Marchionne: vendite della Grande Punto e mobilità lunga
Entro la fine del 2005, secondo quanto dichiarato dall’AD Fiat Sergio Marchionne durante la firma dell’accordo sulla cessione delle aree di Mirafiori agli enti locali piemontesi, la Grande Punto avrà raggiunto quota 83.000 unità prodotte, per un totale di 73.000 ordini; per il 2006 si prevede la costruzione di 360.000 vetture, delle quali 80.000 circa
Entro la fine del 2005, secondo quanto dichiarato dall’AD Fiat Sergio Marchionne durante la firma dell’accordo sulla cessione delle aree di Mirafiori agli enti locali piemontesi, la Grande Punto avrà raggiunto quota 83.000 unità prodotte, per un totale di 73.000 ordini; per il 2006 si prevede la costruzione di 360.000 vetture, delle quali 80.000 circa realizzate a Mirafiori, le altre a Melfi.
Le cifre sembrerebbero dunque incoraggianti, nonostante alcune ombre. Innanzi tutto, sempre secondo Marchionne, la nuova Punto vende bene in Italia, ma è necessario che sia venduta “altrettanto bene all’estero”, così come è necessario vendere ancora la Punto precedente; a Mirafiori, peraltro, la linea della nuova Punto non è ancora attrezzata, e dovrà esserlo non più tardi del settembre 2006: per evitare il blocco della fabbrica, con relativa cassa integrazione, verrà sfruttato il periodo delle ferie estive.
Il discorso dell’AD Fiat si sposta però a livello più ampio sulle trattative col ministro per il Welfare Maroni: Fiat vuole la “mobilità lunga”, senza la quale non sarebbe in grado di effettuare nuove assunzioni, necessarie per “accrescere le capacità tecniche e ingegneristiche del gruppo”, ma questa posizione, concordata “insieme ai sindacati”, sembra essere “totalmente diversa” da quella del governo. Come finirà questo “braccio di ferro”?