Audi Q Experience: in Basilicata con i SUV
Alla scoperta della Basilicata con la gamma Audi Q.
Nell’alfabeto Audi la lettera Q contraddistingue i modelli polifunzionali, capaci di districarsi nell’offroad con la stessa facilità con cui si lasciano guidare tutti i giorni. Sulle strade più isolate della Basilicata ho guidato tutti i modelli della gamma Q di Audi, Q3 esclusa essendo l’unica in attesa di un’erede. Così tra le strette strade non mappate, i sentieri nascosti nelle gole dell’entroterra e le strade bianche tra le colline della Murgia, ho potuto assaporare le differenze che contraddistinguono i vari modelli e le somiglianze che li accomunano.
Il mio viaggio è partito dalla più piccola della famiglia, l’Audi Q2, più precisamente una 2.0 TDI da 190 cavalli che ho ritirato a Bari. Il primo tratto di strada mi ha portato a Matera, tra i sassi e le strette vie della cittadina che sarà capitale europea della cultura nel 2019. Come già evidenziato nel primo contatto e nelle successive prove, l’Audi Q2 è un’auto compatta ma comoda e con ben poco da invidiare alle sorelle più grandi. La tecnologia di bordo è quasi la stessa dei modelli dei segmenti superiori con sistemi come l’Audi Virtual Cockpit, la frenata autonoma in caso di emergenza e il mantenimento automatico della corsia di marcia che si concentrano in soli 4.19 metri di lunghezza.
Anche la gamma è piuttosto completa con sei motori con potenze da 116 a 190 cavalli. Non manca nemmeno la possibilità di avere la trazione integrale quattro che, tra le altre cose, equipaggiava anche il mio esemplare insieme al cambio automatico DSG. Il comfort di marcia è decisamente buono nonostante l’assetto sia un po’ rigido che però rende il SUV compatto piacevole da guidare e, a tratti, anche divertente. Gli interni sono in pieno stile Audi, razionali, solidi e raffinati, con finiture personalizzabili e dotazioni decisamente complete. Come già anticipato nel primo contatto, lo sterzo non è però nelle mie corde. Anche nelle modalità di guida più sportive il comando risulta, per i miei gusti, troppo morbido e inconsistente: d’altronde però si tratta di un SUV pensato per essere facile da guidare, il che potrebbe giustificare una scelta del genere.
Dopo una notte in terra materana sono ripartito alla volta del mar Ionio e, più precisamente, verso Pisticci. In questo tratto mi sono diviso tra un’Audi Q5 2.0 TDI e la regina della gamma Q, la sportivissima Audi SQ7. Proprio con il SUV d’alta gamma dei Quattro Anelli ho percorso un centinaio di chilometri, portandolo anche in offroad su ripide salite sterrate e strade con buche profonde. Grazie all’assetto pneumatico l’Audi SQ7 non teme nulla, anche se c’è da dire che la ridottissima spalla degli pneumatici soffre un po’ nelle sconnessioni più profonde. Bisogna però considerare che chi è pronto a spendere 100 mila euro per un’auto di questo tipo è più interessato alle prestazioni su strada rispetto alle capacità offroad.
E per quanto riguarda le performance all’Audi SQ7 non si può dire davvero nulla. Il suo V8 4.0 TDI eroga la bellezza di 435 cavalli e l’impressionante coppia di 900 Nm. Se ciò nono bastasse la sovralimentazione è gestita da una turbina elettrica che elimina del tutto il turbolag, garantendo la coppia massima già a partire da mille giri, ovvero praticamente in ogni momento. Affondando il piede destro si rimane incollati al sedile nonostante il peso non sia dei più leggeri del segmento: 2.270 chili. Rispetto al modello uscente però la massa si è ridotta, su alcuni allestimenti, fino a 325 chili, un risparmio notevole che, oltre alla efficienza va a migliorare anche la guidabilità.
Anche l’Audi Q5 che ho portato fino a Pisticci, a pochi chilometri da Taranto, è dimagrita notevolmente. La nuova generazione pesa 90 chili in meno del primo modello e, come vi avevo già raccontato nel nostro test drive in Messico, è migliorata notevolmente. La Q5 è ora più piacevole ad guidare e, nonostante la presenza di un 4 cilindri 2.0 litri a gasolio da 190 cavalli si dimostra scattante e briosa ad ogni andatura. Il SUV di Audi si lascia guidare con grande facilità mostrando una buona tenuta di strada e ottime capacità nell’offroad meno spinto: a mio avviso è questo il modello più interessante della gamma.
Per non farmi mancare nulla ho deciso di mettermi al volante anche della più tecnologica dell’intera offerta Q di Audi, l’Audi Q7 e-tron. L’avevamo già provata in un approfondito test drive ma riassaporarla in un contesto diverso mi ha permesso di vederla sotto un altro aspetto. Il trasferimento di circa 125 chilometri che mi ha ricondotto a Bari è stato quasi tutto in autostrada, un ambiente solitamente ostile alle ibride. L’Audi Q7 e-tron è però l’unico SUV del mercato ad avere un sistema ibrido con motore diesel, il che consente consumi ancor più ridotti rispetto alle versioni con motore a benzina.
Audi dichiara un consumo medio pari a 1.7 litri per 100 chilometri sfruttando tutta l’autonomia elettrica di 56 km, un dato davvero interessante, soprattutto se rapportato al comfort che questa Sport Utility è capace di offrire. Alle velocità autostradali il silenzio è garantito: l’abitacolo è isolato molto bene e per iniziare a sentire qualche fruscio bisogna oltrepassare i limiti del codice della strada. Viaggiando tranquilli, con il cruise control adattivo inserito e il sistema di mantenimento della corsia ci si può rilassare facendo vigilare l’auto sulla situazione stradale grazie ai sistemi di guida assistita, dotazioni disponibili anche sugli altri modelli provati.
La gamma Q ha dunque tutto quello che serve per far bene sul mercato e, in effetti, il riscontro del pubblico lo dimostra. Basti pensare che il 33% dei modelli venduti dal costruttore tedesco in Italia è un SUV e questo dato è destinato ad aumentare con l’arrivo delle nuove Audi Q8 e Audi Q4 attese per i prossimi 2 anni.