Mazda CX-5 2017: prima prova
La Mazda CX-5 2017 nel primo contatto sulle strade della Toscana: scoprite insieme a noi come va.
Mazda CX-5 2017 – La prima prova internazionale della nuova Mazda CX-5 conferma che il marchio giapponese ha una strategia seria non solo per guadagnasi un maggiore spazio in Europa, ma soprattutto per farlo ribadendo una personalità ben precisa. Dopo cinque anni dal lancio, la casa di Hiroshima ha presentato in una breve anteprima sulle strade della toscana la seconda generazione di CX-5. E’ una vettura migliorata in tutti gli aspetti, solida e contemporaneamente con un approccio alla tecnologia molto pragmatico. Mazda non rinuncia affatto alla sua idea di auto costruite attorno al guidatore, e sceglie una formula premium nella sostanza. Prezzi ed equipaggiamenti saranno resi noti a partire dalla metà di aprile.
Mazda CX-5 2017: com’è
Mazda CX-5 è lunga 455 cm, larga 184 e alta 168, misure pressoché identiche alla versione precedente ma distribuite in modo diverso, con il cofano anteriore allungato di ben 10 cm e il contemporaneo arretramento del montante del parabrezza, tanto da snellire non poco la forma della vettura, molto più slanciata nella vista di tre quarti anteriore rispetto alla sua paffuta progenitrice. Aiuta non poco la forma dei gruppi ottici anteriori ultrasottili che accompagnano il profilo della calandra in taglia maxi, il nuovo volto dei modelli Mazda, per altro molto ben rifinito e con un materiale plastico di qualità per la griglia a nido d’ape.
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Quello che piace di CX-5 2017 è ben raccontato dal suo designer Shinichi Isayama: “raffinata robustezza della semplicità”. Invece di cercare bombature eccessive e passaruota da esibizione, c’è soltanto una linea curva che scava le fiancate e si va a ricongiungere con il disegno del lunotto posteriore, molto più raccolto e sportivo del precedente. Nel nuovo colore “Soul Red Crystal”, con verniciatura a cinque strati iridescente, la vettura è oggettivamente di forte presenza.
Compattezza e qualità anche negli interni, dove il salto rispetto alla generazione precedente si avverte soprattutto nel disegno della plancia, con tutti i principali comandi e strumenti disposti con precisione quasi millimetrica attorno al volante, regolabile manualmente in profondità e limitatamente in altezza. É un layout di impronta sportiva, e si intuisce dall’avvicinamento alla corona dello sterzo della leva del cambio, dalla pedaliera in asse e dal bracciolo centrale alla esatta altezza di quello sulla portiera, con un disegno simmetrico.
É chiaro che la posizione di guida non eccessivamente rialzata e la visibilità, molto migliorata rispetto alla precedente versione, sono un elemento su cui Mazda ha deciso di puntare con forza, ma l’abitacolo non ne esce sacrificato. La distanza tra le ruote anteriori e posteriori resta di 270 cm, lo spazio per i passeggeri posteriori è ampio nonostante il disegno spiovente del montante di coda. Nessun sedile, neppure quello centrale, ha una seduta troppo rigida, mentre la posizione ben verticale dello schienale del divano aiuta l’ingresso anche dalle portiere posteriori.
La qualità dei materiali resta negli standard Mazda, piuttosto alti. Tutta la plancia è rialzata rispetto alla Cx-5 del 2012 e ora con un display centrale da 7 pollici in posizione dominante, accompagnato dai finiture di livello molto buono e soprattutto assemblaggi curati anche nelle vetture di “pre-serie” oggetto della nostra prova.
E’ un effetto lusso molto discreto, con qualche pecca nella pulsantiera del tunnel centrale, di una plastica economica rispetto a quella scelta per il resto del cruscotto. Infine il bagagliaio, con una capienza standard da 506 litri che può arrivare da 1620, penalizzata però non tanto dall’altezza del piano di carico a quota 74 cm, quando dalla forma a trapezio del portellone, con una soglia inferiore larga 112 cm. Convince molto di più invece il lavoro fatto per insonorizzare l’abitacolo.
Le novità meccaniche sono più contenute. Il nuovo CX-5 utilizza lo stesso schema di sospensioni della generazione precedente, con McPherson all’anteriore e multilink al posteriore, con l’unica novità di carreggiate allargate di qualche millimetro. Conta piuttosto l’affinamento della risposta del servosterzo elettrico ai comandi del conducente e i nuovi giunti rigidi tra sterzo e sospensioni. Le vibrazioni diminuiscono in modo consistente senza limitare quella che vedremo essere una caratteristica del modello, la sua capacità di handling.
Mazda CX-5 2017: come va
La gamma Mazda CX-5 comprende versioni a trazione anteriore con motorizzazione benzina SKYACTIV-G 2.0 da 165 Cv e diesel SKYACTIV-D 2.2 da 150 Cv, mentre il listino a trazione integrale propone le varianti SKYACTIV-G 2.0 da 160 Cv e SKYACTIV-D 2.2 da 150 Cv e 175 Cv. Per tutte l’opzione tra cambio manuale a sei marce e automatico a sei rapporti. Nel nostro breve test in anteprima abbiamo scelto di provare la versione SKYACTIV-D 2.2 da 150 Cv con trazione anteriore e cambio automatico, presumibilmente quella più ricercata sul mercato italiano.
La vettura pesa 1.480 Kg grazie all’utilizzo di acciai ad alta resistenza e dunque dallo spessore ridotto che contribuiscono parecchio a contenere la massa della Cx-5. E’ una scelta che Mazda porta avanti da tempo, anche per la riduzione delle emissioni in CO2, che nel nostro caso sono di 147 g/km.
SKYACTIV-D 2.2 ha consumi medi dichiarati di 5,6 litri per 100 Km, 200 orari di velocità massima e una accelerazione da 0 a 100 Km/h in 10,1 secondi. Il pacchetto è piuttosto dinamico, con il propulsore che trova la massima potenza a 4.500 giri e la coppia di 380 Nm nell’arco compreso tra 1800 e 2600 giri. Dispiace la poca reattività del cambio automatico a sei rapporti, non in linea con una guida più sciolta che richiede passaggi rapidi e sensibilità in scalata, ma la spinta del propulsore è veramente notevole.
Decisamente azzeccato il sistema G-Vectoring Control (GVC), che varia la coppia del motore per ottimizzare il carico su ciascuna ruota. Monitorando la posizione del volante e della farfalla quando si entra in curva, il GVC riduce momentaneamente la quantità di coppia trasmessa alle ruote anteriori e consentendogli maggiore precisione. Non appena l’angolo di sterzata torna costante, il GVC recupera immediatamente la coppia motrice, trasferendo così il carico sulle ruote posteriori.
Mazda CX-5 è veramente molto rapida nei cambi di direzione, con uno sterzo consistente che si riallinea in modo naturale anche in piena accelerazione. Piace anche nei rapidi cambiamenti di traiettoria , con rollio e beccheggio ridotto al minimo per merito di pneumatici 225/55 R19 che però non regalano un assorbimento ideale delle asperità. Molto migliorato infine l’impianto frenante, finalmente con risposte più nette ad andatura veloce senza perdere modularità.
Scheda Tecnica Mazda CX-5
MAZDA CX-5, Specifiche tecniche by Blogo Motori on Scribd