Incentivi, nel 2008 si cambia. Ecco i dettagli
In un nostro articolo del 21 novembre, avevamo anticipato che nella Finanziaria 2008 non sarebbero stati previsti incentivi alla rottamazione. Ora arriva la notizia che i famosi incentivi si faranno, ma scordatevi i contributi nella forma in cui li abbiamo conosciuti fino a oggi. A dare la notizia dei nuovi incentivi statali è stato il
In un nostro articolo del 21 novembre, avevamo anticipato che nella Finanziaria 2008 non sarebbero stati previsti incentivi alla rottamazione. Ora arriva la notizia che i famosi incentivi si faranno, ma scordatevi i contributi nella forma in cui li abbiamo conosciuti fino a oggi.
A dare la notizia dei nuovi incentivi statali è stato il sottosegretario al ministero dell’Economia, Alfiero Grandi, a termine della riunione tra i capigruppo della maggioranza che si è tenuta a Montecitorio. “Salvo incidenti – ha dichiarato il sottosegretario – l’intervento ci sarà”.
Come sarà questo “intervento”? Sembra che si tratterà di una “rottamazione selettiva”, che riguarderà solo auto ibride, elettriche o a bassissime emissioni di C02.
In compenso però, la rottamazione dovrebbe essere allargata anche alle auto omologate Euro 2 (escluse dal precedente provvedimento).
Purtroppo però come lo scorso anno, pare che sarà riproposta la strana storia degli sgravi per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Quella dello scorso anno fu una beffa perché questa normativa (chi rottamava un’auto Euro 0 e non ne acquista un’altra aveva gratis l’abbonamento annuale ai mezzi pubblici) non è mai entrata in vigore, dal momento che dopo un anno il regolamento di attuazione non è ancora stato emanato. Ma a fine anno scadono i fondi e quindi il tutto finirà in un nulla di fatto.
La misura è ancora allo studio, tuttavia il sottosegretario all’Economia si è sbilanciato affermando: “L’esperienza 2007 è stata positiva, ma stiamo ragionando sulla proposta dei Verdi che chiedono di incentivare l’acquisto di auto di piccola cilindrata che inquinano meno”. Poi, aggiunge, “Potremmo indirizzarci su auto elettriche, a gas o ibride. Mi piacerebbe anche allargare gli aiuti ai veicoli a idrogeno, ma non vedo la possibilità in questo momento”.
“L’obiettivo è quello di favorire le auto che consumano meno e inquinano meno. Ma c’è un problema di natura finanziaria, perchè è una misura che costa”, ricorda Grandi, che sottolinea come ci possa essere “convenienza per tutti a trovare le risorse, perchè questa misura migliora la qualità ambientale ed ha effetti anche sullo sviluppo, per una cifra pari allo 0,2% del PIL”.
Una volta capito questo passaggio, resta da stabilire quali siano le tipologie di auto da favorire: elettriche e idrogeno sono tuttora più rare delle mosche bianche, e le ibride stesse sono ancora poche: la Toyota Prius, la Honda Civic IMA qualche Lexus e poco più. E qui emerge la contraddizione dello stanziare fondi per una tecnologia di fatto non disponibile. Occorrerà quindi premiare le vetture che emettono meno C02. Sì, ma quale sarà la soglia d’ingresso? Il dibattito sarà infuocato. E la confusione tanta.
Da parte degli ambientalisti, le avvisaglie di una opposizione durissima ci sono tutte: l’altro ieri, il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio aveva dichiarato: “Io ho detto con molta chiarezza che la rottamazione non è una soluzione. Se il Ministero dell’ Industria insiste vogliamo che ci siano garanzie sul ritiro delle auto e poi che si garantisca quello che non è stato realizzato e cioè che chi rottama l’auto per avere l’ abbonamento per l’autobus o al car sharing ce l’abbia davvero”.
Sulle stesse corde Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera: “Siamo contrari alla proroga per la rottamazione delle auto: si tratta solo di un incentivo per vendere automobili e fornire un beneficio alle case automobilistiche”.
“Una cosa è certa -ribatte Gianni Filipponi, segretario generale dell’Unrae, associazione case estere in Italia- “un programma di rinnovo del parco auto ha un senso se è rivolto a una platea ampia di auto da rottamare e una platea altrettanto ampia di auto da immatricolare in sostituzione di quelle distrutte. Sono i volumi che rendono una manovra significativa ed ecco perché quest’anno gli incentivi hanno funzionato”.
Via | Repubblica.it