Hyundai Accent ibrida
Hanno cominciato Toyota e Honda, con le Prius e le Civic IMA. Qualcuno si sarebbe potuto aspettare che i grandi costruttori Europei riuscissero a vedere un po’ più in là del loro naso, e avessero qualche asso nella manica, da calare, in caso di un grande successo delle auto ibride, o di forti rialzi del
Hanno cominciato Toyota e Honda, con le Prius e le Civic IMA. Qualcuno si sarebbe potuto aspettare che i grandi costruttori Europei riuscissero a vedere un po’ più in là del loro naso, e avessero qualche asso nella manica, da calare, in caso di un grande successo delle auto ibride, o di forti rialzi del prezzo del petrolio.
Entrambi i fattori si sono verificati. Ma i primi a seguire le marche giapponesi con auto ibride di serie a basso prezzo rischiano di essere i costruttori Coreani: Hyundai ha presentato la Accent Hybrid al salone di Guangzhou in Cina.
La Accent Hybrid è una piccola berlina a basso costo, con un motore a scoppio 1.4 da 90 cavalli con variazione continua dell’alzata delle valvole e con un motore elettrico da 16 cavalli.
Si tratta di un sistema ibrido di tipo “mild” (come la generazione precedente della Honda Civic IMA) che permette comunque un miglioramento dei consumi del44% rispetto alla versione non ibrida.
La Hyundai Accent Hybrid, e la sua sorella Kia Rio Hybrid arriveranno sul mercato americano nel corso del 2006.
Non si sa se e quando arriveranno in Europa, ma la minaccia di una “Prius a basso costo” dovrebbe bastare a far smuovere un po’ le marche Europee dal loro torpore nel campo dei sistemi di propulsione alternativi “di serie”.
E’ preoccupante, infatti, la mancanza di segni dell’arrivo di “ibridi di massa” da Fiat, da Renault, dal gruppo PSA.
Per non parlare dei costruttori tedeschi: la prima ibrida da Audi rischia di essere la Q7 Hybrid, in arrivo (forse insieme ad una Cayenne ibrida) non prima del 2008 , mentre BMW e Mercedes solo nei mesi scorsi si sono messe insieme con due marche americane in grave crisi finanziaria per sviluppare sistemi di propulsione ibrida. E’ preoccupante che, dopo aver perso il primato dell’affidabilità a favore del Giappone, le grandi marche tedesche stiano perdendo terreno così rapidamente anche per quanto riguarda i sistemi alternativi di propulsione.
[Via Le Blog Auto]