Lamborghini: torna Stephan Winkelmann, sarà presidente e CEO
Il 56enne top manager tedesco, già alla guida del “Toro” dal 2005 all’inizio del 2016, subentra a Stefano Domenicali (nuovo amministratore delegato F1) e conserverà il ruolo di presidente Bugatti che riveste dal 2018. Le sfide future.
Ora è ufficiale: il futuro di Lamborghini fa affidamento al top manager che, negli anni che precedettero la guida dell’azienda di Sant’Agata Bolognese da parte di Stefano Domenicali, fu artefice del corposo “new deal” per il marchio emiliano in fatto di produzione e sviluppo tecnologico.
È Stephan Winkelmann, che dal prossimo 1 dicembre assumerà l’incarico di presidente e amministratore delegato di Lamborghini. Proprio il ruolo lasciato libero da Domenicali, che si appresta a diventare nuovo Ceo in Formula 1 in sostituzione di Chase Carey.
Sotto la sua guida il via al “new deal” Lambo
Si tratta, dunque, di… una vecchia conoscenza per gli appassionati delle supercar del “Toro” e per gli ambienti finanziari. Il 56enne top manager di origine berlinese aveva, dopo svariate posizioni di rilievo all’interno del Gruppo Fiat, in effetti già assunto l’incarico di presidente e CEO di Lamborghini, e per oltre un decennio, vale a dire dal 2005 al 2016. Anni-chiave per la storia del “Toro”, e che posero le basi per il “new deal” di Automobili Lamborghini, durante il quale l’azienda fondata nel 1963 da Ferruccio Lamborghini – ed acquisita da Audi nel 1998 – ha dato vita ad una costante crescita che l’ha portata ad essere, per volumi di produzione, ai vertici mondiali nel segmento delle vetture di fascia supersportiva.
Il contributo di Domenicali ai recenti successi del marchio
Un traguardo cui Domenicali, successore e ora predecessore di Winkelmann, ha dato un sostanziale contributo: si ricordino, a titolo di esempio e solamente per citare alcune delle “tappe” più significative del recente passato Lamborghini, l’apertura di un centro di ricerca avanzata sulla fibra di carbonio operativo a Seattle (2017), la nascita di Lamborghini Urus (il primo SUV del marchio emiliano, che a luglio 2020 ha festeggiato i 10.000 esemplari prodotti: un risultato di tutto rispetto, considerato che è stato ottenuto in appena due anni dall’esordio sul mercato del primo veicolo “a ruote alte” per Lambo), l’espansione dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese (raddoppiato) con l’assunzione di oltre 700 nuovi dipendenti, ed il nuovo record di vendite stabilito nel 2019, che si era concluso con ben 8.205 unità consegnate: rispettivamente, quasi 5.000 Urus, 1.104 Aventador e 2.139 Huracán. Quest’ultima dal canto suo ha superato – in metà degli anni: 5 contro 10 – il precedente primato di vendite per modello, che apparteneva a Gallardo. Significativi i primati di vendite ottenuti in tutte le tre principali aree di mercato: Americhe, EMEA e Asia Pacifico, con un fatturato di 1,81 miliardi di euro nel 2019.
I nomi dei modelli indicati qui sopra sono tutti, peraltro, stati sviluppati nel decennio di presidenza Winkelmann: dopo l’introduzione di alcune varianti ed evoluzioni della “storica” Gallardo, fecero via via seguito il lancio di Lamborghini Huracán, Aventador, ulteriori serie limitate, special edition ed esemplari unici e, contestualmente, il raggiungimento di diversi record di vendite. Nel 2015, infine, l’annuncio di Lamborghini Urus.
Mantiene la presidenza dell’”Usine” di Molsheim
A marzo 2016, Stephan Winkelmann ha assunto l’incarico di amministratore delegato di Quattro GmbH (poi rinominata Audi Sport GmbH) e, all’inizio del 2018, presidente di Bugatti Automobiles. Nel nuovo ruolo ha dato il via ad un biennio altrettanto fecondo, nel quale sono state via via sviluppati i modelli Divo, Chiron Pur Sport, Chiron Super Sport 300+, La Voiture Noire e, ultima in ordine di tempo, Bugatti Bolide svelata alla fine di ottobre 2020. Il ruolo di presidente di Bugatti sarà mantenuto, da Winkelmann, in parallelo a quello di presidente e CEO di Automobili Lamborghini.
