Navigatori satellitari: qualcuno usava le cassette [Video]
Negli anni ’70 fu sperimentato un navigatore col percorso registrato su cassetta e attivato da un apparecchio elettronico. Restò un prototipo
Oggi siamo talmente abituati ai navigatori satellitari da darli per scontati. Croce e delizia dei nostri viaggi o avventure urbane, quasi non sappiamo più farne a meno. I servizi di navigazione tramite GPS per uso civile hanno cominciato a diffondersi nei primi anni 2000. Tuttavia, come ogni tecnologia, esistono antenati sperimentali molto più antichi. Ad esempio il navigatore a cassette, come possiamo osservare in questo video.
Dobbiamo risalire al 1971. L’idea di un’azienda inglese, non specificata nel video in questione, era fornire un supporto agli autisti dei servizi di noleggio con conducente che trasportavano ricchi turisti americani nelle zone extraurbane di villeggiatura. Le istruzioni di guida erano registrate su una ordinaria audiocassetta (quelle cose arcaiche che tutti usavano nell’era preistorica quando non esistevano smartphone, riproduttori MP3 o compact disc); ogni cassetta conteneva uno specifico itinerario.
Ma come faceva il “navigatore” a sapere in che punto si trovava l’auto, in modo da fornire la giusta indicazione? Un’unità elettronica di controllo, installata sotto la plancia, era collegata al contachilometri. Dopo ogni indicazione, il nastro emetteva un suono, un “bip”, di differenti durate prestabilite; tale impulso indicava quanti chilometri (miglia, in realtà, perché il sistema era inglese) mancavano all’indicazione successiva. L’unità di controllo rilevava l’impulso, fermava la riproduzione del nastro e la riattivava nel momento esatto in cui l’auto aveva percorso la distanza indicata dal bip.
I produttori assicuravano che il sistema funzionava su qualsiasi tipo di veicolo. Era sufficiente inserire nell’unità di controllo un apposito circuito (somigliante ad un moderno modulo di memoria RAM per un PC) contenente l’informazione sulla dimensione delle ruote montate sul veicolo.
La complessità e allo stesso tempo la semplicità del sistema è geniale. Tuttavia esso non uscì mai dallo stadio di prototipo. Perché bastava trovare sul percorso un’interruzione o qualsiasi tipo di ostacolo stradale che alterasse la velocità del veicolo per mandare tutto all’aria. Non che certi software dei navigatori moderni siano molto migliori, del resto.