Pininfarina Enjoy: leggerezza all’italiana
Con una veloce “operazione nostalgia” vogliamo oggi ricordare la Pininfarina Enjoy, prototipo del 2003 che, in questo periodo di successo per le vetture essenziali, leggere e minimaliste, potrebbe dire la sua in fatto di fascino e prestazioni. “Leggerezza innanzi tutto!” ci insegnano oggi le varie Atom, Caparo, X-Bow, eXasis, ma la sportiva peso piuma di
Con una veloce “operazione nostalgia” vogliamo oggi ricordare la Pininfarina Enjoy, prototipo del 2003 che, in questo periodo di successo per le vetture essenziali, leggere e minimaliste, potrebbe dire la sua in fatto di fascino e prestazioni.
“Leggerezza innanzi tutto!” ci insegnano oggi le varie Atom, Caparo, X-Bow, eXasis, ma la sportiva peso piuma di maggior successo rimane lei, la Lotus Elise.
Pininfarina, partito dalla Elise, ha sviluppato all’estremo il concetto e preso spunto da concept del suo passato per ottenere una roadster “configurabile” a piacere, con elementi di carrozzeria scomponibili e una vivace indole sportiva.
Più delle parole contano però i fatti e noi vi vogliamo regalare una corposa galleria fotografica della Enjoy, con in più la presentazione contenuta nella cartella stampa.
Buona lettura e buona visione!
Cartella stampa
Con la ENJOY, roadster stradale concepito per un utilizzo anche da competizione, Pininfarina ripropone il tema della sportività nel senso più genuino. Una vettura ludica e spigliata, idealmente dedicata ai giovani, che danno poco peso a raffinatezze e ornamenti superflui, ricercando nell’automobile semplicità di uso e una giusta sensazione di indipendenza e libertà accoppiate al piacere della guida sportiva pur senza puntare tutto sulla potenza o sulle dimensioni.
Pininfarina ha voluto così realizzare una barchetta semplice, pratica, essenziale, dinamica, che rappresenti una vettura ideale per chi al piacere della guida voglia aggiungere la passione per la corsa grazie alla doppia personalità della vettura. Una sport car insolita, diversa dalle altre, perché diverso è il suo rapporto con l’uomo: un legame straordinariamente intimo, immediato e spontaneo, che implica anche una sensazione di maggiore controllo, di consapevolezza del comportamento della vettura.
Il tema della vettura sportiva è nell’indole di Pininfarina: la feconda collaborazione con Ferrari, nata nel ’52, ha consentito di creare alcune delle auto sportive più apprezzate del dopoguerra, tra le quali l’espressione più recente è la Barchetta Pininfarina del 2001. Lo stesso concetto è stato più volte declinato nel filone della sportiva divertente, semplice, accessibile a un pubblico giovane. A favore di questa scelta hanno giocato una maggiore coscienza automobilistica, il favore crescente incontrato dalle auto scoperte di piccole dimensioni e dal motociclismo di classe elevata, che consente un contatto più immediato non solo con la natura e la strada, ma con il mezzo stesso.
Da questa filosofia sono nati, negli anni scorsi, concept come: Autobianchi A112 Giovani Spider (1973), studio di carrozzeria per un modello economico e sportivo destinato soprattutto ai giovani, con tettuccio rigido asportabile; Peugette 104 Spider (1976), studio per una vettura di impostazione sportiva estremamente economica destinata ai giovani, su pianale della Peugeot 104 coupé; Ethos (1992), barchetta a due posti con motore centrale-posteriore, telaio in alluminio e carrozzeria in panelli di materiale termoplastico riciclabile.
Al di là degli esercizi stilistici e della ricerca, Pininfarina ha avuto l’opportunità di seguire questo filone anche dal punto di vista produttivo, grazie alla Ford Streetka, roadster compatto che racchiude in sé le caratteristiche dell’automobile “speciale”, divertente, sportiva, non troppo costosa, assimilabile a un prodotto di moda perché nata in velocità e realizzata in tiratura limitata per un periodo di tempo ridotto, con contenuti stilistici e tecnologici sofisticati, che fanno tendenza, suscitano emozioni e desideri.
Con la ENJOY Pininfarina ha estremizzato questo tipo di approccio, dando vita ad un modello dalla forte personalità estetica, capace di offrire un immediato contatto con l’ambiente esterno e di procurare a chi la guida le stesse sensazioni provate da chi usa la moto. Un oggetto molto più radicale, quindi più orientato alla performance e all’entertainment, di un’essenzialità di base che respinge superflui abbellimenti e che si richiama alla funzionalità.