“In arrivo delle sorprese”
“Per me è un grande onore e piacere guidare queste due aziende uniche con le loro automobili straordinarie. Non vedo l’ora di affrontare questa nuova sfida – dichiara Winkelmann – Se Bugatti è sinonimo delle hypercar sportive migliori, più potenti, eleganti e lussuose al mondo, Lamborghini è l’espressione iconica delle supersportive più esclusive grazie a un design e livelli di innovazione eccezionali. La vena creativa di entrambe le aziende non si è affatto esaurita: il mondo avrà certamente delle sorprese”.
Domenicali: “Legatissimo alla famiglia Lamborghini che lascio convinto del suo futuro luminoso”
L’ex numero uno di Automobili Lamborghini, ed imminente CEO di Formula 1, commenta di apprestarsi ad intraprendere una nuova sfida professionale “Con la consapevolezza di aver vissuto l’esperienza di un’organizzazione straordinaria e di colleghi eccezionali: sono molto legato agli uomini e alle donne della famiglia Lamborghini. Insieme abbiamo raggiunto traguardi incredibili, battendo un record dopo l’altro”. “Lascio l’azienda in un momento positivo, sapendo che la solida strategia a lungo termine messa in atto garantisce un futuro luminoso e duraturo al brand”, dichiara Stefano Domenicali. “Ringrazio Audi e il Gruppo Volkswagen per il loro continuo sostegno durante questi anni di collaborazione. L’esperienza in Automobili Lamborghini è stata eccezionale per me, sia dal punto di vista personale che da quello professionale. È stato un vero privilegio e auguro a Stephan Winkelmann un grande successo alla guida di questa straordinaria realtà”.
Duesmann: “Winkelmann è l’uomo giusto per il futuro”
“Stephan Winkelmann ha segnato in modo decisivo la storia di Lamborghini – afferma Markus Duesmann, presidente del Consiglio di Amministrazione di Audi – Rappresenta il brand Lamborghini come pochi altri ed è la persona giusta per guidarlo verso un futuro di successo”.
“Grazie all’eccezionale lavoro svolto da Domenicali cui vanno i nostri migliori auguri”
“A nome dell’intero Management Board di Audi AG, ringrazio Stefano Domenicali per il suo straordinario lavoro e l’impegno dimostrato nei confronti di Lamborghini. Negli ultimi quattro anni, ha diretto e plasmato la trasformazione del brand. Gli auguriamo il meglio e ogni successo nella sua nuova posizione di CEO della Formula 1”, conclude Duesmann.
I punti-chiave per gli anni a venire
Le sfide che attendono Stephan Winkelmann nuovamente alla guida di Automobili Lamborghini sono epocali: mantenere il primato fra le supercar, confermare i valori di redditività, e portare avanti un percorso di ulteriore evoluzione tecnologica (magari improntato all’elettrificazione), inaugurato alla fine dell’estate 2019 con la presentazione della ultracoupé Siàn (“Fulmine” in dialetto bolognese), che alla “canonica” motorizzazione V12 (forte di ben 785 CV; è il valore più elevato mai raggiunto da un propulsore Lamborghini) abbina un’unità elettrica a 48V che sviluppa 34 CV, per una potenza di sistema nell’ordine di 819 CV.
“Last but not least”, la recentissima questione, che “serpeggia” fra varie fonti stampa, relativa ad un eventuale scorporo di Lamborghini e Ducati “più” Italdesign. Herbert Diess, numero uno di Volkswagen, ha, a metà di novembre 2020, lasciato intendere in merito ad una possibile definizione di “spin-off” italiano dal Gruppo VAG. Un’operazione che potrebbe ricondursi alla strategia semplificativa delle operazioni industriali da parte del “colosso” di Wolfsburg per puntare i riflettori sul mega-programma evolutivo in materia di elettrificazione e digitalizzazione, per il quale sono stati messi sul piatto 73 miliardi di euro da spalmare nei prossimi cinque anni. In buona sostanza: il futuro dei “brand” italiani attualmente sotto l’ombrello del Gruppo Volkswagen potrebbe essere separato. Magari con una quotazione in Borsa.