Marchionne: “Fiat è così in salute che potrebbe comprarsi GM o Ford”
Ovviamente, come si è precipitato a precisare subito lo stesso Sergio Marchionne, Fiat non ha alcuna intenzione di effettuare acquisizioni; ma al Forum Internazionale “Ecomonia e società aperta” all’Università Bocconi, l’ad di Fiat ha fatto una considerazione simile a questa: tre anni fa il gruppo italiano era sull’orlo di una delle crisi più forti della
Ovviamente, come si è precipitato a precisare subito lo stesso Sergio Marchionne, Fiat non ha alcuna intenzione di effettuare acquisizioni; ma al Forum Internazionale “Ecomonia e società aperta” all’Università Bocconi, l’ad di Fiat ha fatto una considerazione simile a questa: tre anni fa il gruppo italiano era sull’orlo di una delle crisi più forti della sua storia, con problemi di clientela, di introiti, di banche, e con un rapporto tormentato con GM (vendere o non vendere?); ora sarebbe matematicamente in grado, grazie al suo valore in Borsa, di comprare General Motors o Ford.
Marchionne ha sottolineato l’efficacia metodologica del suo gruppo, a suo parere “un caso di scuola” per l’Europa e senza ricorrere a “ricette magiche”: il principio di fondo è stato di accettare la concorrenza e la competizione, piuttosto che adottare “il modello statico del passato basato sul vantaggio competitivo”.
Fiat ora fa utili, paga i dividendi, conquista quote di mercato in Italia e in diversi paesi esteri, ha di nuovo un buon rapporto con le banche. Gli obiettivi per il futuro sono comunque ancora maggiori: raggiungere i 70 miliardi di euro di ricavi nel 2010, ma anche fronteggiare una concorrenza sempre più in crescita, in particolare da parte dei costruttori orientali – giapponesi, coreani e ora anche cinesi. Secondo Marchionne, però, la concorrenza è “benvenuta”, perché fornisce motivazioni alle persone “nel duplicare i loro successi”.