Home Porsche compie 70 anni: una storia di successi [Video]

Porsche compie 70 anni: una storia di successi [Video]

Dalla 356 alla 911, dalla Cayenne alla Mission E, passando per i trionfi alla 24 ore di Le Mans. La sportività più autentica

La Porsche compie 70 anni formalmente l’8 giugno 2018. Questa marca è nata in sordina sulle rovine della seconda guerra mondiale per trasformarsi molto presto in una delle case più prestigiose al mondo. Nell’immaginario di tanti appassionati in tutto il mondo, come nei fatti, Porsche è sinonimo di auto sportiva. Del resto il legame tra i successi nelle competizioni e la produzione di serie ha la stessa tenacia della forza elettronucleare (forte). Mentre ci divertiamo con il video e la gallery di questa pagina, tracciamo un telegrafico riepilogo della storia di questa casa favolosa.

La storia comincia l’8 giugno 1948, giorno in cui viene omologata in Austria la Porsche Type 356 n. 1 Roadster. I primi esemplari vengono costruiti a mano in una piccola officina della Carinzia, a Gmünd. L’auto è progettata dal figlio di Ferdinand Porsche, Ferdinand Anton, detto Ferry. Meccanica basata su componenti del Maggiolino Volkswagen, design di Erwin Komenda, vecchio collaboratore di Ferdinand e disegnatore proprio dei prototipi del Maggiolino negli anni ’30.

Il motore a quattro cilindri boxer è montato posteriormente a sbalzo e raffreddato ad aria. Nel 1950 l’azienda si trasferisce a Stoccarda, nel quartiere di Zuffenhausen, dove la 356 passa alla produzione in serie. Questa vettura sarà un notevole successo, costruita in oltre 73mila esemplari.

Alla fine del 1963 viene presentata l’erede della 356, la fantastica Porsche 911. Il progetto è diretto dal figlio di Ferry, Ferdinand Alexander, soprannominato Butzi. Resta l’impostazione meccanica della 356 ma il motore ora ha sei cilindri. Lo stile è un’evoluzione dell’illustre antenata. Presto si moltiplicheranno le versioni: accanto alla coupé vedremo apparire Cabriolet, Targa, Carrera, Turbo, RS, GT2, GT3 e via dicendo.

La 911 costruirà il suo successo anche e soprattutto grazie alla capacità di essere la perfetta vettura da corsa, in grado di vincere ovunque. Gare in pista  di endurance e sprint, cronoscalate e rally. Un’autentica leggenda in perfetta salute anche oggi, dopo aver superato l’ambizioso traguardo del milione di esemplari prodotti. Considerando i prezzi da supercar, si tratta di un risultato sbalorditivo.

Apriamo qui una parentesi importante, anzi fondamentale: le corse. Fior di libri hanno narrato l’epopea Porsche nelle competizioni. Qui limitiamoci a ricordare le 19 vittorie alla 24 ore di Le Mans, terreno prediletto per le scorribande di 356, 550, 917, 956 e, nelle ultime tre edizioni, 919 Hybrid. Oltre ovviamente alla 911 nelle classi GT.

Non dimentichiamo ovviamente la fugace ma pesante apparizione negli anni ’80 in Formula 1 come fornitore di motori per la McLaren, un binomio che si è tradotto in tre titoli mondiali. Poi i tanti campionati mondiali sport prototipi, i successi a raffica a Daytona, Sebring e alla Targa Florio, oltre a numerose altre vittorie.

Tornando alla produzione, nel 1996 la spider Boxster e poco dopo la coupé Cayman hanno inaugurato una linea di vetture a motore centrale (ma sempre boxer) per la fascia d’ingresso del mercato. Al volgere del millennio le sinergie col resto del gruppo Volkswagen hanno permesso alla Porsche di espandersi in settori diversi da quello delle gran turismo. A cominciare dai SUV, così ecco nel 2002 apparire la Cayenne.

 

Dopo alcuni anni arriverà anche una berlina, la Panamera, nel 2009. Per chiudere il cerchio con il SUV di medie dimensioni Macan. La decade attuale ha visto invece l’ingresso nel mondo dell’elettrificazione. Nel 2013 la stupefacente ibrida plug-in 918 Spyder ha disfatto il record del Nürburgring per vetture di produzione, scendendo sotto i 7 minuti. La storia termina e si trasforma in futuro con i due concept totalmente elettrici: la coupé Porsche Mission E e il SUV Mission E Cross Turismo. La sportività di domani.