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Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte

Durante le giornate stampa del Salone di Francoforte, abbiamo avuto modo di fare un’interessante chiacchierata con Carlo Bonzanigo, Responsabile Advanced Design e International Cooperation Design di Citroën. In due parole, Carlo (franco-svizzero, nonostante il nome), è il “papà” della Concept Revolte. Una concept, lo diciamo subito, che sembra nata “con la Germania in testa”.Ci spieghiamo.


Durante le giornate stampa del Salone di Francoforte, abbiamo avuto modo di fare un’interessante chiacchierata con Carlo Bonzanigo, Responsabile Advanced Design e International Cooperation Design di Citroën. In due parole, Carlo (franco-svizzero, nonostante il nome), è il “papà” della Concept Revolte. Una concept, lo diciamo subito, che sembra nata “con la Germania in testa”.

Ci spieghiamo. Anzi, lasciamo che siano le parole del designer a spiegare il significato di questa nostra affermazione. “Siete passati per le Hall 2 e 3 (quelle di Mercedes-Benz e Gruppo Volkswagen, ndr)? Ecco, questo è quello che fanno i grandi costruttori tedeschi quando giocano in casa”. Bonzanigo si riferisce agli stand faraonici, alle supercar e in generale alla potenza di fuoco che dimostrano le case locali in termini di auto di grandi dimensioni.

“A Francoforte non abbiamo altra scelta che distinguerci e mettere in evidenza al massimo il nostro essere francesi”, osserva giustamente Carlo. Come? Semplice: “Con la Revolte abbiamo voluto proporre un concetto di eleganza diverso, tutto nostro e soprattutto immediatamente riconoscibile come francese, anzi, di più: parigino. Raffinatezza, ricercatezza, grande originalità. Questo è il paradigma del prototipo sullo stand”.

Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte

Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte

Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte

Ti giri, la guardi, ed è una descrizione che effettivamente si addice bene all’ultima nata del centro di Advanced Design di Vélizy-Villacoublay. D’altronde, se l’ha disegnata lui…

Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della Revolte
Citroën: intervista con Carlo Bonzanigo, il designer della RevolteSalone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3

Osservando la Revolte però, non puoi fare a meno di pensare all’operazione-nostalgia che in parte l’ha ispirata. I volumi del prototipo, quel padiglione sfuggente, quella coda inconfondibile, fanno subito pensare alla 2CV. E Bonzanigo non nasconde che effettivamente la mitica utilitaria era ben presente nella mente del team che l’ha disegnata.

Anzi, aggiunge: “Non solo abbiamo voluto rievocare la 2CV, ma lo abbiamo intenzionalmente fatto in Germania”. Il motivo è presto detto: “Qui la due cavalli ha rappresentato tra gli anni ’60 e ’70 quello che il vecchio Maggiolino è stato negli USA, un’auto-icona del ’68, un simbolo dell’aspirazione alla libertà di quei tempi. E tutti la ricordano con sincero affetto. La dimostrazione? La grandissima curiosità suscitata dal prototipo tra i media tedeschi.”

Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
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Bonzanigo -per fortuna-, non è uno di quelli che si fanno tirare fuori le parole con le tenaglie. Anzi, spesso e volentieri è lui a fermarsi da solo, quando si rende conto di aver divagato dall’oggetto della domanda che gli hai posto. Il “problema”, casomai, è rimettere la discussione sui binari.

-Carlo, torniamo sul progetto. Come ti è venuta in mente la Revolte? Insomma, da dove nasce l’idea?

“A dire la verità la fonte d’ispirazione è piuttosto inusuale. L’idea della Revolte nasce dai tanti prodotti di lusso che si vedono passeggiando tra le vetrine di Parigi. La capitale francese è una città che trabocca di stimoli, e in particolare il settore della moda offre spunti a non finire. Haute couture, pelletteria, cosmetica, profumi: ecco, Parigi è la capitale mondiale di questo universo di raffinatezza. E nella sofisticata Revolte abbiamo voluto racchiuderne una goccia”.

Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3

Un mondo di richiami piuttosto femminile, non c’è che dire. E la scelta cromatica fatta per la presentazione del prototipo, piuttosto “capricciosa” e tutt’altro che casuale, insieme a quell’inconsueta pelle bianca (avete letto bene) usata per realizzare tetto, cofano bagagli e cornice superiore dei finestrini, stanno lì a confermarlo.

