5 nuove Mini in 5 anni?
L’importanza data da Bmw a Mini è ormai lampante. Lampante è anche il fatto che Mini si stia trasformando sempre più in un vero e proprio brand, basato non più sull’effetto nostalgia, ma in grado di tirare fuori dal cilindro novità che i puristi non condivideranno affatto, seppur importanti per guadagnare terreno nell’affollato mercato dell’automobile.
L’importanza data da Bmw a Mini è ormai lampante. Lampante è anche il fatto che Mini si stia trasformando sempre più in un vero e proprio brand, basato non più sull’effetto nostalgia, ma in grado di tirare fuori dal cilindro novità che i puristi non condivideranno affatto, seppur importanti per guadagnare terreno nell’affollato mercato dell’automobile.
Durante un’intervista realizzata da un collega di Motoring File ad un responsabile di Mini Usa, Jim McDowell, sono emersi interessanti risvolti.
Innanzitutto l’attaccamento alle radici è, e rimarrà sempre, un elemento chiave per il marchio inglese: ciò significa che la produzione nello stabilimento di Oxford rimarrà un elemento peculiare, in grado di conferire charme e impronta british; nonostante tutto, McDowell afferma che, come per Bmw la cui capacità produttiva non è limitata alla sola Monaco (vedi, ad esempio, Sud Africa e Stati Uniti), ciò potrebbe avvenire anche per Mini. Questa logica di espansione in oasi in cui la manodopera non va retribuita in sterline, è finalizzata ad un deciso ampliamento della gamma.
“Da qui ad un lustro – prosegue McDowell – presenteremo una novità all’anno, in settori mai esplorati prima d’ora”.
Proviamo ad interpretare le sue parole: oltre all’appena rinnovata berlina, si prevedono la Cluman, la versione cabrio e la JCW, considerata alla stregua di un vero e proprio modello. Il quinto modello è ancora un punto interrogativo: una sedan? Un SUV compatto? O addirittura un pick-up?
Via | Autoblog.com