Meglio Apple CarPlay e Android Auto o il navigatore dell’auto?
Una ricerca ha comparato la distrazione provocata dai sistemi per smartphone e da quelli dei costruttori auto.
Meglio usare i sistemi di navigazione e infotainment integrati nella plancia delle nostre auto o utilizzare Apple CarPlay e Android Auto? Se ci teniamo alla sicurezza, meglio usare i secondi. E’ quanto emerge da una ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety americana.
Si tratta, in realtà, di un update di una ricerca del settembre 2017 nella quale la AAA Foundation metteva già in guardia sui pericoli dovuti alla distrazione del guidatore causata dai sistemi “built in“. Era emerso che un po’ tutti questi sistemi causano una forte distrazione, mettendo a rischio la sicurezza della guida.
In questo aggiornamento della ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati pochi giorni fa, la AAA Foundation ha messo a confronto i sistemi integrati di cinque auto presenti sul mercato americano (Kia Optima, Chevrolet Silverado, Dodge Ram 1500, Honda Ridgeline e Ford Mustang) con i sistemi per smartphone di Apple e Google.
E’ emerso che il livello di attenzione richiesto dai sistemi per smartphone è nettamente inferiore a quello dei sistemi di navigazione e infotainment dei costruttori auto. Apple CarPlay e Android Auto, invece, sono sostanzialmente equivalenti tra loro in quanto a distrazione.
I motivi di questa grande differenza sono principalmente due: i sistemi di gestione dell’elettronica integrati hanno una interfaccia utente meno intuitiva e semplificata (più gesti, per fare la stessa cosa) e una reattività di molto inferiore rispetto a quelli dei due colossi dell’informatica.
Ad esempio CarPlay e Android Auto impiegano in media 5 secondi in meno dei sistemi integrati per lanciare una telefonata e 15 secondi in meno per impostare il navigatore. Ciò vuol dire che il guidatore distoglie lo sguardo dalla strada per molto meno tempo.
I risultati della AAA Foundation sono relativi ai sistemi di infotainment installati dai costruttori auto sui modelli venduti negli Stati Uniti. Tuttavia, gli stessi sistemi (o sistemi leggermente modificati) equipaggiano anche le auto vendute in Europa. Il problema, d’altronde, non è nel singolo sistema del singolo costruttore: è l’intera industria dell’auto che è (e non c’è da stupirsene) tecnologicamente indietro rispetto all’offerta di Apple e Google.