Romain Grosjean: nuova avventura in Indy dopo la Formula 1
Romain Grosjean ripartirà dalla Indy, ma il pilota francese non dimentica la F1, dove ha passato dieci anni, senza però qualche rimpianto.
Romain Grosjean si è congedato con il mondo della Formula 1 in un modo assai brusco, ma al tempo stesso fortunato, visto che l’incidente occorsogli a Sakhir poteva costargli molto caro. L’ex pilota della Haas, invece, ne è uscito “solamente” delle ustioni – risolte in poco tempo -, tuttavia avrebbe voluto salutare la categoria che lo ha visto protagonista per un decennio, sicuramente in un altro modo.
Adesso il transalpino avrà una nuova occasione nel mondo del motorsport, scegliendo di gareggiare in Indy, una realtà molto diversa dalla F1. Già il Circus, un mondo che sicuramente mancherà a Grosjean, che coltiva in cuor suo dei grandi rimpianti.
I rimpianti di Romain
Oggi tutti si ricordano il pilota pasticcione e disastroso degli ultimi anni corsi con il team di Gunther Steiner, ma c’è stato un periodo in cui Grosjean piaceva e convinceva. Il 2013 a bordo della Lotus è stata sicuramente la sua annata migliore, condita con ben sei podi stagionali con una vettura sicuramente non da titolo. Proprio questo punto è motivo di rimpianto per il driver francese: “Sono felice di quel che ho fatto in F1, non puoi rimanere dieci anni in Formula 1 e non esserne contento. Ho il rimpianto di non aver mai avuto una macchina per vincere gare e campionati? Sì. Dipendeva da me? Probabilmente un po’ sì, ma per un altro verso probabilmente no”.
Il 2014 poteva essere l’anno della crescita definitiva, ma Grosjean si è ritrovato a lottare nei bassifondi della classifica a causa di una Lotus E22, tragicamente non competitiva: “Venivamo da un finale di stagione 2013 molto forte, ma il team si trovava in una situazione finanziaria difficile. Nel frattempo è arrivato il nuovo regolamento ed è stato difficile. Quando sali così in alto e poi ti ritrovi ad avere la peggior macchina in griglia, è complicato poi ottenere un buon sedile”.
Adesso però è giunto il momento di cambiare pagina e provare una nuova avventura in Indy: “Penso che sia una grande serie in cui ci sono grandi piloti, un grande livello e gare stupende. Più o meno puoi correre in condizioni di parità con gli altri. La Formula 1 è meravigliosa, grandiosa, però potrei puntare già dei soldi sul fatto che Lewis Hamilton quest’anno sarà otto volte campione del mondo. Mi sono davvero goduto il tempo trascorso in F1, ho avuto una grande carriera. Ma stavo facendo l’ultima cosa che avrei voluto fare, lottare con la Haas per superare la Q1 quando tutto andava bene era qualcosa di cui ne avevo abbastanza. Non è stato davvero divertente. L’ultima volta che ho avuto davvero le stesse possibilità degli altri è stato nel 2011 in GP2. Sono stato vicino a vincere un paio di volte in Formula 1, ma correvo con Raikkonen nell’era in cui Vettel ha dominato. Ci sono andato vicino poche volte, ma non per tutte le gare”.
Una nuova vita agonistica
L’ingresso nella nuova competizione non lo vedrà protagonista in tutte le tappe del calendario, ma in 13 appuntamenti su 17. L’obiettivo e la speranza è quella di partecipare all’appuntamento più importante dell’anno, il capitolo conclusivo che si terrà nel catino di Indianapolis in agosto. Il futuro però si costruisce passo passo, come lo stesso Grosjean ha spiegato: ““Non ho una risposta sul futuro, posso solo dire quello che mi aspetto. Se il mio tempo negli Stati Uniti sarà positivo, se farò un buon lavoro, se capirò che questo è quello che voglio fare, se mi renderò conto che posso essere competitivo e fare il mio lavoro correttamente, allora resterò sicuramente. Questa per me è una sfida sotto molti punti di vista. È una nuova categoria, devo viaggiare molto perché la mia famiglia è in Europa. A volte passerò forse un mese senza vederli, il che è piuttosto difficile quando sei padre, ma sono pronto a provare. Come ho detto, se tutto andrà bene, se mi divertirò molto ed avrò grandi opportunità in futuro qui, allora sarei più che felice di portare la famiglia qui per qualche anno. Ho 35 anni, posso correre per ancora un po’ di tempo”.