Singapore: il governo azzera le immatricolazioni
La città di Singapore è uno dei luoghi più cari al mondo dove possedere un veicolo.
La città di Singapore è uno dei luoghi più cari al mondo dove possedere un veicolo. Entro l’anno prossimo il governo porrà un freno alla crescita totale del numero delle vetture e delle moto presenti sul suo territorio. La piccola città stato del sud est asiatico azzererà definitivamente il tasso di crescita dei veicoli consentiti che attualmente si attesta sullo 0,25% annuo, per poi riesaminare il dato nel 2020.
La legislazione di Singapore è già ferrea per quanto riguarda il possesso e l’utilizzo dei veicoli. Come riportato dal sito bloomberg.com, il tasso di crescita annuale dei mezzi è gestito attraverso un sistema di offerte che danno il diritto di possedere ed utilizzare un veicolo per un numero limitato di anni. Singapore è una delle nazioni più popolate del pianeta, attualmente il 12% della sua superficie totale è costituito da strade e non vi è più spazio per un ulteriore espansione della rete stradale.
A partire dal 2000 la popolazione è cresciuta quasi del 40% arrivando a 5,6 milioni di persone. Solo lo scorso anno il governo ha registrato più di 600 mila automobile private e a noleggio. Qui un’auto di media gamma può costare quattro volte tanto rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, il governo della città stato, mette in vendita i permessi, i cosiddetti Certificati di Titolarità che consentono il possesso di un veicolo per dieci anni. I permessi sono limitati e venduti all’asta, così per possedere e utilizzare un’utilitaria bisogna sborsare quasi 30.000 dollari americani.
L’Autorità singaporiana per i Trasporti ha affermato che continuerà a investire nei trasporti pubblici, unica soluzione praticabile per risolvere i problemi di traffico e di inquinamento della città del sud est asiatico. Negli ultimi anni Singapore ha ampliato del 30% la sua rete ferroviaria e aggiunto nuovi percorsi alla rete di autobus. Il governo ha dichiarato che nei prossimi cinque anni investirà ben 20 miliardi di dollari in nuove infrastrutture ferroviarie, quattro miliardi per rinnovare le flotte operative e altri quattro in sovvenzioni per gli autobus.