Digitalizzazione, elettrificazione, responsabilità sociale: così BMW evolve la propria mission
I temi più “caldi” fra le questioni che hanno contrassegnato il 2020, e che condizioneranno il prossimo futuro, sul taccuino degli impegni di Massimiliano Di Silvestre, presidente e CEO di Bmw Italia.
Strategie tecnologiche sempre più avanzate; un percorso di costante evoluzione in termini di sostenibilità; attenzione al sociale. In estrema sintesi: new normal”. Ovvero: essere attenti al mondo che ci circonda, e modificare le proprie attività sulla base dei mutamenti intervenuti negli ultimi anni e che, nel drammatico 2020 che sta per concludersi e che – c’è da giurarci – si farà ricordare a lungo come il periodo più difficile dal Dopoguerra, ha portato i vertici dell’industria e dei servizi alla necessità di adeguarsi rapidamente per non rischiare di venire sopraffatti da questa “causa di forza maggiore” che ha pesantemente interessato tutto il mondo.
Fra i numeri, il futuro del settore automotive
Le “aride cifre” che interessano il comparto automotive parlano chiaro: la filiera dell’auto (diretta e indiretta) è stata fra i settori che maggiormente hanno subito il contraccolpo dell’emergenza sanitaria, con diminuzioni di produzione e di vendita a due cifre e notevoli perdite.
Numeri, si dirà: e però, in mezzo ai dati di mercato, ai consuntivi ed alle previsioni, ciò che i vertici delle Case costruttrici mettono in primo piano, quale chiave di svolta verso il futuro (peraltro sempre più “presente”) della mobilità, poggia le proprie basi su un approccio reciproco più “umano” (vale a dire fra aziende, “brand” ed azionisti); e la consapevolezza che il mutare delle condizioni socioeconomiche lascia più di uno spiraglio positivo.
Questioni verso le quali il numero uno di Bmw Italia, Massimiliano di Silvestre, guarda con la consapevolezza di un impegno attivo nei settori-chiave della nuova industria: innovazione, appunto; e anche sostenibilità, tecnologie e persone.
“Niente sarà più come prima”
“Il 2020 è stato duro, doloroso, di profondo cambiamento, di perdite importanti anche nel mondo dei media, di amici e di persone care – esordisce Massimiliano Di Silvestre in un personale sunto dell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle – Nello stesso tempo, è stato un anno di radicale trasformazione” “La digitalizzazione è diventata il ‘new normal’, ed il nostro modo di lavorare, di fare impresa, di relazionarci con i clienti è cambiato per sempre”.
Si concretizza un approccio umano alle attività
Accanto a tutto questo, Di Silvestre osserva che è emersa “Una nuova esigenza: quella di recuperare un approccio ‘human to human’, che renda viva, calda, emozionante l’esperienza fra aziende, brand e stakeholder”. L’approccio umano, sottolinea il presidente ed amministratore delegato di Bmw Italia, è in ogni caso fondamentale: se all’origine della vision del marchio ci sono innovazione, attenzione all’ambiente, sviluppo tecnologico, il catalizzatore di tutto questo viene rappresentato dalle persone. “Sono gli esseri umani che fanno la differenza: tanto in tempi normali, quanto, e ancora di più, in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo”.
Le novità 2020 per Bmw Group
In un 2020 così difficile, nel quale per molti consumatori l’argomento “autovettura” è stato visto più come la conservazione di quello che già si possiede, o – in parallelo – un mezzo attraverso il quale limitare quanto più possibile i rischi di contagio da Covid-19, Bmw ha portato comunque avanti la propria strategia evolutiva, chiaramente proiettata verso il futuro. Questa si è concretizzata nel “lancio” commerciale di tre novità, ciascuna delle quali in possesso di una serie di atout rivolti alla new mobility per tecnologia ed immagine:
- Mini Cooper SE, secondo modello 100% elettrico della gamma, che “Incarna tutti i valori del marchio in termini di ‘go-kart feeling’, ma ad impatto zero, e che sta riscuotendo un grande successo anche nel nostro Paese”, dichiara Di Silvestre
- Bmw R18, “Capolavoro di design e di tecnologia da parte della Divisione Bmw Motorrad, ed in cui tradizione e innovazione dialogano per portarci in un nuovo segmento di mercato da protagonisti”
- La nuova Bmw Serie 4, che “Introduce il nuovo linguaggio di design Bmw ed apre la strada al futuro del marchio che troverà la sua massima espressione il prossimo anno con il lancio di Bmw i4 e Bmw iX”.
