Carlsson CK63 S: perché accontentarsi di 457 cavalli?
Per valorizzare un quadro non si cambia la cornice, non si muta l’illuminazione. Bisogna lavorare sulla parete, ripensandola, magari abbattendola. Questa, in sintesi, è la mentalità scelta da Carlsson per intervenire sul V8 6,2: un lavoro di cesello piuttosto che di stucchi e pennello, tanto da originare un vero e proprio capolavoro racchiuso nello scrigno
Per valorizzare un quadro non si cambia la cornice, non si muta l’illuminazione. Bisogna lavorare sulla parete, ripensandola, magari abbattendola. Questa, in sintesi, è la mentalità scelta da Carlsson per intervenire sul V8 6,2: un lavoro di cesello piuttosto che di stucchi e pennello, tanto da originare un vero e proprio capolavoro racchiuso nello scrigno della CK63 S, realizzata su base Mercedes C63 Amg.
Il propulsore sviluppa ben centootto cavalli in più rispetto alla versione vulgaris (da 457 a 565), mentre la coppia raggiunge i 685Nm (+85). Grazie a questi mirabolanti numeri la CK63 S frantuma i cento all’ora in soli 3,8 secondi, prima di arrestarsi (solo per colpa dell’elettronica) a 300 km/h.
Le modifiche estetiche lasciano trasparire in maniera contenuta l’aumento di cavalleria, anche se i particolari in carbonio e i nuovi cerchi in lega (più leggeri del 38% rispetto a quelli originali) contribuiscono ad amplificarne la cattiveria.