Auto elettrica, digitalizzazione, guida autonoma: 73 miliardi di euro dal Gruppo Volkswagen
Sviluppo delle tecnologie-chiave per la mobilità di prossima generazione: entro il 2030 si prevede il debutto di circa 70 modelli elettrici e 60 ibridi, 33 milioni di vetture elettrificate in circolazione ed una radicale evoluzione dei sistemi hi-tech.
Software, mobilità a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico, nuovi servizi finalizzati al possesso “alternativo” del veicolo. Il palcoscenico automotive è da tempo al centro di una fase di radicale trasformazione. I “big player” lo sanno bene, e mettono sul piatto sostanziosi investimenti per lo sviluppo del comparto, oppure rivedono (quasi sempre al rialzo) gli stanziamenti che siano già stati annunciati.
Un esempio – l’ultimo in ordine di tempo – arriva dal Gruppo Volkswagen. Il “colosso di Wolfsburg”, protagonista in negativo del “Dieselgate” che nell’autunno 2015 fece da episodio-spartiacque fra due distinte epoche nella storia dell’automobile e contribuì ad accelerare i mega progetti di evoluzione in chiave di mobilità elettrificata, annuncia un concreto aumento delle proprie risorse da mettere a disposizione in un’ottica a medio termine.
Non più soltanto produzione di autoveicoli
Si tratta, nello specifico, del processo di trasformazione dell’intero Gruppo da “semplice” produttore di autoveicoli in “Azienda digitale di mobilità”. Così viene definito il “Planning Round 69”, programma rivolto ad un completo “new deal” per il Gruppo VAG in materia di:
- elettrificazione
- ibridizzazione
- digitalizzazione.
La deadline viene puntata al 2025. Per quella data, fanno sapere i vertici di Wolfsburg al termine di un’assemblea del Consiglio di Sorveglianza VW, il Gruppo metterà a disposizione 73 miliardi di euro per lo sviluppo della mobilità su un piano hi-tech ed eco friendly.
Ancor più in dettaglio, gli investimenti destinati all’acquisto di beni materiali e per i settori di ricerca e sviluppo per le nuove tecnologie aumenteranno al 50% (dal precedente 40%) dei 150 miliardi di euro complessivi.
Si stima che la quota dedicata alla digitalizzazione aumenterà entro il 2030, per arrivare a 27 miliardi di euro complessivi.
Per lo sviluppo di nuovi modelli ad alimentazione 100% elettrica verranno messi sul tavolo, dal Gruppo VAG, circa 35 miliardi di euro.
Ingente anche la somma complessiva finalizzata all’ibridizzazione di modelli già esistenti: circa 11 miliardi di euro.
Diess: “Punto di riferimento globale”
I punti-chiave della strategia vengono sintetizzati dal numero uno del Gruppo Volkswagen: “Avendo intrapreso per tempo la strada per un futuro elettrico nel Gruppo Volkswagen, siamo ora un riferimento a livello globale con le nostre piattaforme elettriche ed un’ampia gamma di modelli a batteria – osserva il CEO Herbert Diess, in una dichiarazione nella quale si evidenzia come per il futuro sarà fondamentale raggiungere un ruolo di vertice anche riguardo al digitale: “Nei prossimi anni sarà cruciale anche il raggiungimento di una posizione di spicco riguardo ai software delle vetture, in modo da soddisfare le esigenze delle persone, di una mobilità futura individuale sostenibile e 100% connessa. Per questo, abbiamo scelto di raddoppiare i nostri investimenti nella digitalizzazione”.
Ottimizzazione delle attuali proposte
All’atto pratico, il “Planning Round” definito dal Gruppo VAG si basa sul fatto che, nel quinquennio 2020-2025, la stima di crescita economica sarà moderata: e questo tanto a livello globale quanto per i singoli mercati, con qualche differenza fra le regioni. Per Volkswagen Group, la trasformazione dal punto di vista finanziario potrà concretizzarsi, prevedono i vertici di Wolfsburg, su un’aumento di produttività che si stima nell’ordine del 30% e sui risparmi nell’amministrazione. Da tenere conto c’è anche l’assortimento di gamma: dunque le varianti di modelli, le combinazioni di propulsione (motore-trasmissione) e le funzionalità meno richieste verranno semplificati. L’obiettivo è, in questo caso, uno “snellimento” delle proposte (leggi: ridurre la complessità e, nel contempo, aumentare l’efficienza) della lineup.
Obiettivo carbon neutral entro il 2050
Resta confermato – anzi, se possibile, verrà ulteriormente rafforzato con una corposa “iniezione” di varianti elettrificate – il traguardo CO2 neutral da realizzare nei prossimi trent’anni. “Il Gruppo Volkswagen – indica a questo proposito un comunicato diffuso da Wolfsburg al termine dell’assemblea del Consiglio di Sorveglianza – è stato il primo Costruttore del comparto automotive ad essersi impegnato per gli Accordi di Parigi sul clima”.
