Guidare auto intestata a terzi: multa da 705 euro o bufala?
Cosa si rischia veramente se si guida una vettura intestata ad un’altra persona.
Guidare un’auto intestata ad un’altra persona è una cosa che può capitare spesso per una serie di differenti motivi, l’esempio lampante è il figlio che guida in prestito l’auto dei genitori. La bufala diffusa questi giorni in realtà, come ci fa notare il sito investireoggi.it, è una notizia riportata in maniera errata.
Infatti, la multa di 705,00 euro viene spiccata solo a chi guida la vettura intestata a terzi per periodi di tempo lunghi e continuativi. Il riferimento è relativo soprattutto alle auto aziendali caratterizzate da un uso costante, non sporadico come l’esempio citato in precedenza.
In questo caso devono essere annotati sulla Carta di Circolazione e nell’Archivio Nazionale dei Veicoli i dati relativi agli atti posti in essere a decorrere dal 3 novembre 2014. La circolare non subisce l’effetto retroattivo, quindi il mancato aggiornamento delle carte antecedente alla data stabilita non viene rilevato. Inoltre sono esclusi i casi in cui l’auto è intestata ad un familiare o ad un convivente.
I professionisti che utilizzano in comodato un’auto aziendale per un periodo superiore ai 30 giorni devono indicare sulla carta di circolazione i propri dati e le proprie generalità per rendere l’identificazione immediata in caso di sinistri.