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B-Engineering Edonis: che fine ha fatto?

La segnalazione andrebbe rivolta soprattutto ai lettori di autoblog più informati che risiedono vicino a Campogalliano, nei pressi di Modena (o che passano spesso per quelle zone). Qui aveva sede la avveniristica Bugatti Automobili SpA, fondata da Romano Artioli. La rediviva Casa automobilistica intendeva riportare il marchio del grande Ettore Bugatti ai fasti di un


La segnalazione andrebbe rivolta soprattutto ai lettori di autoblog più informati che risiedono vicino a Campogalliano, nei pressi di Modena (o che passano spesso per quelle zone). Qui aveva sede la avveniristica Bugatti Automobili SpA, fondata da Romano Artioli. La rediviva Casa automobilistica intendeva riportare il marchio del grande Ettore Bugatti ai fasti di un tempo.

Il problema fu che per mantenere lo stesso livello della sua epoca passata (Ettore Bugatti inventò la testata bialbero, fu tra i primi a utilizzare motori a 16 cilindri, vinse competizioni dappertutto…) Artioli dovette inventarsi un’auto senza precedenti: un programma estremamente ambizioso ma che non riuscì a concretizzarsi che in 122 tra EB110 (88) ed EB110 SS (34) prima del fallimento.

Poi arrivò la Dauer-Racing, comprò un po’ di beni aziendali, se li portò in Germania e produsse ancora un paio di esemplari; arrivò un gruppo di ingegneri, animati da passione e creatività, comprarono un po’ di beni aziendali, se li portarono a qualche centinaio di metri e fondarono la B-engineering. Il 31 dicembre del 2000 presentarono l’Edonis.

Costruita con pezzi dell’Eb110, era un coupé a motore centrale con telaio in fibra di carbonio, propulsore 12 cilindri a V con testa a cinque valvole e due turbocompressori. La potenza massima era di 680 Cv con una coppia di 735 Nm, che permettevano alla Edonis di raggiungere i 365 km/h e di accelerare da o a 100 in poco più di 3 secondi.

La carrozzeria, visibilmente sconcertante, era un un tripudio di spigoli, canalizzazioni per l’aria e sfoghi per il calore del motore, frutto forse di una fredda mente ingegneristica che di un designer. Certamente molto valida da un punto di vista aerodinamico, non s può affermare fosse bella, sinuosa, mozzafiato.

L’azienda, almeno nelle premesse, ottenne un ottimo successo e promise 21 esemplari dell’Edonis ma fino a oggi non si ha notizia di fortunati acquirenti che siano riusciti a ad acquistarne un esemplare. Probabilmente la produzione non cominciò mai, ostacolata da chissà quali problematiche che riuscirono a frenare l’entusiasmo dei suoi creatori.

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