Sostenibilità: una questione che parte da lontano
L’approccio sostenibile è quanto mai di attualità. Lo dimostrano le recenti indicazioni UE sulla soglia delle emissioni prodotte dalla media dei nuovi modelli di ogni Casa costruttrice presente in Europa; e lo rafforzano le articolate strategie “green” adottate dai big player. Bmw, in questo senso, oltre ad essere in prima linea nella ricerca tecnologica verso un concetto di mobilità eco friendly, parte da lontano. Di Silvestre elenca, a questo proposito, tre date fondamentali.
- 1973: la creazione dell’Ufficio di Protezione ambientale a Monaco di Baviera
- 2001: la pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilità di Bmw Group
- 2021: per il prossimo anno si integrerà il Rapporto di Sostenibilità nel bilancio dell’azienda: una decisione che nasce dalla volontà di offrire ancora più trasparenza ed autorevolezza.
“Siamo fermamente convinti che la lotta ai cambiamenti climatici, ed il modo con cui utilizziamo le risorse, decideranno il futuro della società e del nostro Gruppo”, dichiara il numero uno di Bmw Italia, osservando come proprio questo approccio virtuoso ha permesso al “colosso” bavarese di aggiudicarsi il primo posto nella categoria “Automobiles” della classifica dei Dow Jones Sustainability Index World and Europe, con un “guadagno” di 80 punti sui 100 possibili.
Riduzione delle emissioni
Si tratta, osserva Massimiliano Di Silvestre, di risultati che “Riflettono il lavoro svolto negli ultimi anni. Ad esempio, attraverso la nostra rete di produzione internazionale, abbiamo ridotto il consumo di energia per veicolo prodotto del 40%, e le emissioni di CO2 di circa il 70% dal 2006”. Tutti i siti produttivi Bmw utilizzano, del resto, energia elettrica che proviene esclusivamente da fonti rinnovabili. Sono state notevolmente ridotte anche le emissioni di diossido di carbonio per i nuovi veicoli venduti in Europa: fra il 1995 ed il 2019, il calo è stato nell’ordine di circa il 42%.
Nuove sfide climatiche
Il prossimo passo consiste in una gestione responsabile delle risorse. Gli obiettivi sono stati definiti lo scorso luglio, attraverso la nuova direzione strategica per la sostenibilità, che comprende i traguardi di riduzione delle emissioni di CO2 fino al 2030. “Per la prima volta – spiega Di Silvestre – questi obiettivi si estendono all’intero ciclo di vita del prodotto: dalla catena di approvvigionamento, alla produzione fino alla fine del periodo di utilizzo”.
L’evoluzione eco friendly si articolerà sui seguenti traguardi:
- Ridurre le emissioni di diossido di carbonio, per almeno un terzo, nell’intero ciclo di vita dei veicoli: “Per una flotta di oltre 2,5 milioni di veicoli, come quella prodotta dal BMW Group nel 2019, ciò corrisponderebbe ad una riduzione di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2”
- Ridurre anche le emissioni di CO2, e nella misura del 20%, per ogni veicolo generate dalla catena di fornitura: “L’impronta ecologica di un fornitore sarà il criterio decisionale fondamentale nei processi di aggiudicazione degli appalti. Siamo il primo produttore di automobili a stabilire obiettivi concreti in questo senso per i fornitori”.
