Home Notizie Accordo Fiat-Chrysler: i commenti e le reazioni dei protagonisti

Accordo Fiat-Chrysler: i commenti e le reazioni dei protagonisti

Eccoci di nuovo a parlare dell’accordo definitivo tra Fiat e Chrysler, ufficializzato nella giornata di oggi. L’intesa ha visto nel ruolo di protagonista Sergio Marchionne, che negli ultimi mesi ha recitato il ruolo della “star” sui media di mezzo mondo. Partiamo dunque dal suo commento a caldo prima di passare in rassegna quelli degli altri

Eccoci di nuovo a parlare dell’accordo definitivo tra Fiat e Chrysler, ufficializzato nella giornata di oggi. L’intesa ha visto nel ruolo di protagonista Sergio Marchionne, che negli ultimi mesi ha recitato il ruolo della “star” sui media di mezzo mondo. Partiamo dunque dal suo commento a caldo prima di passare in rassegna quelli degli altri protagonisti della vicenda.

Sergio Marchionne: “Sin dall’inizio eravamo decisi a fare di quest’alleanza un passo fondamentale per risolvere i problemi che affliggono l’industria dell’auto. D’ora in avanti, lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili. Questo accordo, creato con il sostegno del Presidente Obama, non risolve sicuramente tutti i problemi che attualmente affliggono l’industria automobilistica, ma rappresenta un passo fondamentale per posizionare Fiat e Chrysler tra i leader della futura generazione di produttori a livello globale. In particolare Chrysler può tornare forte e competitiva, con una gamma affidabile che colpisca l’immaginazione e ispiri fedeltà. Si tratta di un giorno molto importante, non solo per Chrysler e per i suoi dipendenti, che hanno vissuto quest’ultimo anno in un contesto pieno di incertezze, ma anche per l’intera industria automobilistica”.

Il Governo USA: La Casa Bianca ha accolto favorevolmente la decisione, dicendosi “lieta che l’alleanza possa ora andare avanti, permettendo a Chrysler di riemergere come un produttore automobilistico competitivo ed efficiente”. Un intoppo da parte della Corte Suprema avrebbe, oltretutto, svalutato ulteriormente il valore del gruppo che già oggi perde 100 milioni di dollari al giorno.

Il monito di Fiat e Chrysler ai fondi dell’Indiana. Dopo lo stop imposto dai fondi pensione nei giorni scorsi le due case automobilistiche si sono fatte sentire commentando in questo modo: “Il punto ignorato dai fondi pensione è che, se la transazione di vendita approvata dal tribunale fallimentare non andrà in porto entro il 15 giugno 2009, si concluderà in base ai suoi stessi termini”. Cosa vuol dire? Semplicemente che Fiat avrebbe potuto insistere per nuove concessioni come condizione della sua approvazione a una nuova intesa, e in questo caso sarebbe stato necessario tornare di nuovo al tribunale fallimentare. Quella italiana, dunque, era la sola strada percorribile…

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