Uber, cosa sta succedendo? Ecco le alternative
Uber si trova a dover fronteggiare la…crisi londinese; quali sono le compagnìe che possono offrire un servizio simile?
La notizia di Uber e del suo blocco di Londra ha un po’ monopolizzato, negli ultimi giorni, il mondo della mobilità alternativa e dei servizi di servizi per la mobilità. Una mediaticità che ovviamente fa gioco alla stessa Uber, ma anche allo stesso indotto di questo tipo di servizi. D’altro canto, Uber nella sua storia, ha sempre vissuto momenti del genere, riuscendo sempre a procedere spedita nel suo cammino e nella sua strada, pur imparando il più delle volte la lezione e, conseguentemente, continuare nella sua crescita.
Una crescita che ad oggi, ha visto la raccolta di qualcosa come 11,56 miliardi di dollari (fonte: crunchbase.com/organization/uber), al netto di una tecnica di espansione senza troppi scrupoli e improntata sullo sviluppo tecnologico e l’espansionismo.
Dunque il blocco di Londra per la società creata da Kalanick non è una novità nella sua storia, ma piuttosto l’ennesimo piccolo-grande impedimento in una lunga corsa (cause, blocchi in vari paesi, proteste e manifestazioni di varie categorie come quella dei taxisti…).
Dunque non è un caso che ai vertici vi sia stato un avvicendamento, con Dara Khosrowshahi, proveniente da Expedia, che sta cercando di ripulire l’immagine dell’azienda in vista dell’entrata in borsa. Proprio il nuovo CEO di Uber ha scritto una lettera sull’Evening Standard di Londra, in cui si è scusato degli errori commessi nei confronti dei londinesi.
Una mossa che si accosta al ricorso che partirà dalla fine della licenza. Questa infatti scadrà a fine mese ed a quel punto Uber stessa ha 21 giorni per approntare formalmente ricorso.
Cari londinesi,
desideriamo ringraziare tutti quelli che usano Uber per il vostro sostegno dei giorni scorsi. È stato bello sentire le storie di come Uber vi abbia migliorato la vita qui a Londra: dagli autisti che usano la nostra app per mantenersi, agli utenti che si affidano a noi per rientrare a casa dopo una serata fuori. Sebbene Uber abbia rivoluzionato il modo in cui le persone si spostano nelle città del mondo, è altrettanto vero che abbiamo fatto delle cose sbagliate, strada facendo. A nome di tutti quelli che lavorano a Uber nel mondo, voglio scusarmi per gli errori che abbiamo commesso.
Ci appelleremo a questa decisione nel nome dei milioni di londinesi, ma lo faremo con la consapevolezza che dovremo anche cambiare. Come nuovo CEO di Uber, mio lavoro è proprio quello di aiutare Uber a scrivere il suo prossimo capitolo. Non saremo perfetti, ma vi ascolteremo; cercheremo di essere a lungo collaboratori di questa città in cui lavoriamo; gestiremo i nostri affari con umiltà, integrità e passione.
Abbiamo già iniziato qui a Londra a fare di più per aiutare la città. Per le strade ci sono veicoli accessibili alle sedie a rotelle e il nostro Clean Air Plan sosterrà la lotta all’inquinamento. Avete la mia parola che lavoreremo in collaborazione con la città di Londra per mettere le cose a posto e continuare a organizzare in sicurezza gli spostamenti in questa grande città.
Uber: quali sono le alternative?
Già, ma se Uber, per assurdo, dovesse chiudere i battenti, il mondo della mobilità si ritroverebbe senza alternative? La risposta è ovviamente no. Primo perchè la possibilità di un fallimento è praticamente impossibile, ed i trend sono quelli sopra descritti, tanto più che il prossimo passo in borsa porterà la società ad un ulteriore livello.
Secondo perchè vi sarebbero concorrenti pronte a prendere il posto di Uber in un battibaleno. Quali sono ad oggi i servizi simili presenti nel mondo ed in Italia?
Lyft
Senza ombra di dubbio, ad oggi, il servizio più vicino ad Uber è Lyft, seppur limitato ai soli Stati Uniti. Fondata nel 2012 da Logan Green e John Zimmer, Lyft è nata a San Francisco e doveva servire come servizio per i lavoratori sfruttando Facebook Connect, ponendosi come costola di Zimride. Un anno dopo vi fu la fusione, così da dar vita ad un’azienda praticamente identica a Uber, tanto da avere dalla propria anche Lyft Line, alter ego di Uber Pop.
Arro
Disponibile solamente in cinque città americane, Arro è stata definita dal Wall Street Journal come migliore di Uber, sia da un punto di vista economico che sui tempi di attesa. Certo, il problema è la copertura, considerando come copra appunto solamente New York, Chicago, Boston, San Francisco e Houston.
MyTaxi
E veniamo ai servizi presenti anche nel Belpaese. Il primo è MyTaxi, ed ha fatto il debutto prima a Milano poi a Roma, arrivata circa un anno e mezzo fa. Si tratta, come Arro, di uno strumento che serve per contattare direttamente i taxi ordinari.
Bla Bla Car
Qui la situazione è differente: BlaBlaCar è il servizio che si basa sulla volontà del proprietario di mettere a disposizione la sua vettura anche per altri passeggeri su un tragitto definito, in modo da poter dividere le spese.
Enjoy
Macchine rosse che invadono le città? E’ il servizio di car sharing organizzato da Eni, Enjoy, realizzato con il supporto di Ferrovie dello Stato e Fiat. L’inizio nel capoluogo lombardo, poi sono giunte a Roma, Firenze, Torino e Catania.
Car2Go
Car2go è uno dei principali operatori di car sharing presente sia in Italia che nelle principali città in Europa e nel Nord America. Tra le società di car sharing che operano in Italia, Car2Go è una delle più importanti e presente in diverse città, come Milano, Roma, Torino e Firenze. La società è attiva dal 2008 ed è una sussidiaria di Daimler, la sua particolarità è l’utilizzo di Smart ForTwo.