seb, invece, lo ha già perso, incline all’errore e sfortunato. Peccato, la sua velocità rimane spaventosa in qualifica come in gara. Fuochi di artificio, dichiarazioni post gara, piscine sui tetti… Si spengono le luci, una lunga notte per Arrivabene.