Elkann, Stellantis: “Torino e l’Italia centrali nell’universo Stellantis”
I marchi e gli stabilimenti italiani nella nuova alleanza Fca-Psa hanno grandi opportunità di sviluppo: Alfa Romeo e Lancia saranno più forti.
Sebbene sia internazionale, la big-Alliance Stellantis annovera una posizione di centralità per Torino e per le realtà industriali italiane. Tradotto in termini strategici, ciò significa nuove e maggiori opportunità per i marchi nazionali, e proprio a cominciare da Alfa Romeo e Lancia, che non a caso il riassetto ha raggruppato fra i premium-brand insieme a DS. È quanto afferma John Elkann: il presidente di Stellantis (ricordiamo che amministratore delegato è Carlos Tavares), intervenuto a “Porta a Porta” nella serata di giovedì 11 marzo in una puntata dedicata ai cento anni dalla nascita di Gianni Agnelli (l’Avvocato), nonno dello stesso Elkann, ha tenuto a ribadire che Torino resta importante all’interno della fusione Fca-Psa, ed i marchi italiani hanno potenzialmente grandi opportunità di sviluppo.
Riflettori puntati su Alfa Romeo e Lancia
“Torino costituisce una parte molto importante per il Gruppo – osserva Elkann – Di più: quale componente di un grande Gruppo, ha anche maggiori possibilità”. Del resto, la prima visita effettuata insieme a Carlos Tavares, nei primi giorni di Stellantis, ha riguardato proprio gli stabilimenti torinesi. Alcuni marchi di spicco del mondo automotive italiano, riconosce il presidente di Stellantis, non hanno negli ultimi anni ricevuto investimenti che invece il top management di Fca avrebbe voluto. Il riferimento ad Alfa Romeo e Lancia è chiaro, e tanto il nome del “Biscione” quanto quello del nobile marchio torinese, che da troppo tempo lascia alla sola Ypsilon (peraltro da quasi tre anni venduta esclusivamente in Italia) il difficile ruolo di unico modello-portabandiera (per quanto costantemente ai vertici in termini di vendite nel nostro Paese), vengono in effetti indicati da Elkann.
“Fiat-Chrysler è ancora più forte”
“Nel nuovo Gruppo, ci sono grandi opportunità per questi marchi, più importanti in relazione al passato. Il futuro, per i ‘brand’ italiani di Stellantis, è più forte: le risorse economiche ed i talenti, in Stellantis, ci sono, quindi le possibilità sono maggiori”. Nella nuova “big Alliance” e nelle sinergie con Psa, indica John Elkann, “Fiat-Chrysler è molto più forte”. “Oggi, il Gruppo è uno dei più importanti a livello mondiale; dalla ‘zona di sopravvivenza’ a metà classifica con Fca, adesso ci giochiamo la testa del campionato”, prosegue utilizzando una metafora calcistica. “Le opportunità – prosegue John Elkann nel suo intervento a “Porta a Porta” – sono straordinarie in tutti i Paesi nei quali Stellantis opera. Fra questi c’è appunto l’Italia”, a ricordare, come si accennava più sopra, che la prima visita effettuata insieme a Tavares nel nuovo ruolo di massimi dirigenti Stellantis è stata proprio a Torino.
Cosa succederà in un futuro a lungo termine?
Nessuno possiede la sfera di cristallo, è tuttavia chiaro che la sostanziale evoluzione che da diverso tempo interessa la filiera automotive è profonda. Di più: è anche rapida ed articolata: questioni ambientali, digitalizzazione, apertura dei mercati e globalizzazione rappresentano soltanto alcune delle “voci” che i prim’attori dell’auto tengono da tempo in considerazione. A questo proposito, Elkann osserva che i prossimi 10-20 anni dell’industria automotive porteranno dei cambiamenti simili a quelli che interessarono i primi anni del settore, più di un secolo fa. “Ovviamente, questo spaventa; siamo tuttavia del parere che l’evoluzione del comparto sia una grande opportunità per Stellantis, chiaramente anche per Fiat e per i marchi italiani e le nostre attività nel Paese”. La visione del presidente è, in questo senso, “Ottimista per quello che possiamo fare. Adesso siamo una realtà più grande, presente in più parti nel mondo, e le cui differenti identità contribuiscono a rafforzare la nostra identità”.