Quando la concept… è un po’ copiata
Nella storia delle concept car “contese” vi è un episodio curioso che merita di essere ricordato. È lo strano caso dell’ormai mitica Fiat X1/9, la piccola sportiva torinese che, prima di essere presentata al pubblico al salone di Torino del 1972, ha subito l’onta di essere anticipata di un anno da una copia firmata De
Nella storia delle concept car “contese” vi è un episodio curioso che merita di essere ricordato. È lo strano caso dell’ormai mitica Fiat X1/9, la piccola sportiva torinese che, prima di essere presentata al pubblico al salone di Torino del 1972, ha subito l’onta di essere anticipata di un anno da una copia firmata De Tomaso.
Nel novembre del ’71, infatti, all’apertura del Salone dell’Automobile, nello stand del costruttore italo-argentino fa bella mostra di se la concept De Tomaso 1600, creata da Ghia sulle forme esatte della X1/9, a sua volta figlia della Bertone Runabout. La somiglianza, spinta fino alla configurazione targa, ai fari a scomparsa, alla scalfatura laterale, alla griglietta nera sui fianchi e ai piccoli paraurti anteriori manda in escandescenze lo stesso Bertone.
Qualche fonte sussurra che il piccolo scandalo sia stato provocato ad arte da De Tomaso che dopo un fortuito avvistamento di un prototipo Fiat X1/9, commissiona al designer Tom Tjaarda un replica dell’auto, per il solo piacere di rubare lo scoop alla casa torinese. La De Tomaso 1600 Ghia, motorizzata centralmente dal quattro cilindri 1.6 della Ford Escort (170 CV), non ha infatti mai avuto velleità produttive.
Quasi dimenticata dalla storia, la 1600 è ormai annoverata come beffardo “divertissement” di un piccolo produttore contro il colosso Fiat, vano tentativo di rovinare la festa a una delle sportive italiane di maggior successo, costruita in quasi 174.000 esemplari fra il ’72 e l’89.