La versatilità del progetto è dimostrata da una caratteristica della vettura, quella di avere una struttura a blocchi, con un corpo centrale e quattro parafanghi asportabili. Ciò consente due configurazioni, una stradale, a ruote coperte, e una per circuito, a ruote scoperte. La ENJOY, inoltre, non ha un vero parabrezza bensì due deflettori appoggiati sul cofano.
L’abitacolo riflette la stessa filosofia dell’esterno, ispirandosi a concetti di estrema semplicità, di raffinato minimalismo. I sedili e gli interni sono realizzati con materiali ignifughi e impermeabili, come in una motocicletta. Sempre in chiave motociclistica, i comandi e la strumentazione sono ridotti all’essenziale, come si conviene ad una vettura sportiva, ed il cruscotto non ha nulla di ricco o complicato, quasi non esiste. Il volante, che è sagomato in modo da facilitare l’ingresso nell’abitacolo, indica i giri motori per l’utilizzo dell’auto su pista. Un display con doppia configurazione, una per le informazioni standard e l’altra per le informazioni tecniche, è sistemato sul cruscotto in modo da renderlo consultabile anche dal passeggero.
Proprio perché la vettura può essere utilizzata come una motocicletta, è stato previsto, nel cofano anteriore, un vano in cui alloggiare caschi, guanti e tute realizzati da Sparco. Nella parte anteriore sono anche sistemati due tonneau-cover rigidi che consentono di chiudere e proteggere, in parte o completamente, l’abitacolo.
La carrozzeria, realizzata in fibra, ha un corpo centrale con un andamento lenticolare e uno spigolo cuneiforme che ne segna il fianco.
Nella parte anteriore, un deflettore centrale a coltello convoglia l’aria lateralmente lungo un canale che passa nel vano ruota attraverso la sospensione, fino ai radiatori laterali. Sotto il parafango anteriore si trova un’appendice ad ala che, a ruote scoperte, consente di avere uno spoiler a tutta larghezza.
Quattro elementi angolari agiscono da parafanghi asportabili e ospitano i gruppi ottici. Il fianco è segnato dall’uscita d’aria del radiatore, che è in vista. La collocazione dei radiatori nelle pance laterali della vettura ha consentito un originale disegno dell’anteriore e ha conferito alla vettura una pianta singolare anche a porte aperte.
Un modo, questo, per utilizzare, valorizzandoli, elementi tecnici tipici del mondo delle motociclette, dove anche la meccanica è disegno.
Le due porte si aprono a farfalla, con l’ingresso e l’uscita in vettura come in un’auto da corsa.
Sul cofano posteriore due cupolotti svolgono anche funzione di rollbar e terminano con due pinne, su cui sono inserite le luci di arresto che, nel caso di utilizzo in pista, fungono da luci di sicurezza poiché rimangono a bordo della vettura anche quando i parafanghi vengono rimossi; nel posteriore, inoltre, si trova un piccolo spoiler integrato e degli estrattori posteriori aerodinamici nella parte bassa.
Lotus è famosa come leader mondiale nella dinamica dei veicoli. Nessun’altra azienda può vantare una conoscenza tanto avanzata della guidabilità di un veicolo e della sua interazione con il guidatore. E sono proprio questa conoscenza e la sua applicazione pratica ad aver fruttato alla Lotus oltre 50 premi per la sua esperienza nel “Ride and Handling”. Lotus si avvale della combinazione tra strumenti di simulazione e tecnologie esclusive per definire e sviluppare il carattere di un prodotto. Nella ENJOY l’applicazione della tecnologia Lotus ha condotto alla creazione di un veicolo dalle prestazioni esaltanti sia su strada che su pista.
Una delle caratteristiche principali della ENJOY è il suo telaio leggero ed estremamente resistente. Formato da componenti in allumino estruso e utilizzato per la prima volta sulla Elise, il telaio Lotus rappresenta la struttura portante della vettura. Ciò significa che, a differenza delle normali vetture, i pannelli della scocca non costituiscono parte essenziale dell’integrità strutturale della ENJOY; possono, quindi, essere utilizzati solo quando il confort e la protezione del guidatore e l’aerodinamica li rendano necessari. Le moto e le vetture monoposto da competizione, due tipi di veicoli a cui la ENJOY si ispira, sono progettate nello stesso modo.
Il telaio Lotus costituisce un’evoluzione dell’innovativo telaio in alluminio incollato della Elise. Il design del telaio rappresenta un autentico passo avanti nella tecnologia delle sport cars e rimane ancora assolutamente unico nell’industria di oggi. Mai prima d’ora i componenti del telaio di un veicolo erano stati “incollati” insieme. Il motore 4 cilindri 1795 cc ha ricevuto il trattamento “Lotus Performance” e sviluppa 135 cv (100 kw).