“Noi siamo fermamente impegnati a rispettare l’Accordo sul Clima di Parigi e questi nuovi parametri che abbiamo fissato ci mettono nelle condizioni di puntare a traguardi più ambiziosi rispetto alla riduzione di CO2 prevista dal protocollo parigino di 2 gradi”, dichiara il presidente e CEO di Bmw Italia.
Mobilità sostenibile e tecnologia
Oliver Zipse, numero uno di Bmw, ha recentemente affermato che i migliori veicoli al mondo sono sostenibili: per questo, premium e sostenibilità saranno nel futuro legati fra loro in maniera sempre più indissolubile. Una dichiarazione che si traduce nell’utilizzo dell’expertise tecnologico Bmw tanto nello sviluppo hardware che nel software, e che renderà le nuove generazioni di veicoli non soltanto “desiderabili”, ma anche virtuosi per la riduzione delle emissioni attraverso di essi.
Fra dieci anni emissioni di CO2 ridotte di un ulteriore 40%
Nel 2020, dichiara Massimiliano Di Silvestre, nonostante l’emergenza sanitaria Bmw è sulla buona strada per “Raggiungere gli obiettivi di CO2 dalla nostra flotta nei Paesi UE, con una riduzione del 20% rispetto al 2019”. Puntando i riflettori su un futuro a lungo termine, l’obiettivo 2030 di Bmw si prefigge di tagliare ulteriormente le emissioni di anidride carbonica: un 40% in meno in termini di g/km. “La leva principale qui è una strategia di prodotto di vasta portata con una massiccia espansione della mobilità elettrica e 30 miliardi di investimenti nei prossimi 5 anni”.
Come sarà la mobilità Bmw nel 2030
Fra dieci anni, annuncia Di Silvestre, “Avremo un totale di oltre 7 milioni di veicoli elettrificati prodotti da Bmw Group sulle strade: di questi, circa due terzi saranno ad alimentazione 100% elettrica”. Per giungere a questi risultati, la strategia adottata dai vertici di Monaco di Baviera prevede una eccezionale “offensiva” di prodotto, che – sulla scorta delle previsioni – per la fine del 2021 porterà ad avere venduto “Un milione di veicoli elettrificati” dalla fase di esordio sul mercato di Bmw i3, avvenuto nel 2013.
La timeline di evoluzione elettrificata
La lineup eco friendly Bmw a fine 2020 si articola su:
- 21 modelli elettrificati
- 71 varianti equipaggiate con sistemi di alimentazione mild-hybrid.
Fra un anno esatto (al termine del 2021), la gamma del Gruppo Bmw offrirà cinque veicoli 100% elettrici:
- Bmw i3 (lanciata nel 2013)
- Mini Cooper SE (la big news” 2020 di Oxford)
- Bmw iX3 (che entra in produzione a dicembre 2020)
- Bmw iX (protagonista del recente “reveal” digitale #NEXTGen)
- Bmw i4.
Le grandi novità iX ed i4 esordiranno sul mercato nel 2021.
L’elettrificazione completa prevede l’implementazione dell’intera lineup di modelli nei prossimi anni: “Ulteriori esempi di ‘Power of Choice’ saranno Bmw Serie 7, Bmw X1 e Bmw Serie 5, che in futuro saranno anch’esse disponibili in versione elettrica pura”, dichiara Massimiliano Di Silvestre.
Entro il 2023, Bmw conterà 25 modelli elettrificati nella propria gamma, metà dei quali saranno 100% elettrici.
La strategia di evoluzione a basse (o del tutto assenti) emissioni allo scarico si riassume, commenta il numero uno di Bmw Italia, in un programma articolato su tre fasi:
- prima fase, nel 2013, con il lancio di Bmw i3
- secondo step, nel 2020, con il claim “Power of Choice” in cui il cliente sceglie “La forma più corretta di mobilità sostenibile in base alle personali esigenze”
- la terza fase, che arriverà dal 2025 “Quando lo sviluppo dei nostri modelli partirà direttamente dalla propulsione elettrica”, sarà – annuncia Di Silvestre – “Battery Centric”, ovvero “Con un completo rovesciamento di paradigma rispetto a oggi”.
