Fca: al via la procedura di infrazione contro l’Italia
Dall’UE procedura di infrazione contro l’Italia: il Ministro Graziano Delrio si dice “deluso” e chiede tempo
La Commissione Europea ha inviato oggi all’Italia una lettera di messa mora, dunque il primo passaggio ufficiale che prelude alla procedura di infrazione nei confronti del nostro paese “per non aver fornito informazioni sufficienti” sul sistema di emissioni di alcuni modelli Fiat. La notizia, anticipata dal quotidiano tedesco Handelsblatt e dall’agenzia Bloomberg getta letteralmente nuovo gasolio sul fuoco, con un nuovo capitolo del Dieselgate. Si spostano sempre di più le contestazioni dall’operato delle singole case automobilistiche al potere, e dunque al dovere degli stati di vigilare sul rispetto delle regole comunitarie. Uno scontro politico ormai accesissimo che fa leva su un fatto, ineludibile anche per Palazzo Chigi: spetta alle autorità nazionali verificare che un tipo di automobile soddisfi tutte le norme antinquinamento prima che siano vendute. Nel caso un produttore non rispetti gli obblighi di legge , le autorità nazionali hanno il dovere di imporre misure correttive e richiami.
Il caso in questione si riferisce alle emissioni di ossidi di azoto (NOx) prodotte dal modello Fiat 500X omologato dall’Italia. La normativa Ue vieta l’uso di impianti di manipolazione come software, timer o finestre termiche, che conducono a un aumento delle emissioni di NOx al di fuori del ciclo di prova, a meno che essi non siano necessari per proteggere il motore da eventuali danni o avarie e per garantire un funzionamento sicuro del veicolo. Questa è un’eccezione al divieto e va interpretata in maniera restrittiva.
Ora la la Commissione chiede ora formalmente all’Italia di dare una risposta circa l’insufficiente giustificazione fornita dal costruttore in merito alla necessità tecnica di queste scappatoie, della mancanza di misure correttive e di sanzioni al costruttore di automobili. Ora l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere, o proseguirà la procedura d’infrazione.
La posizione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, direttamente competente e dunque chiamato in causa in modo evidente è quella di una difesa ad oltranza: “Non si condividono i presupposti su cui è stata proposta alla Commissione di avviare una procedura di infrazione al Governo italiano per Fca“. Una nota del Ministero chiarisce la necessità “di rinviare l’avvio della procedura di infrazione, in attesa che si possano fornire ulteriori chiarimenti, oltre alla copiosa documentazione già fornita, peraltro mai richiesti al Governo italiano dopo la chiusura della commissione di mediazione Italia Germania sul caso emissioni Fca da parte dei servizi della Commissione“.
Il Ministro inoltre evidenzia che: “Contrariamente a quanto dichiarato dalla Commissione, le autorità italiane hanno escluso fin dall’inizio la presenza di dispositivi illegali sui modelli Fiat sia nelle versioni originali sia in quelli ricalibrati. Durante il processo di mediazione abbiamo sottolineato che Fca ha avviato volontariamente una campagna di ricalibratura a febbraio 2016 per migliorare le performance delle emissioni, ben prima che la Germania ci informasse dei risultati emersi dai loro test“.