Porsche 918 Spyder: richiamo ufficiale per 305 esemplari
Sono oltre trecento le supersportive richiamate, tutte negli Stati Uniti, per un problema a un componente delle sospensioni.
Stoccarda chiama Atlanta: abbiamo un problema, ritirate le Porsche 918 Spyder vendute sul mercato americano. Si tratta del quinto richiamo ufficiale per la supersportiva Porsche e interessa un numero ristretto di esemplari: 305 auto vendute in USA, tutte Model Year 2015 e prodotte tra il 7 maggio 2014 e il 18 giugno 2014.
Il problema riscontrato è che “gli alberi di collegamento dei bracci di controllo longitudinale e trasversale potrebbero essere vulnerabili alla rottura per corrosione sotto sforzo catodica“. Non si tratta di un difetto che mette a rischio la sicurezza di guida nell’immediato, ma potrebbe a lungo termine ridurre l’affidabilità delle sospensioni e, di conseguenza, è necessaria la sostituzione delle parti interessate. L’intervento è gratuito, ma non è un lavoretto da poche ore.
Il primo richiamo per la 918 risale al 2014, quando 5 vetture furono richiamate per la sostituzione dei bracci dell’asse posteriore. Poi venne il turno di alcune parti dello chassis. Nel 2015 toccò al cablaggio e nel 2016 alle cinture di sicurezza. Ora i proprietari americani della 918 si vedranno recapitare a casa l’invito a presentarsi in officina per sostituire le parti della sospensione che potrebbero rovinarsi nel corso degli anni.
Indubbiamente un intervento preventivo è la politica più adatta quando si tratta di componenti che possono influenzare negativamente la tenuta di strada e la sicurezza del mezzo, seppur tra diversi anni. Stupisce, però, che la 918 sia un modello così sfortunato a fronte degli enormi sforzi ingegneristici di Porsche (motore ibrido plug in, 887 CV, 1.280 Nm di coppia e velocità massima di 345 km orari) e di un prezzo assolutamente d’elite: da 791.426 a 864.626 euro.