Jeremy Clarkson: perché ha rifiutato un’offerta per tornare in BBC
Il popolarissimo presentatore ha rivelato in un’intervista di avere detto “no” al direttore generale della principale emittente radiotelevisiva del regno Unito: “Resto con Amazon”. E dichiara che le supercar sono “finite”.
“No, non torno indietro”. Come dire: bisogna sempre guardare avanti. Ecco, in estrema sintesi, il succo di una dichiarazione che Jeremy Clarkson ha fatto in merito ad un suo eventuale passaggio – anzi: rientro – in Bbc. Il popolarissimo giornalista e presentatore TV, “anima” di programmi di enorme successo mondiale quali “Top Gear” e “The Grand Tour”, durante un’intervista rilasciata al canale YouTube Grapevine ha rivelato un interessante “dietro le quinte”: avere, appunto, rifiutato un’offerta del principale “broadcast” pubblico del Regno Unito per tornare a far parte del plateau di prime firme Bbc. Proposta che gli sarebbe stata avanzata dal direttore generale dell’emittente, Tim Davie.
Da “Top Gear” a “The Grand Tour”
Jeremy Clarkson, come si ricorderà, nel 2015 aveva interrotto in maniera piuttosto brusca il suo pluridecennale rapporto con la Bbc, iniziato nel 1988 e proseguito ininterrottamente fino a cinque anni fa. Quando, cioè, durante un’animata discussione il mattatore di centinaia di trasmissioni TV incentrate sul mondo dei motori sferrò un pugno ad Oisin Tymon, uno dei produttori dell’emittente. Una reazione che costò il licenziamento a Clarkson. Il quale, tuttavia, si trasferì, “armi bagagli… e compari” (gli inseparabili James May e Richard Hammond) ad Amazon Prime Video. Sotto le nuove insegne, il trio Clarkson-May-Hammond ha dato vita a “The Grand Tour”, altrettanto popolare rispetto al loro precedente “Top Gear”.
Indiscrezione clamorosa
Il retroscena svelato da Jeremy Clarkson appare piuttosto eclatante, proprio tenuto conto del non certo felice precedente. Viene quindi da chiedersi il perché i vertici Bbc avrebbero strizzato nuovamente l’occhio al vulcanico mattatore televisivo. In effetti, lo stesso Clarkson ha dichiarato che lui ed il direttore generale Davie sono amici di lunga data, fin dall’epoca del debutto di “Jezza” in Bbc. Tuttavia, il suo pensiero è che sia meglio mantenere le cose come stanno, ovvero di “fare concorrenza” alla Bbc.
Un’emittente verso cui Clarkson avrebbe anche usato parole forti, definendola “Molto limitata” nella produzione di spettacoli per il pubblico, e di possedere “Una mentalità chiusa” verso nuove idee, fino addirittura ad allontanare i presentatori che non siano propriamente “politically correct”. Soluzione che fa felici tutti (soprattutto Clarkson): restare sotto l’ombrello della piattaforma Tv di Amazon.
“Le supercar sono finite”
Mentre dichiara di avere detto “No” alla Bbc, Jeremy Clarkson mantiene la consueta vis provocatoria che in più di trent’anni di carriera televisiva costituisce il suo tratto distintivo. In una recensione su Alfaholics GTA-R (la coupé costruita dall’atelier inglese Alfaholics su base Alfa Romeo Giulia GT ma carrozzeria in fibra di carbonio, motorizzazione 2.0 Twin Spark aspirata di origine Alfa 75 portata a 2,3 litri per 240 CV di potenza massima su un peso di appena 800 kg), pubblicata in una recente edizione domenicale del Times, Clarkson ha affrontato la questione delle attuali supercar, definendole “Morte”. Così, senza giri di parole, come è nel suo stile.
“Non puoi sfruttarle appieno”
Nel suo editoriale sull’autorevole quotidiano londinese, Clarkson considera le ultrasportive di ultima generazione “Troppo grandi, e troppo potenti”. “Su una normale strada non si può ‘tenere giù’ in prima, in seconda o in terza per più di un secondo: è come provare a far volare un ‘caccia’ dentro un centro commerciale”. In buona sostanza: le altissime prestazioni delle moderne supercar sono tali da necessitarne l’utilizzo esclusivamente in pista per sfruttarne pienamente le potenzialità, cosa che molte persone non fanno. Da qui la conclusione: non potendo essere impiegate a dovere, sono finite.
Difende Alfaholics GTA-R
La risposta dov’è? Ha ragione JC o sono nel giusto i pochissimi che possono permettersi una hypercar supertecnologica da centinaia e centinaia di CV, prestazioni “aeronautiche” e prezzo stratosferico? Le sfaccettature, a ben vedere, sono tante quanti sono gli automobilisti. A prescindere dalle rispettive risorse finanziarie ed abilità di guida così come dal gusto personale. Per dire: la considerazione avanzata da Clarkson loda il progetto Alfaholics GTA-R, che – dice – sebbene non sia la vettura più potente in circolazione (“tira” 240 CV) gli regala emozionalità e versatilità di impiego, “voci” che compensano i valori in meno in fatto di velocità e potenza rispetto ad una supercar. A parità di prezzo (300.000 sterline, e anche qualcosa di più), sostiene Clarkson, la sua scelta va alla coupé-restomod di Alfaholics.