Mercato auto Italia: la Jeep è un missile
Il marchio di FCA cresce sempre più forte, in una situazione generale dove invece le vendite calano in modo sensibile. Diesel affossato dalla politica
Tanto tuonò che piovve. Quale poteva essere l’unico risultato delle politiche punitive contro l’auto da parte delle principali amministrazioni comunali, soprattutto nei confronti delle alimentazioni diesel? Un forte calo delle immatricolazioni. Quali persone normali, quelle che per vivere lavorano e fanno acquisti con i propri soldi, spenderebbero cifre non indifferenti per un’auto nuova quando incombe la minaccia di non poterla usare? Quindi le vendite auto in Italia continuano a rallentare.
A giugno, secondo i dati del ministero dei Trasporti elaborati da Unrae (associazione delle case estere operanti in Italia), le vendite di autovetture nuove registrano un cattivo -7,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Le cose vanno meglio, anzi meno peggio, sul primo semestre 2018: -1,5%. I numeri assoluti sono rispettivamente di 174.702 e 1.120.829 immatricolazioni.
Chi se la passa peggio è appunto, la motorizzazione diesel. A giugno segna un catastrofico -17% e nel semestre siamo a -6,3%. E’ principalmente l’effetto annuncio dei nefasti comuni demagogici e incompetenti. I motori a gasolio sono ancora largamente i più venduti ma fino a quando? La quota di mercato nel semestre è scesa al 53,9% dal 56,7%. Parallelamente sale la quota delle auto a benzina, salita al 33,5% nel semestre ma nel solo giugno è balzata dal 29,6% al 33,1%. Quanto questo possa favorire la diminuzione delle emissioni di CO2 è un mistero politico-religioso.
E’ vero, vanno di corsa le vendite di auto ibride ed elettriche. Le prime sono salite del 24,8% a giugno e del 30,7% nel semestre; le elettriche viaggiano rispettivamente sul +125,6% e 123,8%. Ma per quanto stiano crescendo rapidamente, insieme fanno ancora solo il 4,1% nella quota di mercato semestrale. Quindi sono del tutto irrilevanti ai fini della riduzione dell’inquinamento.
Fortunatamente cresce tanto anche il metano, non certo grazie ai comuni: +83,7% a giugno e +60,3% nel semestre, quota gennaio-giugno 2,4%. Bisogna ricordare però che nei due anni precedenti le vendite erano pesantemente crollate. Ma l’arrivo di diversi nuovi modelli sta facendo risalire la china a quella che rimane una delle soluzioni più intelligenti per coniugare bassi consumi e bassi costi, anche sulle distanze extraurbane. Forte calo invece per il GPL, -9,2% a giugno e -4,7% nei sei mesi, periodo nel quale si attesta ad una quota di mercato del 6,1%.
Per quanto riguarda le carrozzerie, gli ultimi dati non fanno che confermare una tendenza ormai ampiamente consolidata: i crossover-SUV stanno divorando tutte le altre forme. Infatti la loro quota complessiva è salita al 39,2% a giugno e al 37,6% semestrale. Le vendite sono salite rispettivamente del 38,3% e del 50,9%. Tutti gli altri invece calano in doppia cifra. Resistono solo le coupé (-6,6% a giugno e +16,7% nel semestre), si tratta tuttavia solo dello 0,4% del mercato.
Per quanto riguarda la tipologia di acquirenti, a giugno le immatricolazioni a privati sono scese dello 0,5% ma i noleggi sono caduti dell’11%. Forte la picchiata delle società, -18,6%, poiché sono bruscamente diminuite le autoimmatricolazioni dei concessionari, che si trasformano poi in auto a Km 0.
Arriviamo alle classifiche per marche. Non si sa più cosa dire sulla Jeep. Bastano i numeri, allora: +91,7% a giugno e + 100,8% nel semestre. Insomma, un 2018 tutto al raddoppio, merito soprattutto di Compass e Renegade. Ha spinto forte a giugno anche la smart, +30%, recuperando dal segno negativo semestrale di -8,5%.
Molto bene anche Volkswagen, +21% a giugno e +16,4% nel semestre. Ottima la Seat, rispettivamente +19,1% e +28,7%. Crescono Peugeot (+9,3% e +7,8%), Audi (+8,8% e +1,2%) e BMW (+9,2% e -3,2%).
Tra le marche con piccoli volumi (sotto le 1.000 unità mensili) la Jaguar sta correndo (+86,5% e +65,6%). Picco per Subaru (+60% e +2,3%). Va forte anche Mitsubishi (+40,6% e +18%). Sempre consistente Porsche (+34% e +2,4%). Da sottolineare anche l’ottimo periodo della low-cost DR Motor (+152% e +150%).
Passiamo a chi scende. La performance negativa più forte a giugno tra le marche a grandi volumi va alla Nissan, -41,6%, mentre nel semestre è a -4,9%. Forte il calo anche della Fiat, -30,7% a giugno a -18,8% nei sei mesi. Alfa Romeo scende a -22,7% mentre sul semestre è a +8,1%. Forte calo anche per Suzuki, -21,8% (+4% nel semestre). Mini si trova a -19,2% e -10,5%. Mercedes registra -16,3% e -3,6%. Dacia -15,7% e +3,4%. Lancia -13,4% e -26,7%.
Tra i piccoli volumi il calo più forte è per Infiniti, -77,4% a giugno e -73,4 nel semestre. Anche Lexus scende pesantemente, -69,3% a giugno mentre nei sei mesi è a -1,3%. Mazda è scesa del -19,8%, invece da gennaio a giugno è positiva, +8,2%.
Chiudiamo con le classifiche dei singoli modelli, concentrandoci sui dati del semestre. Nel segmento A calano parecchio le prime. La Fiat Panda perde ben 20.000 unità e circa 2.500 nel solo giugno. Precede Fiat 500 e smart fortwo nel semestre.
Anche il segmento B vede un calo generale. Passa in testa la Renault Clio che perde meno della Lancia Ypsilon. La Ford Fiesta guadagna il terzo posto superando la Citroën C3.
Nelle medie, segmento C, la Fiat Tipo termina il suo slancio e perde la prima posizione a vantaggio della Fiat 500X che invece cresce. Come sale la Jeep Renegade che si prende la terza posizione ai danni della Volkswagen Golf, la quale cresce un po’ meno. Entra invece in classifica direttamente al quinto posto la Jeep Compass.
Nel segmento D, medio-grandi, la Volkswagen Tiguan è saldamente al comando, vendendo quasi il doppio della Ford Kuga. Ma la crescita più forte è dell’Alfa Romeo Stelvio che quasi triplica le vendite e balza al terzo posto. Nella categoria executive, segmento E, la BMW Serie 5 scavalca al comando la Mercedes Classe E. Terza sempre l’Audi A6. Infine il segmento F, le super-lusso, vede la Porsche 911 accelerare alla grande e staccare la seconda in classifica, Maserati Ghibli. Al terzo posto la Porsche Panamera allunga sulla Mercedes Classe S.