Alfa Romeo – Museo Cozzi: collezione di Passioni – Prima Parte
Sabato e domenica 18 e 19 aprile è stato aperto al pubblico il Museo Alfa Romeo della Concessionaria Cozzi di Legnano. 40 storici modelli della Casa del Biscione salvati dall’oblio che la Passione del titolare e dei figli, proprietari della concessionaria Alfa più antica del mondo in quanto ininterrottamente attiva dal 1955, hanno raccolto e
Sabato e domenica 18 e 19 aprile è stato aperto al pubblico il Museo Alfa Romeo della Concessionaria Cozzi di Legnano. 40 storici modelli della Casa del Biscione salvati dall’oblio che la Passione del titolare e dei figli, proprietari della concessionaria Alfa più antica del mondo in quanto ininterrottamente attiva dal 1955, hanno raccolto e saggiamente conservato. Guest star, in prestito dal Museo Alfa Romeo di Arese, la splendida 8C 2300 tipo Monza del 1931 che fu guidata alla vittoria da Tazio Nuvolari. Ma la collezione vera e propria parte dalla 2500 Super Sport Pininfarina del 195o e si conclude con la 156 2.5 V6 Busso del 1999.
Alfa Romeo – Museo Cozzi – Prima Parte
Questa la parte “ufficiale”, quella che si può leggere su qualsiasi manifesto o pagina web dedicata all’evento. Però, mai come questa volta pur avendo visitato tanti musei automobilistici pieni di modelli dal passato glorioso, chi scrive ha delle difficoltà a mantenere un rapporto distaccato e strettamente professionale nel descrivere quello che ha visto. L’ingegnere Orazio Satta Puliga che dal ’46 al ’74 fu dirigente della Casa del Portello, diceva: “La passione per l’Alfa Romeo è una specie di malattia”, un virus latente che non da sintomi, che magari ti lascia indifferente nel quotidiano dedicato ad altre febbri e Passioni, ma che al momento giusto si risveglia.
Nel mio caso la natura del mio male è strettamente genetica. Mio padre ha sempre lavorato per l’Alfa Romeo Milano come fornitore di utensileria meccanica. Prima al mitico Portello e infine ad Arese, fino a che l’impianto ha avuto un minimo di senso produttivo a metà degli ann ’90. Quindi, per me, le auto esposte non sono solo oggetti dal puro senso collezionistico, ma a partire dai modelli dei primi anni ’70 materiale di discussione, vita quotidiana e vero e proprio uso.
Anche la collezione rispecchia questa anima trasversale, non è la classica raccolta didascalica di modelli significativi, ma un insieme di vetture che più che la Storia della Casa hanno fanno la Storia delle vendite ai clienti. Quindi, a parte qualche esemplare di raro pregio collezionistico e in tiratura limitata, si tratta di modelli che all’epoca sono stati venduti in grande numero e che in altrettanto grande numero sono finiti sotto una pressa perché ormai vecchi o fuori moda.
Purtroppo va detto che la sistemazione in un sotterraneo, relativamente poco illuminato e piuttosto ammassato, di questa vera e propria miniera di Cuori Sportivi, non rende giustizia ne alla bellezza, ne ai colori, ne alle proporzioni delle auto che meriterebbero ben altra ribalta. Probabilmente qualche altra Casa, sicuramente con una Storia neppure paragonabile a quella dell’Alfa Romeo, farebbe di tutto per rendere più fruibile e visibile una collezione che evidentemente è lasciata all’encomiabile, ma pur sempre forzatamente limitata, Passione privata del Signor Cozzi.
Questa prima parte della galleria fotografica è dedicata alle auto degli anni ’50 , ’60 e si chiude con la Montreal V8 del 1971 che potremmo definire il Canto del Cigno di un certo modo si essere Alfa Romeo. Un’epoca in cui la Casa brillava ancora come uno degli astri più luminosi del firmamento automobilistico mondiale, capitalizzando e rinnovando i successi agonistici e stilistici dei suoi mitici anni prebellici quando Henry Ford si toglieva il cappello al suo passaggio. Buona Visione e rimanete in attesa della seconda parte dedicata dagli anni ’70 ai ’90.