Connettività estesa in funzione delle emissioni
L’applicazione dei più recenti sistemi multimediali viene anch’essa in aiuto alla sostenibilità: ne è un esempio l’utilizzo delle tecnologie di connettività estesa, avviato da Bmw Group nel 2020 nella propria gamma di modelli, finalizzato ad “Aumentare la quantità di strada percorsa in mobilità elettrica dalle vetture ad alimentazione ibrida plug-in”. Questione di chiaro interesse nella mobilità urbana. “I modelli a tecnologia ‘eDrive Zones’ – spiega il presidente e CEO di Bmw Italia – passano automaticamente alla modalità elettrica pura non appena entrano in una zona ecologica predefinita in circa 80 città europee”. Via via che la disponibilità andrà ad espandersi verso più paesi e città, “Sarà possibile aumentare la percorrenza in elettrico degli ibridi plug-in in un numero crescente di aree urbane. Presto anche in Italia, ci auguriamo”.
Il sistema-Paese ha bisogno di scelte decisive
Proprio in chiave 2020, che ha visto l’automobile tornare ad assumere un ruolo centrale nella mobilità delle persone, risulta cruciale l’impegno collettivo verso il futuro del territorio. “Questo – sottolinea Massmliliano Di Silvestre – è il momento di fare scelte da parte del sistema-Paese. Non possiamo più rimandare decisioni importanti sulla mobilità sostenibile. Imprese, istituzioni e ricerca devono disegnare insieme il futuro attraverso la creazione di infrastrutture tecnologiche (penso al 5G), reti di ricarica su tutto il territorio nazionale e una revisione della fiscalità dell’auto aziendale”.
Responsabilità sociale d’impresa
Un’azienda deve essere parte integrante del contesto sociale nel quale essa si muove, agisce e si evolve. È così da sempre. Il mutamento del “palcoscenico” globale intervenuto nell’ultimo ventennio ha tuttavia portato alla necessità di modificare radicalmente la propria visione nei confronti del mondo. Diminuzioni della fiducia da parte dei consumatori, diritto alla salute ed all’istruzione, le questioni legate al riscaldamento globale, le discriminazioni, l’impronta ambientale dei singoli e delle imprese sono fra gli argomenti che il “Millennial” e la “Generazione Z” chiedono a gran voce alle imprese. È quindi cambiato l’impegno sociale per le aziende: non più poter decidere verso quali problemi impegnarsi, ma – e questo è stato reso ancora più evidente nel drammatico 2020 – rendersi protagonisti dei mutamenti mondiali e dei tentativi di risolvere i problemi più urgenti che affliggono la società.
Essere consapevoli del proprio ruolo
Bisogna, in buona sostanza, assumere un ruolo di “Brand activist”. Di più, sottolinea Massimiliano Di Silvestre: “Se è vero che la dichiarazione del ‘purpose’ non è più sufficiente, è altrettanto chiaro che occorre passare all’azione”. Essere responsabili significa, per Bmw Italia, “Affrontare questi temi con grande attenzione ed una visione globale, consapevoli delle attese che gli stakeholder hanno nei nostri confronti”, dichiara Di Silvestre. “Anche per questo, nel 2020 Bmw Group si è confermato, in Italia, nella top ten di RepTrack (Istituto che monitora a livello mondiale la reputazione delle aziende) quale unico automotive brand insieme a Ferrari”.
Più di un milione di persone coinvolte
Dal 2002, tutte le attività che Bmw Italia svolge sul territorio e che coinvolgono direttamente il pubblico, anche con iterazioni attraverso il sito Web corporate ed i canali social, hanno interessato più di 1,3 milioni di persone: “Un numero che condivido con immenso piacere, e che testimonia il grande lavoro di team svolto a livello aziendale e grazie all’impegno dei nostri collaboratori, così come attraverso le sempre crescenti iniziative adottate dalla nostra rete di Concessionarie”.
