Buoni propositi 2009: il Nurburgring
Il Nurburgring; tappa obbligatoria e buon proposito dell’automobilista appassionato per il 2009. Se siete tra quelli che pianificano le vacanze con anticipo, non potete non considerare una visita al leggendario autodromo tedesco. Per farvi venire un pò di acquolina alla bocca, dopo questi giorni di feste e buona tavola, ecco una prova su strada un
Il Nurburgring; tappa obbligatoria e buon proposito dell’automobilista appassionato per il 2009. Se siete tra quelli che pianificano le vacanze con anticipo, non potete non considerare una visita al leggendario autodromo tedesco. Per farvi venire un pò di acquolina alla bocca, dopo questi giorni di feste e buona tavola, ecco una prova su strada un pò particolare dello stupendo tracciato.
La sera prima è un po’ come la vigilia di natale quando si è piccoli. Se i ricordi non mi ingannano quel mix di attesa, timore, rispetto solenne, trasformavano quegli attimi come magici ed indelebili. Esattamente quella stessa sensazione che ho provato a cena, avvolto da una atmosfera assolutamente automobilistica e fatta di passione. Penso che il Nurburgring sia l’ombelico del mondo automobilistico. Difficile da ammettere per chi come me vede l’Italia e solo l’Italia, poco concedendo al resto del mondo in bravura, circuiti, auto. Certo facciamo le migliori e non nascondiamoci dietro ad un dito, ma il capitolo automobilismo dalle nostre parti rimane spesso circoscritto in una certa mentalità dello status dei costi proibitivi e del non fare ciò che la massa ritiene coraggioso.
In quel fazzoletto di mondo si ritrova l’origine, fasti ed emozioni gioie e lacrime passate da Caracciola, Alboreto, Ascari, Fangio, Surtees, Regazzoni, Lauda, ed ai milioni di sfegatati che hanno avuto modo di percorrere i 20 e passa chilometri dell’anello verde, poco anello e molto ricco di curve e saliscendi. È sempre una piccola impresa guidare da quelle parti. Non importano il tempo le traiettorie e poco conta il mezzo a disposizione, l’hanno fatto in molti, ma alla fine del giro ci si sente paurosamente soddisfatti.
Verrebbe da piantare una bandierina dopo un sospiro di gran sollievo segno di conquista del circuito più difficile al mondo. Destra, sinistra, rettilineo, 100 volte, la stupenda parabolica che tiene in traiettoria con le ruote che litigano con i pannelli di cemento che la compongono. Curve da quarta che sono da terza e viceversa in un susseguirsi di pestoni sul freno per non ritrovarsi su un carroattrezzi, nella vana speranza di ricordarsi il giro precedente.
Non ne bastano 200, ho capito questo, è troppo difficile. Nulla a che vedere con i circuiti nostrani. Qua nessuno ti spiega cosa fare e se la fortuna vi assiste potete cercare di stare in scia a chi il Nurburgring lo mastica da anni. Tutto inutile perchè dopo pochi metri si viene inesorabilmente abbandonati al proprio destino di esploratore. Non prendiamoci in giro con le consolle e tempi lunari, sul pianeta terra quello vero fatto di uomini e sentimenti, in località Nurburg, anche velocità da codice si sudano con sette camicie.
Il piatto tracciato che abbiamo visto mille volte sullo schermo poco ha a che vedere con discese e salite che portano lo stomaco alla bocca, curve assolutamente cieche con visibilità troppo spesso limitata e auto e moto che cercano di sorpassarsi per vincere un trofeo di cartone. Ho provato le stesse sensazioni sulle montagne russe e penso di aver detto tutto. Le dolci colline circostanti ed il castello che domina il ring poco concedono all’immaginazione se non ritrovarsi in un luogo di meditazione e riposo, dall’aria fresca, squarciata di tanto in tanto dai settemila giri di bolidi in azione.
Penso sia la vera Europa Unita, quella che lega la passione per le auto del vecchio continente, con ogni stato sempre ben rappresentato da vogliosi che ambiscono misurarsi con se stessi sul tracciato tedesco. È una esperienza a tratti strana dove non esistono gli altri driver; ci si sente assolutamente soli con la propria concentrazione nella ricerca del tutt’uno con l’auto, a tratti lambita da fanali più veloci che chiedono strada da lasciare passare per non rovinare la prestazione individuale di ognuno.
I ristoranti parlano il linguaggio dei motori tra le mille insegne dell’epoca e le foto che non passano mai inosservate, dove ci si ritrova per minuti a pensare cosa poteva essere guidare al riparo di un paio di occhialoni ed un casco in cuoio spesso tra le ripide discese e tornate del circuito. Ammirazione e solo ammirazione per chi vive l’auto come una passione della tecnica, della mente, della concentrazione, della sfida, della bellezza e soprattutto della velocità, per stabilire nuovi punti di riferimento.
