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General Motors: i creditori non vogliono il 10% delle azioni in cambio del debito

Il piano di risanamento che General Motors sta per varare non convince i creditori del colosso di Detroit, che hanno manifestato oggi un forte scetticismo nei confronti delle prossime manovre intorno a GM: in particolare, dalla maggioranza di questi soggetti, è stata bollata come “inaccettabile” la proposta avanzata da General Motors di scambiare il 10%


Il piano di risanamento che General Motors sta per varare non convince i creditori del colosso di Detroit, che hanno manifestato oggi un forte scetticismo nei confronti delle prossime manovre intorno a GM: in particolare, dalla maggioranza di questi soggetti, è stata bollata come “inaccettabile” la proposta avanzata da General Motors di scambiare il 10% del debito in azioni del gruppo.

Nel quadro tracciato da GM per appianare i debiti, il 50% della proprietà dovrebbe andare nelle mani del governo americano, che di fatto è il maggiore creditore del gruppo di Detroit, un ulteriore 40% passerebbe sotto il controllo diretto del sindacato UAW, lasciando per l’appunto un 10% ai rimanenti creditori privati. Il gruppo, lo ricordiamo, deve saldare un debito complessivo pari a 27 miliardi di dollari.

Barack Obama ha fissato la scadenza per la presentazione del piano di risanamento per la fine del mese di maggio: qualora le discrepanze non dovessero appianarsi prima di quella deadline, il gruppo del Michigan andrebbe incontro alle procedure di insolvenza.

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