Bonzanigo sembra aver capito cosa ci frulla in testa e interviene: “Sì, un lato del carattere della Revolte è spiccatamente femminile, ma d’altro canto non mancano particolari più “maschi”. Guardate le ruote: sono collocate agli angoli della carrozzeria e trasmettono così l’impressione che l’auto sia larga, bassa e ben piantata a terra. Come una vera piccola sportiva”.

Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3

La convinzione con cui il designer parla del suo ultimo lavoro lascia pensare che dietro al progetto ci sia ben più di un’effimera show-car destinata al dimenticatoio. “La produrrete?” gli chiediamo di getto. Sorrisini, sorrisetti, mezze ammissioni e allusioni ad un spazio in gamma DS tra gli uomini Citroën presenti. Ok, quanto ci basta per sapere che stanno valutando seriamente l’ipotesi, in attesa di una decisione definitiva.

A parlare della Revolte, per forza di cose, ti trovi dopo un po’ ad affrontare il discorso della mobilità del futuro. Il prototipo nasconde infatti la meccanica di una ibrida EREV. Il che vuol dire che è dotato di un motore elettrico e di una piccola unità termica che funziona da range-extender, o se preferite, da generatore, impiegato per ricaricare le batterie durante la marcia ed allungare -drasticamente- l’autonomia del veicolo.

Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3
Salone di Francoforte Live: Citroën Revolte Concept, C3 e DS3

“L’elettrico è indubbiamente il futuro della mobilità, è un fatto che mi pare lampante oggi”, esordisce il designer. “Il problema piuttosto sarà quello di lavorare per superarne i difetti. Uno tra tanti, magari apparentemente banale: oggi non ce ne rendiamo ancora conto, abituati come siamo all’inquinamento acustico urbano, ma la silenziosità assoluta delle auto elettriche sarà un rischio per la sicurezza e si rivelerà necessario trovare un rimedio”.

A proposito di elettriche: il gruppo PSA ha annunciato a inizio settembre un accordo (da tempo nell’aria) con Mitsubishi, secondo cui i giapponesi forniranno tecnologia e know-how maturati sulla i-MiEV ai francesi. Peugeot ha già mostrato, proprio a Francoforte la sua iOn, e Citroën, come ci ha rivelato Bonzanigo, presenterà la terza gemella nel corso del 2010. Ora, dato che iOn e i-MiEV sono letteralmente due gocce d’acqua, la domanda nasce spontanea.

-Carlo, è più difficile disegnare un’auto partendo da zero o da una base già pronta?

“Strano a dirsi, ma è molto più difficile disegnare un modello partendo da elementi già esistenti. Sì, realizzare un’auto dal classico foglio bianco è una sfida più impegnativa sotto certi aspetti, ma hai dalla tua un grado maggiore di libertà espressiva. Discorso opposto per le auto realizzate in joint-venture. Apparentemente c’è meno lavoro da fare, perché si interviene su un numero inferiore di elementi, ma adattare una vettura al patrimonio stilistico di un brand richiede un grande sforzo, proprio perché si hanno le mani più legate”.

Stand Peugeot Francoforte 2009
Stand Peugeot Francoforte 2009
Stand Peugeot Francoforte 2009
Stand Peugeot Francoforte 2009

-L’ultima domanda è un po’ scomoda: cosa ti piace e cosa non ti piace in questo Salone di Francoforte? Di carne al fuoco ce n’è: Ferrari è arrivata con una proposta che ha diviso, Mercedes con un revival importantissimo, e sono solo due dei tantissimi esempi possibili…

“Non per dribblare la questione, ma non ho avuto un attimo di tempo per girare gli altri stand. Posso solo dire che mi è molto piaciuta la concept Volkswagen di Flavio Manzoni, un amico e una persona che stimo professionalmente. Per il resto non mi esprimo”.

-Non c’è problema, ci rivediamo domani, Carlo: hai tutto il tempo per farti un’idea…

“Ok, basta con i giri di parole: non me la sento di dare giudizi su colleghi che occupano la mia stessa posizione. Opinioni di questo tipo le può dare uno come Giugiaro, non certo io. Semplicemente, mi limito a fare il mio lavoro”. Un vero signore, niente da dire.

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