Al Nurburgring potete ritrovare tutto ciò.
Non è una vetrina per fighette che cercano uno sguardo di ammirazione al volante del proprio costosissimo bolide, senza sapere come si usa e perchè. Le belle auto ci sono e di ogni genere. Ho visto la Testarossa degli anni 50 accanto ad ogni sorta di ultimo ritrovato della velocità precedute da un furgone rosso. L’auto da queste parti non è roba da parcheggio metropolitano, magari da esibire all’ aperitivo, ma è un mezzo capace di fornire enormi emozioni.
Questo posto è assolutamente meta di pellegrinaggio della guida veloce ed agonistica. Dopo avere tanto sentito visto e parlato del Ring, l’obbligo era andarci e capire, toccando con mano quello che solitamente usiamo come paragone teorico per sbeffeggiare gli altri e troppo spesso per riempirci la bocca da saputelli. La Nordschleife è viva, emoziona, fa paura. E’ vera a tratti pazzesca, niente a che vedere con un freddo cronometro o un triste schermo virtuale.
Percorrere questo circuito significa attivare tutti i sensi e le emozioni. Non pensate a Lei quindi solo come fosse un freddo esercizio di numeri e agonismo, trattatela vivetela e concepitela con il dovuto rispetto; un posto terribilmente umano. Se amate le auto e la guida, andate, le ore di distanza dall’Italia non sono eccessive. Vi assicuro che vivrete una esperienza unica che nessun altro tracciato possa darvi.
Abbiamo scelto come sistemazione l’ottimo hotel che si affaccia sul rettilineo centrale del nuovo tracciato, un po’ caruccio, ma come rinunciare all’ascensore panoramico sui paddock ed alle stanze sul rettilineo o alle riprese in diretta sulla tv in camera dalle telecamere del circuito. I ristoranti nella zona tanti e piccoli hanno spesso nomi che si rifanno all’automobilismo ricchi di dettagli che sembrano fare concorrenza ad un museo. Nati come funghi poi i quartier generali distaccati di notissimi produttori di vetture e componentistica, a testimonianza che il Nurburgring è realtà di laboratorio per portare sulle nostre strade il meglio della tecnica odierna. Intorno al piccolo centro si trova uno stupendo campo per fuoristrada, da affrontare con datate ma eccezionali Suzukine o con il proprio mezzo 4×4.
Ci fermiamo a parlare con un ragazzo che ha l’aria di averne viste e sentite molte. Noleggia auto pronte per la pista. Oltre a magnifiche Seven, M5 e Gt3, dispone di uno stuolo di Alfa 75. Perfetta dice lui per la pista, auto facile, economica e molto friendly. Alla domanda del perché la scelta non sia caduta sulle beniamine tedesche la replica secca. Divertente ed onesta, anche a venti anni dalla nascita. Prezzi abbastanza civili, fuori, pista e benzina. Il giro del circuito vecchio costa 21 Euro, ho scelto 4 giri a 70 Euro, non vi è l’obbligo del casco in auto anche con vetture cabrio. L’ auto a fine giro è assolutamente stressata, quindi meglio lasciare raffreddare freni motore e gomme. Attenetevi scrupolosamente ai cartelli ed ai segnali lungo il tracciato in quanto si possono verificare situazioni di pericolo. A fine giro prima dell’uscita mantenete i limiti, aiuteranno il vostro mezzo a riprendersi.
Il ring taxi ha la propria base all’ingresso della pista vecchia. Vi consiglio di controllare sul sito gli impegni del circuito, i giri liberi sono sempre secondari alle manifestazioni principali ed a corsi, raduni, gare e manifestazioni. Ogni cento metri trovate alloggi, siano essi in hotel o abitazioni uso bed and breakfast. Le persone del posto sono assolutamente cordiali ma purtoppo l’italiano non lo capisce praticamente nessuno. In fronte all’ingresso dell’Hotel principale trovate poi il tourist information con ogni sorta di depliant delle mille attrazioni della zona, che oltre alla Nordschleife offre escursioni in quad bici, corsi, noleggi, giri, gite. È possibile inoltre fare un tour dell’ autodromo nuovo con guida. I biglietti si acquistano all’entrata. Dieci più per il paese dei balocchi per la bellezza, l’organizzazione, l’accoglienza e come ovvio non classificabile l’imparagonabile Nordschleife unica al mondo.
Se volete pianificare un piccolo viaggio o finesettimana lungo vi consiglio Stoccarda, l’Europa Park nei pressi di Friburgo, e Baden Baden piccola cittadina termale, luoghi ideali per spezzare il viaggio dove divertirsi, rilassarsi o vedere dove nascono dei miti dell’automobile. Ricordate una cosa; le autobhann tedesche non sono completamente libere alle velleità velocistiche. Non sono poi cosi tanti i tratti senza limite quindi sfogatevi al Nurburgring…