Prime prove “straniere” della Ferrari F599
Alcuni fortunati “colleghi” delle testate giornalistiche straniere – e per la verità anche italiane – stanno provando in questi giorni la Ferrari F599 GTB Fiorano, pubblicando annotazioni ed impressioni di guida: Auto Motor und Sport, ad esempio, che si è fatta “guidare” nella prova direttamente dal tester Raffaele de Simone. Vengono sottolineate, con molta enfasi
Alcuni fortunati “colleghi” delle testate giornalistiche straniere – e per la verità anche italiane – stanno provando in questi giorni la Ferrari F599 GTB Fiorano, pubblicando annotazioni ed impressioni di guida: Auto Motor und Sport, ad esempio, che si è fatta “guidare” nella prova direttamente dal tester Raffaele de Simone. Vengono sottolineate, con molta enfasi e una certa dose di adrenalina (“La Bomba Bombastica” è il titolo in falso-italiano!) la potenza – 620 cv – e la velocità della vettura, segnalandone i legami nella progettazione con il reparto corse e l’assetto piatto e preciso, ma anche la possibilità di un uso da auto “di tutti i giorni” (si fa per dire). Merito, ad esempio, delle sospensioni SMC a “Controllo di Smorzamento Magnetoreologico”, e della trasmissione F1-Superfast, che permette un cambio marcia in 100 millisecondi, contro i 50 di una Formula 1 e i… 400 di una “buona mano”.
Parole del collaudatore: la F599 ufficialmente raggiunge i 100 km/h in 3,7 secondi, ma si tratta di un valore medio, in quanto un “bravo pilota” può arrivare a 3,5, mentre la velocità massima è superiore ai 330 km/h dichiarati. Con il “manettino” in posizione centrale, poi, la F599 “ti guida come Shumacher”, con l’accompagnamento del suono superbo del V12.
Su Inside Line di Edmunds, invece, le considerazioni sono più legate all’esperienza diretta di guida del giornalista – Chris Walton – che comunque sono ugualmente positive ed “emozionali”: si parte infatti con le… 5.999 ragioni per innamorarsi, in riferimento, ovviamente, alla cilindrata del V12. La vettura si pone l’obiettivo – a quanto pare riuscito – di raffrontarsi con auto “da corsa” del calibro della F40, con un motore che non deriva dal V12 della 575 Maranello, ma dal V12 65° della Enzo (660 cv a 7.800 giri/minuto): pur leggermente “addomesticato”, riesce comunque a fare della vettura la due posti in produzione con motore aspirato più potente del mondo. Su strada normale (la Fornovo di Taro – Berceto), sono lodate le sospensioni, al punto che, rispetto alla F575, sembra che la medesima strada sia stata… riasfaltata! Lodi anche all’assetto piatto – solo la spinta nei muscoli del collo danno l’idea delle forze in gioco – e al cambio, che ha come unico concorrente – per somiglianza di caratteristiche – il DSG di Volkswagen-Audi.
Ci sono però due piccoli difetti, parlando di un’auto “quasi” da corsa. Rispetto alle qualità di telaio, motore e sospensioni, lo sterzo sembra poco all’altezza, per lo meno in termini di eccessivo diametro di sterzata (in un paio di curve a Fiorano occorre lasciare il volante e “recuperare”) e di una certa leggerezza alle alte velocità (si parla di velocità autostradali tedesche: 160 miglia orarie!): Walton sottolinea che, in questo caso, lo sterzo di una Porsche è più gratificante. L’altro difetto è nel “manettino”: la posizione “race”, per un pilota professionista, è un pochino troppo “invadente”, ed i controlli di stabilità e trazione intervengono con poca indulgenza; problema che si risolve – in circuito – disabilitando del tutto il CST…