2030: 70 modelli elettrici e 60 ibridi
E arriviamo al “capitolo zero emission”: entro il 2030, il Gruppo Volkswagen prevede il lancio di circa 70 modelli 100% elettrici. Una ventina di questi sono già in produzione (su tutti, e soltanto per citarne alcuni: la nuova gamma Volkswagen ID.3 e ID.4, Audi e-tron nelle varie configurazioni, Seat el-Born che vedremo a breve, Skoda Enyaq); ne seguiranno altri 50 circa.
Da tenere in considerazione anche i circa 60 modelli ibridi che debutteranno entro la fine del decennio appena iniziato: poco più della metà sono già stati prodotti.
26 milioni di auto elettriche e 7 milioni di vetture ibride
Cifre alla mano, entro il 2030 il “Planning Round” VW prevede che le vetture ad alimentazione 100% elettrica prodotte ammonteranno a circa 26 milioni di unità (di cui 19 milioni verranno realizzate sulla piattaforma MEB-Modularer Elektrobaukasten che costituisce l’”ossatura” della gamma ID., e la maggior parte dei rimanenti 7 milioni saranno allestiti sul pianale PPE), e circa 7 milioni saranno i veicoli ibridi prodotti nel prossimo decennio.
Digitalizzazione: sul tavolo ci sono 27 miliardi di euro
I continui passi in avanti delle nuove tecnologie impongono alle Case auto di mantenersi “in parallelo”, e giocoforza richiedono periodici “aggiornamenti” alle somme da stanziare per lo sviluppo dei software. In questo senso, rivela Volkswagen Group, le spese in conto capitale per la digitalizzazione raggiungeranno un totale di circa 27 miliardi di euro, come dire circa il doppio rispetto a quanto stabilito nel precedente planning.
In questa somma si considerano gli investimenti per la nuova organizzazione Cr.Software lanciata nel presente 2020. L’obiettivo è giungere alla creazione di uno stack software proprietario, che verrà utilizzato nel progetto Audi Artemis dal 2024. Da notare che, in questo senso, la quota di programmi digitali “made in Volkswagen Group” è destinata a crescere dal 10% al 60%. Sei volte tanto, dunque. Analogamente, si prevede che gran parte degli stanziamenti destinati alla digitalizzazione saranno investiti in tre specifiche aree-chiave:
- intelligenza artificiale
- guida autonoma
- digitalizzazione di processi di business significativi.
Mantenere la Germania come “motore” europeo
Dall’investimento nei siti industriali e di ricerca e sviluppo tedeschi, il Gruppo Volkswagen – già di primo piano nel panorama nazionale – prosegue la propria “spinta” di trasformazione della Germania verso un futuro più sostenibile e digitale, e con il mantenimento di una garanzia occupazionale a lungo termine.
Nel dettaglio, dopo la Sassonia (nella fattispecie Zwickau, lo stabilimento “ex Trabant” dove avviene la produzione della nuova lineup ID.), il secondo centro di riferimento per la mobilità elettrica tedesca sarà la Bassa Sassonia. Per la precisione, Salzgitter viene confermato come “hub” di produzione di celle batteria agli ioni di litio, secondo una partnership già siglata tra Volkswagen e la svedese Northvolt AB: circa un miliardo di euro è l’ammontare dell’investimento per la nuova factory “Northvolt Zwei” che sarà operativa nel 2024.
Prosegue il consolidamento delle strategie industriali fra i brand
Contestualmente, il programma di sviluppo di Volkswagen Group prevede di mantenere ed intensificare il piano di consolidamento delle lineup di prodotti negli stabilimenti multi-marca, rivolta al pieno sfruttamento delle sinergie fra i marchi che fanno capo al Gruppo VAG.
A Wolfsburg, dove vengono assemblati l’intera “famiglia” VW Golf ed i modelli da essa derivati, più VW Tiguan e Seat Tarraco, nel 2024 si aggiungerà la produzione di un altro veicolo di fascia “Sport Utility” da destinare al mercato europeo.
Ad Hannover, il processo di conversione del sito verso la mobilità elettrica conoscerà un ulteriore “boost” con la produzione del van 100% elettrico ID.Buzz, insieme ad altri tre SUV di altri marchi del Gruppo.
Ad Emden, la rapida transizione è in fase di rapido avanzamento: dal 2023 vi si produrrà la berlina elettrica quattro porte della lineup ID., accanto al SUV “zero emission” ID.4. Per questo, la produzione di Volkswagen Passat verrà trasferita dal 2023 nelle linee di montaggio slovacche di Bratislava, insieme alla gamma Skoda Superb, secondo un progetto di sfruttamento delle rispettive sinergie che permetterebbe al marchio di Mlada Boleslav la necessaria capacità di perseguire il proprio piano di crescita.