La responsabilità sociale di impresa svolta da Bmw Italia ai tempi del Covid che tanto impatto economico ha avuto sul business dell’azienda si traduce, fra l’altro, nella conferma per il 2020 a tutti gli investimenti a tema programmati in precedenza, “Segno tangibile del nostro impegno serio, concreto, fattivo in Italia”. Da segnalare, inoltre, una serie di operazioni straordinarie organizzate da Bmw Italia, insieme ai propri dealer, come la donazione di 60.000 mascherine ai principali presidi sanitari impegnati in Italia: “Risposte puntuali alle esigenze determinate dalla pandemia”.
Alcuni dei traguardi culturali e sociali raggiunti negli anni
- Partnership con il Teatro alla Scala di Milano, di cui Bmw Italia è socio fondatore sostenitore, e con il Teatro dell’Opera di Roma
- Il proseguimento delle relazioni con Dynamo Camp “Attraverso il supporto alle sessioni dei ragazzi ed al Master in Terapia Ricreativa presso l’Università Vita Salute dell’Ospedale San Raffaele”
- La Scuola di sci “SciAbile” di Sauxe d’Oulx
- Il progetto “Boccia Paralimpica” che, dal nulla, ha dato vita ad un movimento arrivato a contare, oggi, più di 200 atleti “E che sta facendo enormi progressi per cercare di portare la nostra nazionale a Tokyo 2021 per la prima volta nella storia del nostro Paese”
- Il progetto “Diversamente Disabili” che “Ha rimesso in moto tantissimi motociclisti amputati o ha fatto vivere l’esperienza di girare in pista a ragazzi con differenti disabilità”
- Il progetto del film con Andrea e Franco Antonello, “Lanciato nella Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”
- Il supporto alla Comunità di San Patrignano
- I due progetti della filiale Bmw di Roma “Made in Rebibbia” e “Romanes” incentrati sul recupero e sulla formazione di alcuni detenuti del carcere romano e sul supporto alla squadra locale di rubgy su sedia a rotelle.
Inclusione sociale: Bmw Italia sempre in prima fila
In merito alle iniziative sociali, Massimiliano Di Silvestre ricorda che Bmw Italia è stata, nel 2020 e per il secondo anno, partner de “Il Premiolino” di giornalismo, riconoscimento che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei sessant’anni dalla prima edizione. Il “Premiolino Bmw SpecialMente 2020”, andato a Massimo Bottura, è per la filiale italiana di Bmw “Molto significativo perché a lui ci legano valori profondi che mirano a migliorare la società in cui viviamo, con particolare attenzione per le persone più in difficoltà”.
Anche la rete commerciale fa parte delle attività sociali
Per far meglio comprendere la “vision” del Gruppo e l’approccio a trecentosessanta gradi, Bmw ha nel 2020 lanciato il progetto “SpecialMente@Dealers”, con cui vengono identificate le 3-4 iniziative di responsabilità sociale corporate “Che ogni anno comunichiamo come esempio di attività valide ed in linea con il nostro approccio, a testimonianza che il nostro modo di operare in questo settore è condiviso con entusiasmo e partecipazione da tutta la catena del valore, in primis dai nostri partner Concessionari “. Le prime quattro Concessionarie di Bmw Italia ad avere ottenuto il premio “SpecialMente@Dealers” sono state Autotorino, Birindelli, M.Car e Nanni Nember: le rispettive attività “Diventeranno da quest’anno parte integrante e riconosciuta del programma ufficiale di Bmw Italia”.
“Come Bmw Italia siamo convinti che questa sia la strada da seguire, e riteniamo che le nostre attività di responsabilità sociale di impresa debbano essere non soltanto integrate nella nostra strategia, ma rappresentino il modo di restituire alla società in cui operiamo parte del successo che il mercato ci riconosce”, conclude Massimiliano Di Silvestre.