Mercato auto mondiale: +45% negli ultimi 8 anni
Sono ben 91 milioni le auto vendute nel mondo nel 2016.
A partire dal 2009, il mercato mondiale ha registrato un incremento del 45% delle immatricolazioni passando da 62,2 milioni a 91 milioni di vetture con la prospettiva di superare i 100 milioni nel 2020.
Questo è quanto emerge dall’Osservatorio Auto Findomestic 2017 pubblicato alla fine dello scorso giugno. Secondo lo studio alla base della ripresa vi è un rapporto indissolubile tra i consumatori e l’auto, un bene in grado di suscitare forti emozioni e passioni insieme ad una serie di valori che hanno contribuito, da sempre, all’affermazione di questa forma di mobilità.
L’auto è uno strumento indispensabile per l’88% degli oltre 8.500 consumatori intervistati in tutto il mondo, percentuale che arriva fino al 90% nel nostro paese. Il senso di libertà viene attribuito dal’88% degli automobilisti del mondo e dal’87% di quelli italiani, mentre il valore del risparmio del tempo è lo stesso, 93%, sia per i consumatori del mondo che per quelli italiani.
Il piacere di guida è un’altro elemento fondamentale, l’83% degli italiani dichiara di amare stare al volante, un valore molto simile a quello internazionale superiore di un solo punto. Un piacere meno sentito in Giappone, 66% e negli Stati Uniti, 69%.
Un dato importante: la percezione dell’automobile non risulta scalfita dalle polemiche legate alle emissioni e all’inquinamento o allo scandalo del “dieselgate”. L’auto gode ancora di un’immagine molto positiva raccogliendo ben il 90% dei consensi in Italia e nel mondo.
L’auto è vista ancora come un simbolo di affermazione sociale per il 18% degli italiani, subito dopo la casa che, invece, si attesta al 36%. Forse, come sottolinea lo studio, è anche per questo che, sempre nel nostro paese, il 38% del campione intervistato è disposto a spendere un po’ di più per acquistare una bella auto e soddisfare così un bisogno puramente edonistico legato all’apparire. L’auto fa status symbol in misura maggiore a livello internazionale: ben il 47%. Le percentuali più alte si registrano in quelle nazioni che stanno vivendo ancora la fase dell’innamoramento iniziale tra auto e consumatori: 93% in Cina, 71% in Turchia e 66% in Brasile.
Si tratta di una tendenza evidenziata anche dall’aumento delle immatricolazioni dei SUV che in Italia, dal 2010 al 2016 sono passate dal’11% al 27% e dalla preferenza verso i marchi Premium cresciuti dal’11 al 15% sempre nello stesso periodo. A livello internazionale le vendite dei SUV raggiungono il 42% negli USA e il 33% in Cina, mentre quanto riguarda i brand Premium, l’incidenza massima è registrata in Germania con il 31% e nel Regno Unito con il 30%.
Il mercato italiano
Nel 2016, il nostro paese ha contribuito al mercato mondiale con oltre 1.8 milioni di immatricolazioni e un importante incremento delle vendite delle auto a chilometro zero rispetto al 2015: +27,2%.
Un fenomeno ancora rilevante nel 2017 quello delle auto a km zero, con oltre 130.000 veicoli immatricolati tra gennaio e maggio con un +71,9% rispetto allo stesso periodo del 2015. Una modalità commerciale ormai molto in voga nel nostro paese e conosciuta dal 92% degli italiani. Secondo una ricerca Doxa su un campione rappresentativo della popolazione italiana, il 14% degli intervistati ha acquistato una vettura a km zero, mentre il 95% è propenso a farlo a fronte di uno sconto che, secondo il 61% del campione, deve essere almeno tra il 15 ed il 30%.
L’Osservatorio Auto ribadisce come il 36% dei consumatori si dice intenzionato ad acquistare la prossima auto a km zero, mentre il 21% si dichiara orientato all’acquisto di un’auto nuova, il 10% di un’auto usata. Per gli italiani la prossima auto deve essere sicura al 63%, in grado di assistere il conducente nella guida per il 44% e connessa per il 24%. La ricerca delle prestazioni sembra essere, per la prima volta, passata in secondo piano, soprattutto tra i più giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, solo il 18% le ritiene fondamentali.
La ricerca si conclude con uno sguardo al futuro spostando l’orizzonte temporale al 2030 e chiedendo ai consumatori quale sarà la rivoluzione che cambierà per sempre le nostre auto. Per il 39% dei consumatori italiani l’ibrido sarà la prima forma di trazione, seguito dall’elettrico, 17% e dalla benzina 11%. Segnata, a quanto sembra, la vita del motore a gasolio, salvato solo dal 10% del campione.